Cose da salvare in caso di incendio
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O delle fisime di Rasia
Fiero esponente della categoria libri-dimenticati-sullo-scaffale-per-secoli, "Cose da salvare in caso di incendio" è l'ennesimo caso di un titolo che probabilmente avrebbe continuato a languire nella mia libreria non fosse stato sorteggiato per la Random TBR. E anche dopo averlo ripescato per l'occasione non sono riuscita ad entusiasmarmi più di tanto alla prospettiva di questa lettura dalla sinossi sciapa e -come avrei scoperto in seguito- capace di spoilerare anche le poche svolte di trama presenti.
Io non intendo essere altrettanto spietata, pertanto vi dico solo che il romanzo è ambientato nella Brooklyn dei giorni nostri e si concentra sul rapporto tra Vaclav e Yelena "Lena", due giovani emigranti russi che cercano nella compagnia reciproca un porto sicuro dalle tante difficoltà di trasferirsi in un Paese straniero, primo tra tutti lo scoglio della lingua inglese. Vaclav trae coraggio dai genitori, che lo incoraggiano nella sua passione per l'illusionismo e nell'ammirazione dei suoi idoli Harry Houdini e David Copperfield, dei quali intende seguire le orme; Lena vive invece una situazione più complicata, perché neanche a casa riesce a ritagliarsi un proprio spazio e ad essere amata.
Questa premessa mi aveva da subito fatto pensare ad una storia carina; e -purtroppo o per fortuna- carino è l'aggettivo che più facilmente assocerei alla lettura del debutto di Tanner. Carina è la riflessione sugli ostacoli all'integrazione incontrati dai bambini immigrati in un Paese dalla mentalità tanto diversa, carina è l'analisi dei pensieri dei genitori in questa specifica situazione, carino è leggere dell'impegno decisamente ingenuo eppure genuino con cui Vaclav tenta di allestire il suo spettacolo di magia nel Sideshow di Coney Island, carino è il fatto che l'autrice sfrutti la sua esperienza lavorativa per creare una storia fantastica ma capace di ispirare empatia nel concreto. Carino per me non è però sinonimo di sufficiente.
Tra i pregi di questo titolo possiamo annoverare anche la scorrevolezza della prosa, merito dei periodi forse fin troppo brevi: si ha l'impressione di leggere a singhiozzi ed immergersi nella storia di Vaclav e Lena può risultare per questo un po' difficile. In generale, lo stile della cara Haley non mi ha fatto impazzire: l'ho trovato pretenzioso e a tratti troppo retorico per i miei gusti. Ed è un peccato perché in alcuni romanzi una bella scrittura può compensare in pieno una storia povera di contenuto; ma non in questo caso.
La trama è infatti ridotta all'osso: una sequela di situazioni abbastanza stereotipate nelle storie con protagonisti degli adolescenti, con pochi eventi chiave diluiti in pagine di digressioni e giri di parole che cercano in ogni modo di allungare il brodo e non spiattellare subito i colpi di scena; colpi di scena che chiunque con un briciolo di attenzione ha già indovinato a pagina uno. Come accennato, la CE italiana ha messo anche del suo spoilerando tutto lo spoilerabile già nella quarta di copertina, oltre a non aver voluto fare neppure un piccolo sforzo per tradurre i termini in russo con una nota a fondo pagina e ad aver presentato il libro in modo fuorviante.
Arrivata all'ultima pagina, posso infatti dire che questo titolo non è affatto una storia d'amore, perché il rapporto tra Vaclav e Lena è una triste co-dipendenza data dal bisogno di possesso di lui e dall'opportunismo di lei. Inoltre la sottotrama dell'illusionismo, tanto rilevante nella sinossi, si perde verso la metà del volume e non viene più ripresa attivamente. Per quanto mi riguarda, ho poi trovato molto fastidiosi i comportamenti delle madri dei protagonisti, per quanto buone siano sulla carta le loro intenzioni: i pensieri e le azioni di Rasia risultano pesanti da sopportare -specie per l'infantilismo con cui si approccia al figlio- e la sicurezza con cui Emily arriva a demonizzare la terapia quando Lena ne ha così chiaramente bisogno mi ha fatto rabbrividire. Sta' a vedere che forse la zia anafettiva era il male minore?!?
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Delicato, struggente, accorato... bellissimo!
Leggere questo romanzo è come fare un tuffo in un mare di tenerezza, di sentimenti autentici e di un amore che resterà per tutta la vita e che, ovviamentee sarà la prima cosa da salvare in caso di incendio. Vaclav e Lena bambini inteneriscono, incuriosiscono e commuovono riportandoci, con la loro ingenuità e allegria, alle sensazioni della nostra infanzia. Vaclav e Lena giovani ci mostrano come un amore possa vincere su tempo e distanza, sulle brutture della vita, sulle incognite del destino. Poi la storia ci mostra anche l'amore delle madri, determinato a proteggere nonostante tutto, a costo di incomprensioni che poi la vita stessa risolverà, quando vorrà... E' un libro unico, travolgente e sincero. Un libro da salvare in caso di incendio...
