Creatura di sabbia
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Non del tutto convincente
Premetto di essere una grande ammiratrice dello scrittore maghrebino Tahar Ben Jelloun, del quale ho letto finora numerosi libri, tra saggi, poesie e romanzi. Non avevo ancora letto "Creatura di sabbia" e, in verità, mi aspettavo molto da questo suo romanzo che, dalla pubblicazione intorno alla metà degli anni Ottanta, ha riscosso nel tempo uno straordinario successo.
La vicenda narrata è senza dubbio molto interessante per la particolare tematica affrontata (legata alla condizione femminile in Marocco), ma l'ho trovata meno coinvolgente rispetto a quella di qualche altro romanzo di Ben Jelloun (come, per esempio, il bellissimo "Partire"). La drammatica storia di Ahmed, in realtà una donna fatta passare per maschio alla nascita in modo da non disonorare il padre a causa della presenza di sole figlie femmine, mi ha catturata sino al momento dell'abbandono della casa di famiglia e della accettazione del proprio corpo e della propria identità sessuale femminile (grande punto di rottura e ribellione vera e propria - anche a livello sociale - a quanto imposto dalla ferrea volontà paterna); poi la trama si perde nelle voci di più narratori, tutto diviene confuso e cosa sia in realtà accaduto successivamente al personaggio protagonista del romanzo non è dato sapere.
Un'opera sen'altro interessante per il complesso intreccio delle voci narranti, ma per me un po' deludente; mi aspettavo ben altro da uno scrittore come Ben Jelloun, soprattutto da un suo libro così famoso. Proverò poi a leggere il continuo in "Notte fatale", sperando di ritrovare la penna convincente dell'autore.
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L'uomo che aveva seni da donna
"Adesso questa storia è dentro di voi. Occuperà i vostri giorni e le vostre notti. Scaverà il suo letto nel vostro corpo e nel vostro spirito. Non potrete piú sfuggirle. È una storia che viene da lontano. Ha vissuto in intimità con la morte. Da quando l'ho raccontata mi sento meglio, mi sento piú leggera e piú giovane. Vi lascio un tesoro e un pozzo profondo. Attenzione, non bisogna confonderli: ne va della vostra lucidità." Ambientata in Marocco, in un tempo imprecisato, Creatura di sabbia è la storia di una donna che, appena nata, diventa uomo per volere dei suoi stessi genitori, disperatamente alla ricerca di un erede di sesso maschile dopo la nascita di sette figlie femmine. L'ottava bambina viene quindi presentata al mondo come Mohamed Ahmed e vive la sua esistenza come legittimo successore del padre, nascondendo a tutti il suo vero sesso, mortificando il suo corpo, modificando la sua voce, comandando e godendo di tutti i privilegi che la società marocchina riserva agli uomini. Arriva perfino a sposare una cugina. Ma il richiamo della natura è troppo forte, i turbamenti tormentano la protagonista facendola impazzire, costringendola ad una vita di clausura e penitenza, portandola infine ad abbandonare la sua condizione, i suoi privilegi, quella che è stata finora la sua identità e andare libera per il mondo non più come Mohamed ma come Zahra. Ma potrà mai essere veramente libera dopo aver passato gli anni migliori ad impersonare un essere diverso? Potrà adattarsi al ruolo che il suo mondo riserva alla donna dopo aver goduto di tutto ciò che è appannaggio esclusivo degli uomini? Scopriamo la vita di Mohamed-Zahra, "l'uomo che aveva seni da donna", "la donna con la barba mal rasata", attraverso un intricato gioco di alternanza dell'io narrante. Il testimone passa da un cantastorie ad alcuni dei suoi ascoltatori, da un bibliotecario cieco alla stessa protagonista e ad un suo corrispondente segreto. L'enfasi folkloristica del cantore da strada si scontra con la formale eleganza del carteggio epistolare, la ruvida asprezza dei commenti da bar lascia il posto all'intima sincerità del diario segreto, in un infinito cambio di voci e di stili in cui il lettore viene continuamente spiazzato dai repentini cambi di direzione, dai differenti punti di vista, vedendosi spesso costretto a rivedere quanto letto precedentemente, senza tuttavia perdere mai interesse per la storia. In questo gioco altalenante verità e finzione, fantasia e realtà si combinano arrivando al punto di non essere più distinguibili gli uni dagli altri. Ad un certo punto il cerchio sembra chiudersi quando la parola torna al primo narratore. Tuttavia niente in questo libro è banale, scontato, prevedibile ed il lettore potrebbe trovarsi di fronte all'ennesimo colpo di scena. "Quando il libro fu vuotato dalla luna piena di quanto vi era scritto, all'inizio ebbi paura, ma risalgono proprio ad allora i primi segni della mia liberazione. Anch'io ho dimenticato tutto. Se qualcuno in mezzo a voi ci tiene a conoscere il seguito di questa storia, dovrà interrogare la luna quando sarà interamente piena. Io deposito qui davanti a voi il libro, il calamaio e il portapenne. Me ne vado a leggere il Corano sulla tomba dei morti!"
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Una finestra sul mondo arabo
Creatura di sabbia, scritto dallo scrittore marocchino in lingua francese Tahar Ben Jelloun nel 1985 e pubblicato in Italia da Einaudi nel 1987, è un libro che apre una finestra nel mondo arabo, sulle sue tradizioni, in modo originale e intenso.
La storia dicevamo è originale. In un paese magrebino - che l'autore non ci rivela - nasce , dopo sette sorelle, Mohamed Ahmed. Nasce femmina, ma per volere del padre crescerà maschio.
Il libro narra della vita di Ahmed, in un gioco di inganni e rifrazioni, dove il protagonista, crescendo, assume consapevolezza del suo stato e dell'impossibilità di interrompere il ciclo di apparenze che prima per volere del padre, poi per propria "costretta" volontà, lo accompagna fin dalla nascita.
La sabbia del titolo evoca in modo perfetto l'immagine della mutazione, del cambiamento e dell'adattarsi, nelle forme e nel pensiero, che il romanzo - attraverso una narrazione talora piacevolissima e comunque sempre elegante - vuole trasmettere al lettore. Quella sabbia che proprio come Ahmed, sfugge consapevolmente di mano, di disintegra e riappare in altra forma.
Il libro ha una sorta di seguito, ovvero un romanzo che riprende la storia di Ahmed, il quale si racconta (nel primo romanzo la storia è raccontata da altri), scritto da Ben Jelloun nel 1987 e intitolato Notte Fatale.
Tahar Ben Jelloun, nasce a Fes in Marocco nel 1944. Studia filosofia a Rabat e nel 1971 si trasferisce a Parigi dove ottiene un dottorato in psichiatria sociale. Nel 1998 ha pubblicato Il razzismo spiegato a mia figlia, che per il suo profondo messaggio è stato premiato dalle Nazioni Unite. Creatura di sabbia è il romanzo che l'ha fatto conoscere in Italia.
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