Cortesie per gli ospiti
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 8
Estetica dissolvenza
Una coppia noiosamente assorta in ripetute cadenze, una vacanza in una città di mare dettagliatamente reale e in parte immaginaria, un incrocio a quattro pericoloso, Colin e Mary, Robert e Carolin, cibo, passeggiate, sonno, sesso, lettura, silenzio, una cortesia all’ eccesso e una dose di sadismo figlia di un passato torbido e violento con un presente che lascia strascichi di sofferenze fisiche evidenti.
Colin e Mary, coppia di fatto, i figli altrove, una conoscenza profonda di se stessi e dell’ altro, un’ intimità da preservare gelosamente e di cui preoccuparsi costantemente, goffi e lenti movimenti condivisi, l’ attenzione ai minimi cambiamenti umorali, chiusi nella reciproca presenza, liti condotte in silenzio.
Un legame nato casualmente o forse pensato e costruito dettagliatamente, una galleria piena di oggetti esposti, stanze sconosciute e inafferrabili, intense fragranze, odori nauseanti, un’ infanzia di percosse e di amore vissuta dentro, un’ unione rafforzata da uno stato di acquiescenza, il giudizio sospeso nel cambiamento, la presenza di una macchina fotografica, la fredda assenza della vicinanza, una rinascita in cui vivere all’ interno del momento, incapaci di allontanarsi temendo che solitudine e pensieri intimi possano distruggere quello che si è creato.
Il turbine degli avvenimenti, in parte sconosciuti anche a se stessi, attimi degenerati in una violenza inaspettata e gratuita, in un sonno-veglia forzatamente indotto, in uno stato inafferrabile di estatica permanenza mentre si osservano dettagli di se’ dei quali non si era a conoscenza, si addentra in una bellezza primigenia adorata dai presenti, prima che il vuoto inafferrabile e molesto ricopra uno stato di totale dissolvenza.
Un breve romanzo di difficile collocazione laddove estetismo e accuratezza di forma sanciscono particolari definenti, personaggi sospesi nel flusso degli accadimenti, osservati dall’ esterno, che dialogano con se stessi, un senso inafferrabile all’ interno di una dimensione onirico-estetica-sentimentale.
Tutto ciò rivela un thriller sui generis, strutturato e sviluppato nella statica definizione del momento, cresciuto nell’ immaginario, accresciuto da una tensione latente sfociata nell’ ovvio, quando la stortura emotiva era già presente e la colpa pareva evidente, nel frattempo…
…” per un attimo il quotidiano prevalse, e lei ebbe una percezione minima del dolore che la aspettava. Si schiarì rumorosamente la gola, e il suono della sua stessa voce si portò via quel pensiero”…
Indicazioni utili
L'OSCURITà CELATA
Il terzo romanzo di McEwan che leggo non posso dire che mi sia piaciuto molto ma non mi ha lasciato nemmeno indifferente.
Le premesse incuriosiscono e ti spingono a correre con gli occhi tra le pagine e la descrizione della coppia Colin e Mary, tra noia e improvvisa passione, è davvero realistica e lo scrittore si conferma ai miei occhi nuovamente un maestro nei piccoli dettagli della vita.
Proseguendo però non mi sono sentita coinvolta nella storia, solo incuriosita, anche se il finale totalmente inaspettato è atteso e quindi è come se ti togliesse un peso, finalmente sappiamo cosa si nasconde dietro a Caroline e Robert.
Ogni coppia e ogni famiglia cela qualche segreto ma c'è chi ne ha più oscuri degli altri. In questo caso McEwan ci ha trascinati in mezzo a violenza e ombre ben nascoste dall'apparenza.
Non mi sento propriamente di sconsigliarlo ma ho preferito di gran lunga Espiazione e non mi fermerò nella lettura degli altri libri dell'autore.
Indicazioni utili
- sì
- no
Torbido McEwan...
Sono senza parole, leggermente spaesata e un tantino sconvolta da questa storia.