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Senza infamia e senza lode
Comprando "Cose da salvare in caso di incendio" ho commesso non uno ma ben due errori da dilettante: farmi attirare dalla copertina e soprattutto dal titolo. In effetti il titolo accattivante è stata una bella trovata ma non imputabile alla scrittrice, il titolo originale è semplicemente "Vaclav e Lena" (il nome dei due protagonisti). L'episodio a cui il titolo fa riferimento è marginale nella storia e non rilevante ai fine della narrazione.
Haley Tanner ci racconta della tenera amicizia tra Vaclav e Lena, due bambini emigrati dalla Russia, così vicini ma provenienti da due realtà familiari molto diverse. Vaclav sogna di diventare un mago sulla scia del mitico Houdini e di fare della taciturna ed enigmatica Lena, dal passato misterioso, la sua assistente. Tuttavia sarà proprio il venire a galla del passato doloroso della piccola Lena a separare i due bambini, separarli però solo fisicamente perchè Vaclav non dimenticherà mai Lena e viceversa. La storia è una dolcissima fiaba d’amore in cui si incastrano fitte di doloroso realismo. Haley Tanner segue i personaggi negli anni e il lettore, come accade guardando crescere un bambino, si trova a sorprendersi del momento in cui l’ingenuità muta ad un tratto in consapevolezza, attraverso riflessioni che sconvolgono le rassicuranti certezze dell’infanzia.
L'inizio sembra promettente e la storia si fa sempre più interessante nel corso della lettura, tuttavia il finale non mi è piaciuto molto, l'ho trovato forzato. Neanche lo stile è degno di nota e la trama non particolarmente originale. Forse la vera forza del romanzo sono i personaggi che coinvolgono il lettore per un’insita naturalezza e profondità.
Insomma benchè non sia un libro che mi senta di bocciare, non mi ha convinta più di tanto. Tutta la pubblicità che ne è stata fatta, il fatto che sia stato tradotto in venti lingue mi avevano forse caricata di aspettative che in parte sono state deluse.
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UN SOGNO DA REALIZZARE INSIEME
Vaclav e Lenia e il loro amore profondo sono i pilastri di questo romanzo.
Durante la lettura leggera e piacevole ci sente rapite dai sogni del piccolo illusionista Vaclav e allo stesso momento dall’inquitudine della piccola assistente Lena che, pagina dopo pagina, si fanno conoscere in punta di piedi. Il sogno comune di poter debuttare al teatro di Cony Island fa vivere ai due amici una vita parallela alla vita reale proteggendoli dalla loro difficile situazione di immigrati russi. Il loro amore, se pur fanciullesco, li protegge dalle insidie che la società riserva agli immigrati.
Purtroppo improvvisamente e incomprensibilmente anche per il povero Veclav l’amica Lena viene allontanata e il loro sogno sembra svanire, ma solo apparentemente. Tutti i loro sentimenti rimangono sopiti per anni e al compimento dei diciassette anni di Lena riesplodono più forti di prima.
Nessuno dei due ha dimenticato l’altro e sono pronti a rischiare l’uno per l’altra la stabilità raggiunta negli anni del distacco. Vaclav è deciso a lasciare tutto per riconquistare la sua assistente.
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Vaclav e Lena
Due sono le cose che mi sono piaciute di più di questo libro: la descrizione della condizione degli immigrati-emigrati e la finezza dei sentimenti di un'amicizia tra bambini.
Vaclav e Lena sono entrambi figli di immigrati russi, vivono in una condizione di separazione rispetto agli altri bambini, frequentano classi diverse, corsi diversi. Inevitabile è la loro frequentazione che si tinge di spettacoli di magia e di puzza di cavolo. Entrambi sanno che possono contare uno sull'altra, segretamente si innamorano.
Le loro strade, però, si dividono.
Non si dimenticano l'uno dell'altra. Anni di silenzio poi al 17° Compleanno ...
Anch'io avrei voluto un'amicizia così. L'infanzia, a mio parere, ha bisogno dell'amico migliore, perchè essere bambini è difficile, ancora di più se tutti ti considerano "strano".
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Madame e Monsieur ecco a Voi: Vaclav il magnifico!
