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Cronache di un gatto viaggiatore Cronache di un gatto viaggiatore

Cronache di un gatto viaggiatore

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Nana è un gatto randagio che vive di espedienti. Con la sua bizzarra coda a forma di sette, è fiero della sua indipendenza. Ma un giorno ha un incidente. A salvarlo e a prendersi cura di lui è Satoru. Nana all’inizio non si fida di lui, graffia e si ritrae. Non è abituato all’affetto degli uomini. Anche Satoru da tanto tempo non permette a qualcuno di avvicinarsi. Eppure capisce subito come far cambiare idea a Nana: un po’ di cibo, una cuccia calda, qualche coccola furtiva. E tra i due nasce un’amicizia speciale che riempie la loro vita. Fino al giorno in cui Satoru, dopo aver perso il lavoro, deve trasferirsi e non può più occuparsi di Nana. È allora che i due decidono di fare un viaggio, su una vecchia station wagon color argento, per trovare un nuovo padrone tra le amicizie di Satoru. Tra filari di betulle bianche, peschi e canne di bambù, attraverso un Giappone pieno di colori, profumi e panorami dal fascino infinito, incontrano il migliore amico di Satoru da bambino, la prima donna che ha amato e poi perso e il suo compagno di scorribande delle medie. Ma nessuno di loro può prendersi cura di Nana. Sarà invece quest’ultimo ad arricchire le loro vite ricordando quali sono le cose importanti, quelle che regalano gioia e serenità. E quando il viaggio è quasi alla fine, il gatto e il suo padrone capiscono che non possono fare a meno l’uno dell’altro. E che, qualunque cosa accada, vogliono stare insieme. Nonostante tutto. Nonostante ci sia una verità che Satoru non ha il coraggio di dire a Nana. Eppure non ha più importanza. Perché il loro legame durerà per sempre.



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Cronache di un gatto viaggiatore 2018-09-10 08:03:52 LittleDebbie
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LittleDebbie Opinione inserita da LittleDebbie    10 Settembre, 2018
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La vera amicizia non avrà mai fine

La prima cosa che mi ha attirato di questo libro è stata la copertina. I miei occhi hanno notato subito il gatto tigrato di spalle che mi ha ricordato immediatamente il mio. Il gatto che mi ha accompagnato durante la mia crescita. Poi, leggendo la trama, ho deciso di leggerlo.
Sono contenta che mi abbia attirato, che abbia giudicato il libro dalla copertina, sebbene sia una cosa che non si dovrebbe fare. Forse perché sono gattofila – come dice Nana – ma ho adorato e divorato questo libro.
Il libro ha uno stile semplice, è delicato nella narrazione ed anche se tratta di tematiche importanti risulta essere leggero ed appassionante. Il romanzo Cronache di un gatto viaggiatore parla di amicizia, di lealtà, di passione, non soltanto nei confronti delle persone che fanno parte del romanzo, ma anche di amicizia tra il protagonista e gatto. Un’amicizia che si instaura per piacere e per necessità. Parla di un amore puro, senza egoismo.
La narrazione si alterna tra quella del gatto Nana e flashback del passato di Satoru. Li impariamo a conoscere entrambi.
Il libro mi ha commosso e ne consiglio la lettura.

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Cronache di un gatto viaggiatore 2018-01-29 17:20:58 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    29 Gennaio, 2018
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Nana e Satoru

«Tutto d’un colpo Yoshime sentì un morbido nodo alla gola. Pensò che, anche solo per avergli dato per nonna una vecchina tanto comprensiva, poteva amare a vita quei genitori a cui di lui non importava un granché» p. 110