Non credo di aver compreso fino in fondo le dinamiche psicologiche che costituiscono la base del racconto...ma una cosa mi è chiara: McEwan ha saputo incollarmi alle pagine con una scrittura molto bella, piacevolmente descrittiva (ed io non amo le descrizioni) ed ermetica dal punto di vista emozionale e psicologico.
Tutto è appena accennato, leggermente abbozzato...ma questo, invece che demotivarmi, mi spingeva ancora di più a leggere.
Atmosfere noir in un luogo non ben identificato (forse Venezia), 4 personaggi molto particolari che non si fa in tempo a conoscere bene, epilogo che ti lascia l'amaro in bocca e un senso generale di stordimento...
Solo 134 pagine...molto accattivanti, ma farei volentieri un paio di domande all'autore...
Ottimo McEwan...inquietante, ammaliante e torbido come piace a me.
Indicazioni utili
Ottime premesse, scarso finale
Che tipo di cortesie si possono riservare ad un ospite? Strette di mano, tavoli addobbati, piatti suc-culenti, vini pregiati, sigari dolci, letti morbidi. Un accoglienza degna di un magnifico ospite ma che lascerebbe intendere scarse prospettive di un evoluzione interessante del romanzo. Ecco allora che le cortesie con cui McEwan attira il lettore sembrano, stando al titolo in copertina, alludere ad un mistero, ad un invito ingannevole oltre il quale si celano orride rivelazioni e angoscianti segreti. Grandi premesse per grandi aspettative.
McEwan catapulta la coppia di protagonisti, Colin e Mary, in una città esotica affacciata sul mare dalle forme simili a Venezia. I due, legati da una relazione fondata su silenzi, sesso e figli distanti, si dedicano ad una villeggiatura oziosa spesa tra la camera d’albergo e le viuzze della città. Questa monotonia è interrotta dall’incontro con un uomo del posto che una sera, dopo aver raccontato loro della propria infanzia e delle sue origini, riesce a portarli, stanchi e assonnati dopo la nottata all’addiaccio, alla propria dimora. Qui avviene l’incontro tra tutti gli elementi del racconto: Colin e Mary da un lato e Robert e Caroline dall’altro. Sin da subito emergono ambiguità e cose non dette, frecciate e sommesse richieste di soccorso che convincono la coppia a non far più ritorno in quella casa. Come da copione vengono meno al loro intento, quasi irresistibilmente attratti dalla casa con la terrazza sul mare, cadendo così in trappola. Ed è proprio qui che il romanzo si scioglie, si liquefà, perde di consistenza.
Indubbia la maestria letteraria di McEwan sia nel descrivere l’altrettanto ambiguo rapporto di coppia tra i due come anche nel preparare il terreno per il finale ingenerando suspense e attesa ma cade sul più bello. Si incarta in un finale senza spiegazione esaustiva, caratterizzato da un rotolare precipitoso verso la conclusione. McEwan imbroglia una matassa che fino ad allora era stato in grado di districare ottimamente e fa decadere la tensione creata fino a quel punto. Insomma ottime premesse tradite da un pessimo finale.
FM
Indicazioni utili
- sì
- no
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
L'ingannevole esteriorità
A similitudine dei confini inesplorati dell’universo anche l’animo umano è imperscrutabile al di là dei vari stereotipi spesso osannati sulle persone al di sopra di ogni sospetto. Penso che la frenologia di Lombroso, dell'800, sia stata, giustamente, superata e archiviata in ogni sua ipotesi relativa all’accostamento dei lineamenti e fattezze del corpo umano circa la potenzialità criminale dell’individuo in relazione, appunto, a certe caratteristiche esteriori.
