Di là dal fiume e tra gli alberi
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A Venezia con languore
Questo libro, scritto da Hemingway a distanza di di dieci anni da "Per chi suona la campana" e venti da "Addio alle armi", è ambientato in una Venezia invernale e rappresenta, ma non solo, la storia d'amore fra un colonnello cinquantenne di precaria salute e una diciannovenne ricchissima e molto aristocratica, "splendente di giovinezza e di slanciata bellezza"; per il nostro protagonista, "bella come un buon cavallo o un proiettile lanciato".
Un dato interessante è che il colonnello ha la stessa età dell'autore al momento della stesura dell'opera. Conoscendo alcuni tratti del carattere dello scrittore, possiamo ben ipotizzare che sia forte l'elemento autobiografico, non tanto per la vicenda amorosa in sé, quanto per la condizione esistenziale dell'autore, che condusse una vita volta all'eccesso, tanto da essere invecchiato piuttosto precocemente. La storia amorosa qui rappresentata può tranquillamente essere definita un amore senile di un vecchio di cinquant'anni, gran bevitore a qualunque ora del giorno o della notte.
Penso che l'aspetto autobiografico possa essere colto, oltre che nella condizione esistenziale, forse anche nell'ambiguità del rapporto con se stesso: " 'Vecchio bastardo' disse allo specchio (...). Lo specchio era la verità e l'attualità". "Hai la metà di cento anni, bastardo che non sei altro".
I riferimenti alla Grande Guerra e ai luoghi di combattimento sono numerosissimi, spesso presenti nel ricordo: il Basso Piave, il Grappa, il Pasubio, dove la vita militare era durissima: "Nel plotone c'era l'abitudine di dividersi i gonococchi di chiunque portati (...) in una scatola di fiammiferi (...) in modo da potersene andare".
Poi c'è la costante presenza di Venezia, dei suoi alberghi e ristoranti di lusso, coi caffé dove trovare riparo dalle sferzate di vento o dall'alta marea.
In questa città fascinosa, diventata emblema del languore della decadenza, non stona affatto la ricerca della casa, affacciata sul Canal Grande, abitata da G. D'Annunzio, dove convalescente scrisse il "Notturno", amorevolmente accudito dalla figlia Renata: lo stesso nome dato da Hemingway alla sua giovane protagonista, che il colonnello chiama "Figlia".
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libri di Hemingway
Ah, Venezia!
Questo è libro più autobiografico di Hemingway.
Ecco gli elementi d'incontro tra la vita di Hemingway e quella del Colonnello:
- L'età dello scrittore al momento della stesura del romanzo e del protagonista, il Colonnello Cantwell, è la stessa, sui cinquant'anni.
- Il Colonnello Cantwell è, al pari di Hemingway, innamorato di una giovane, nobile veneziana.
- Sono presenti luoghi che Hemingway frequentava durante la sua permanenza a Venezia.
Premesso questo la storia è molto lineare, in quanto tratta soprattutto dell'amore fra il Colonnello e la giovane nobile. Comunque inizialmente e alla fine Hemingway sottolinea la sua posizione contro le guerre..ma lo scoprirete leggendolo! =)
Personalemente ho letto volentieri questo romanzo perchè tratta delle mie zone e ho rivisto una laguna più selvaggia e una Venezia più pura.
Dovendo analizzare il libro direi, però, che lo stile di scrittura e piuttosto pesante ed estremamente lento. Hemingway sembra quasi stanco..probabilmente il ricordo di un amore così difficile era ancora vivo. Anche la trama, come scritto sopra, non soddisfa perchè non si evolve. Anche qui azzardo un'opinione personale dicendo che, secondo me, Hemingway ha scritto questo romanzo più per se che per i lettori, per superare quell'amore.
In definitiva mi sento di consigliare questo libro agli amanti di Hemingway e, anche a chi è Veneto, che potrebbe aprezzarlo di più! =)
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