Dall'ombra Dall'ombra

Dall'ombra

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Damián Lobo, da quando ha perso il lavoro, si sente un po' confuso. Un giorno, nemmeno lui sa perché, commette un furto. Ma, colto sul fatto, è costretto a nascondersi all'interno di un grande - e misterioso - armadio. Non fa in tempo a uscirne che il mobile viene impacchettato e portato a casa di Lucía, che l'aveva appena acquistato. Inizia così per Damián una nuova vita all'interno dell'armadio: non solo un perfetto nascondiglio, ma anche un privilegiato punto d'osservazione - dall'ombra, appunto - da cui riuscire a scavare nei segreti più intimi di Lucía e della sua famiglia. Dall'ombra è un romanzo claustrofobico e visionario che a tratti si fa lieve, ironico, surreale, imprevedibilmente liberatorio.



Recensione della Redazione QLibri

 
Dall'ombra 2017-06-20 15:22:59 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    20 Giugno, 2017
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Dall'ombra? No dall'armadio...

“Non aveva mai osservato una famiglia, nemmeno la sua, come chi scruta al microscopio il comportamento di una colonia di microrganismi. E i risultati di quell’esame provocavano in lui stupore e confusione”.

Damián Lobo è spagnolo, ha quarantatre anni e dopo venticinque anni di lavoro, nella solita ditta, si ritrova disoccupato. Le sue mansioni non sono più necessarie e tutto quello che era il suo mondo, viene rivoluzionato.

“Mi resi conto di averlo rubato perché ero fuori di testa, perché avevo paura del cambiamento di vita che quel fatto supponeva, paura del futuro. La paura è una delle sensazioni più devastanti, ci trasforma in animali. E io avevo paura. La paura era la causa del furto e di tutto quello che accadde dopo in una strana concatenazione di eventi”.

Millás, con il suo nuovo libro “Dall’ombra”, crea un romanzo davvero originale e insolito. Se la trama può sembrare un po’ visionaria, quello che colpisce è l’argomento di base e soprattutto le peculiarità del suo protagonista.

Damián è un uomo che continuamente immagina di dialogare con il presentatore di un reality di cui lui, ovviamente, è il protagonista, un dialogo allucinante ma mai imbarazzante. Una vita passata nell’ombra che solo nella sua testa diventa invece eccezionale. Un protagonista che con questi dialoghi racconta molto del suo trascorso, cesellato di fallimenti e abbandoni, con una vita vissuta sempre dietro le quinte. Ma proprio questo “dietro le quinte” gli darà la possibilità di potersi riscattare e rimettersi in gioco.

La trama è davvero particolare e come dicevo prima, sfiora il visionario, ma lo stile ironico e per niente celato dell’autore danno un senso alla lettura. Millás critica apertamente la televisione spazzatura, parla delle problematiche infantili e adolescenziali e soprattutto racconta la disperazione che può colpire un uomo che per tutta la vita ha fatto un lavoro e, a quell’età, fra la non più giovinezza e la vecchiaia molto lontana, deve reinventarsi.

Gran parte del libro è raccontato dall’interno di un armadio, non un armadio qualsiasi, ma uno che ha una storia tutta sua.
La sensazione che mi ha accompagnato nella lettura non è stata quella della claustrofobia, ma quella di un uomo che affronta i suoi fantasmi e cerca di cacciare quella solitudine che l’ha accompagnato per tutta la vita.

Lo consiglio, anche se è un libro che va considerato nel suo insieme.

Buona lettura!

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Dall'ombra 2018-03-10 18:48:29 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    10 Marzo, 2018
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Un'esistenza nascosta

Dall’ombra di Juan Josè Millas è un romanzo ironico, inquietante e visionario. Damian Lobo è disoccupato: ha una sorella cinese adottata e un padre intellettuale che guarda solo programmi culturali. Vive il presente in modo tutto suo: immagina di dialogare con il presentatore di un reality di cui è protagonista. Dopo un furto in un mercatino dell’antiquariato, sorpreso dalla vigilanza è costretto a nascondersi. Si infila all’interno di un grande, misterioso armadio che viene portato a casa di Lucia che l’aveva appena acquistato. Inizia una vita fantasmagorica, il suo nascondiglio è anche un privilegiato punto di osservazione. La sua vita passato nell’ombra, nella sua testa diviene eccezionale. In un allucinante dialogo racconta i suoi fallimenti, gli abbandoni, un’esistenza dietro le quinte. Una satira feroce esplora le zone di ombra dell’animo umano: l’armadio diventa l’archivio dei mostri infantili, figura dell’utero e dell’inconscio. Damian critica la tv spazzatura, parla dei problemi adolescenziali e del malessere di chi deve reinventarsi una vita, mostra ciò che sta oltre le semplici apparenze.
“Damian era lì, a farsi passare per un fantasma, mentre la vita, fuori, seguiva un percorso che lui aveva abbandonato, come chi scende da un autobus.”.
L’impaziente lettura dei libri sui fantasmi, le apparizioni esercitavano su di lui un fascino sconosciuto.
“Le frasi più che leggerle, le deglutiva, le faceva girare in bocca, poi le faceva cadere dentro di sé, dove continuavano ad avere uno strano potere di suggestione.”
L’abilità dell’autore, uno dei più importanti scrittori spagnoli contemporanei, sta nel vedere ciò che gli altri non vedono, un talento sorprendente per un romanzo appassionante e originale.

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