La vicenda narrata ci induce a ribadire come le apparenze traggano spesso in drammatico inganno. Sullo sfondo di una città (Venezia?) colma di contrasti ambientali, una coppia di turisti si trova a essere protagonista di una vicenda grottesca e misteriosa; essi, infatti, incontrano per puro caso (oppure no? il dubbio rimane) un’altra coppia di residenti in tale città che offre loro ospitalità in un palazzo d’epoca arredato in maniera poco sobria e addirittura “barocca” nel senso di ridondanza; trascorrono alcuni giorni e le modalità di cortesia iniziale vengono ben presto sostituite con vere e proprie imposizioni fino a rendere il soggiorno dei due malcapitati turisti pesante e inquietante.
La lettura è scorrevole e il quadro emozionale diventa sempre più scalpitante e inarrestabile; coloro che ospitano rivelano in maniera crescente la loro vera indole fatta di cinismo, perversità e malvagità creando un vortice che avvolge i due sventurati , oramai prigionieri degli eventi, fino a un epilogo sconvolgente.
Ecco, allora, che si intravvede, troppo tardi, il vero significato di queste “cortesie”.
Indicazioni utili
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
L'immaginazione e la verità
"Dopo un po' Mary si sedette e mise una mano in quella di Colin. (...) Gli avrebbe parlato della sua teoria (...) che spiegava come l'immaginazione sessuale, l'antico sogno maschile di picchiare e femminile di essere picchiata, incarnassero e denunciassero un potentissimo e unico principio organizzativo, che distorceva tutti i rapporti, tutte le verità" (pag. 133).
Un libro che parla di quotidianità e noia, e del ritmo lento di una vacanza, di una coppia che fa del silenzio un'abitudine e incarna così, senza volere, la vita stessa di una città di mare, violentata dall'afa estiva e dalle torme di turisti, che potrebbe essere Venezia, ma anche no e non importa. Persino lo stile avanza piano e scava nei dettagli, con la stessa lentezza e precisione con cui i protagonisti vivono le loro giornate, quasi che l'autore volesse presentarci il mondo con i loro occhi e ci accompagnasse dietro ai loro passi svagati per vicoli e piazzette, spiagge e monumenti. Poi, improvviso e inaspettato, l'incontro con Robert, che è proprietario di un bar e gira con una macchina fotografica a tracolla, che li invita a casa sua. Qui la moglie Caroline, afflitta da dolori fisici ma con occhi "straordinariamente splendenti", parla d'amore e si prende cura degli ospiti. A poco poco, un po' per uno strano destino, un po' per qualcosa che attira Mary e Colin verso i loro anfitrioni, la storia e con essa lo stile con cui viene narrata virano decisamente alla tensione di un noir. Non è un libro consigliabile agli amanti dei gialli, ma a chi ama i romanzi psicologici, perché dietro il segreto sta molto più che la soluzione d'un enigma, c'è l'analisi spietata e affascinante di ciò che attrae e che lega gli uomini e le donne.
Indicazioni utili
" SCORTESIE"
L' inizio non lascia presagire quello che poi accadrà....grande la mente di McEwan ma anche perversa, la lettura è veloce le descrizioni sono meticolose e tutto fa pensare alla città di Venezia, ma in realtà lo sa solo l'autore quale sia. L'incontro tra una coppia "normale" ma forse un po' annoiata e un'altra molto particolare rappresenta una miscela esplosiva! E' come se l'autore volesse suggerire a chi è in vacanza di non fare amicizia con nessuno....aiutoooo!!!
Indicazioni utili
Il libro di certo ti conquista...
Questo libro mi e' piaciuto perche' e' un'opera assolutamente plausibile. tutto e' inventato ma e'raccontato in una maniera assolutamente realistica e molto dettagliata, senza assolutamente annoiare il lettore. in poco piu' di 100 pagine, una storia che ti prende come se si fosse al cinema, in una citta' mai nominata ma che chiaramente e' divertente indovinare che e' venezia... un amore vero, non cinematografico, del sesso molto spinto ma anche stanco, si unisce con una quantita' di descrizioni psicologiche che non mi faranno dimenticare presto questo libro.