L’incontro tra Nana, un gatto randagio con una bizzarra coda a forma di sette e il manto bianco chiazzato di nero, e Satoru, si consuma presso la station wagon grigia di quest’ultimo. È un rapporto che ha inizio con qualche semplice scambio di croccantini e umido, con qualche fusa e coccola rubata e che si consolida con un incidente stradale che comporta la rottura di una zampetta del felino. Da questo momento tra Satoru, che da tanto impedisce a chiunque di avvicinarsi, e Nana, che a sua volta non è abituato all’affetto di queste creature erette, si stabilisce una profonda amicizia che riempie la loro vita. Passano i mesi, passano ben cinque anni, ormai il loro legame sembra consolidato eppure, in realtà, qualcosa improvvisamente cambia: Satoru perde il lavoro e preoccupato per le sorti dell’amico a quattro zampe, decide di trovargli un nuovo padrone tra le sue vecchie amicizie.
A bordo della vettura che li ha uniti, persona e micio, partono alla ricerca di un nuovo compagno di avventure che possa prendersi cura del secondo, rendendosi però sempre più conto che la loro strada non può essere divisa. Si susseguiranno ancora tuffi nel passato che permetteranno al lettore di conoscere della vita del protagonista ma anche di rendersi conto che in verità sarà quest’ultimo ad arricchire l’esistenza di tutti quei personaggi che città dopo città rincontrerà insieme (e a causa) al suo inseparabile amico a quattro zampe in un Giappone pieno di colori, profumi e fascino.
Sarà quando il viaggio giungerà quasi alla fine che il vero motivo della separazione vedrà la luce e sarà anche in questo momento che i due matureranno il fatto di non poter fare a meno l’uno dell’altra. Qualunque cosa accada non possono e non vogliono essere separati.
Con “Cronache di un gatto viaggiatore” Hiro Arikawa dà vita ad un romanzo che è un perfetto connubio fra dolcezza e emozione. Perché ci sono incontri che sono destinati a durare, a lasciare il segno, incontri che riescono a cambiare la giornata di qualcuno nonché la sua stessa esistenza. Non importa il come, il quando, il perché, semplicemente accade. È una storia delicata, che si sviluppa in modo graduale e che oltre che al rapporto tra uomo-animale riesce ad affrontare molteplici tematiche con quella delicatezza che è propria esclusivamente degli autori giapponesi. Tra le pagine di questo libro troviamo l’amore, l’amicizia, le problematiche familiari, la fiducia, la delusione, la morte, la perdita, la volontà di andare avanti e molto altro ancora.
Battuta dopo battuta siamo trasportati in un viaggio di formazione e di ricerca, un percorso in cui il mondo esteriore non è altro che lo strumento con cui sviluppare, scoprire e portare avanti il proprio viaggio interiore, affinché quel bisogno di ritrovarsi e ricercarsi possa trovare soddisfazione. Satoru e Nana non sono più due entità distinte che occupano di uno spazio comune in cui si cercano al momento del bisogno, vivono, adesso, le situazioni, insieme in un crescendo costante e perpetuo perché si sono riscoperti, perché sono cresciuti, perché sono divenuti una cosa sola.
Al tutto si aggiunge una penna evocativa e silenziosa che ha la capacità di mostrare senza spiegare tanto da far figurare con concretezza nella mente e negli occhi di chi legge sia l’anima del padrone quanto quella del felino. L’uomo non è più solo il salvatore, assume connotati e caratteri tanto fisici che caratteriali come a sua volta il gatto acquista personalità tingendosi di aspetti ironici, sarcastici, simpatie e antipatie che fanno commuovere e sorridere. Abbiamo di fronte un ragazzo profondo e dai lunghi silenzi e un gatto che parla con gli occhi, che comprende le azioni e le circostanze che si susseguono e che crede in quello che è il suo umano.
Evocativo, armonico, dipinto seppur non ricco di azione, introspettivo, nostalgico.

«Il mare è il luogo a cui pensi quando sei lontano» p. 117

«Il mio mondo girava intorno all’appartamento di Satoru e il mio territorio aveva un raggio d’azione davvero microscopico. Per essere il territorio di un gatto era abbastanza ampio, ma paragonato alla vastitià di questo mondo era piccolissimo. Nel mondo ci sono molti più paesaggi che scompaiono senza che un gatto li veda nemmeno una volta prima di morire»

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