Rasja e Oleg sono due migranti russi di ultima generazione,di quelli che nonostante la perestroika,i colossi economici come Gazprom e le promesse di benessere per tutti del "lupo alpha"( il signor Putin, wikileaks docet)avevano comunque dovuto fare le valigie ed andar a cercar fortuna nella vecchia America. Oleg ,architetto in Russia,a New York fa il tassista,Rasja invece è tutta concentrata sull'educazione del loro unico figlio: Vaclav "il magnifico.A Vaclav,quando era a Mosca, avevano regalato un libro per imparare l'inglese,si trattava della biografia del mago Henry Houdinì,così il bambino aveva cominciato a coltivare il sogno,una volta giunto a New York,di diventare un "magnifico" mago ed avere per assistente la sua piccola e bellissima Lena,l'unica amica americana.Lena era anch'essa figlia di emigrati russi, viveva a New York con una zia, Trina,di professione spogliarellista dalla dubbia moralità.I due bambini trascorrevano lunghe giornate insieme facendo i compiti e soprattutto preparando un grande spettacolo di magia da tenere un giorno nel più grande teatro di Coney Island proprio come il magnifico Houdinì. Un giorno però Rasja, che spesso si preoccupava del benessere di Lena,non fidandosi di quella sbandata di Trina, si recò a casa di quest'ultima per portare la cena alla bambina ed entrata nella camera di Lena fu testimone di una tragica realtà destinata a scombussolare la vita di tutti gli attori di questa storia.
Questo è un romanzo d'amore impastato di gioia,sogni e dolore.Un romanzo sui bambini abbandonati e su quelli ritrovati.Un romanzo sulle madri,quelle vere e quelle semplicemnete biologiche.
Vaclav e Lena un giorno si recano nell'aula per bambini stranieri per un ripasso, la vecchia insegnante prima di cominciare la lezione spiega agli alunni le cose da fare in caso di incendio e poi chiede agli stessi cosa salverebbero nel caso si verificasse realmente un incendio.Vaclav si guarda intorno,è stupito e incerto,molto dubbioso su cosa rispondere, tutti gridano: il mio zaino signora maestra!,i miei colori maestra!,la mia playstation maestra! Vaclav, si sente diverso,ma alla fine decide cosa rispondere, perchè lui in caso di incendio,salverebbe solo una cosa:Lena.
di Luigi De Rosa
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Niente assistente, niente mago.
Il romanzo di Haley Taner vede come protagonisti 2 bambini, Vaclav e Lena. Il libro è ambientato in America ma dal suono dei nomi dei due personaggi principali ha tutto il fascino delle notti bianche dei romanzi del Est. Entrambi infatti vengono da una Russia depressa e decadente ma provengono da due famiglie differenti infatti mentre Vaclav vive in una modesta famiglia di immigrati, Lena vive insieme alla zia che lavora in un night club e il suo passato è totalmente avvolto nel mistero.
Il loro casuale incontro diventa sin da subito la premessa di qualcosa più grande di loro, i due bambini sono l'uno il pezzo mancante dell'altro: Vaclav è il bambino ambizioso che vuole diventare mago, che conosce le leggi della fisica e che si esprime perfettamente in una lingua che non è la sua, metodico e razionale è completato da Lena ,la sua piccola assistente,che rappresenta all'opposto l'emotività, la fragilità e la sensibilità con tutti i suoi problemi e la sua difficoltà di istaurare relazioni.
Nessuno sembra poter distruggere questa tenera amicizia finchè un giorno la madre di Vaclav spezza l’incanto mettendo a nudo una verità troppo a lungo taciuta e i due bambini sono costretti a separarsi per ben 7 anni. Le loro giornate riempite della reciproca presenza si svuotano, entrambi perdono un pezzo di sé... Ma nessuno dei due si dimentica dell' altro...
"E tutti e due rimangono immobili nelle rispettive stanze, ad aspettare che il cuore smetta di battere oppure esploda, e si chiedono perchè non vedersi subito, di notte. Il mondo si è diviso, si è ricomposto e si è diviso di nuovo. E' così dura dormire, con tutto quel rumore nel'universo..."
La storia è una dolcissima fiaba d'amore, una fiaba moderna però, che parla di traumi infantili, di solitudine, di immigrazione, di amicizia e di piccoli misteri.
Ben scritto, fresco, delicato, semplice a tratti infantile, una lettura tutto sommato piacevole.
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Cose da salvare in caso di incendio
Vaclav e Lena sono due bambini arrivati in America per sfuggire alla povertà della Russia anni '80. Sono curiosi, legatissimi tra loro, giocano e studiano insieme, ma la differenza è che Vaclav ha una casa modesta ma accogliente, con una madre apprensiva e piena d'amore, mentre Lena vive quasi sola, affidata alle carenti cure di una zia prostituta. Proprio a causa sua, il loro strettissimo legame viene bruscamente interrotto per diversi anni... Una storia molto triste condita da punte di speranza, malinconicamente raccontata dai due protagonisti, che descrive molto bene una situazione tanto dolorosa quanto quotidiana per molti immigrati sfortunati, alleggerita solo dalla dolcissima intesa tra i due, che rimane salda e radicata nel cuore di entrambi anche a distanza di tempo.