Correndo con le forbici in mano
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Si, son proprio europea
Si, son proprio europea evidentemente.
Se questo romanzo e’ stato un bestseller negli USA per ben 2 anni, vendendo piu’ di 1.500.000 di copie prendo atto di avere il gusto saldamente ancorato oltreoceano.
Non sono informata sul successo che questo libro possa aver avuto nel nostro Paese, ma temo che oltre a me e a poche altre persone ingolosite dal titolo, non abbia avuto gran seguito.
E meno male…
Stop ai preamboli, veniamo all’opera di Burroughs.
Trattasi di un memoir, quindi dovrebbe essere un’autobiografia attendibile, per quanto romanzata.
L’autore parla di sé dall’eta’ di nove anni accompagnandoci lungo l’intricato percorso della sua vita di bambino , pre-adolescente, adolescente.
Figlio di una madre poetessa fallita, o meglio mai sbocciata, psicotica ed egocentrica e di un padre insegnante alcolizzato ed indifferente.
Augusten e’ bambino di nove anni, di modi gentili, attento alla sua immagine, che ama avere la piega ai pantaloni di poliestere e i capelli perfettamente in ordine, che passa le giornate a scrivere un diario sognando di diventare il fondatore di un marchio internazionale di prodotti di bellezza.
Fa tenerezza questo ragazzino e vedere come descrive la vita che gli si sta srotolando sotto i piedi come un vecchio enorme tappeto tarmato e impolverato.
Il divorzio, lui che si trova di fatto a vivere nella casa dello psichiatra della madre, coi figli bilogici e adottivi del medico.
In mezzo alla sporcizia, al degrado.
Augusten, il nostro bambino, e’ omosessuale ,lo sa da sempre , lo dichiara e non trova ostacoli alla sua predispozione sessuale.
Inevitabile l’iniziazione al sesso. Da giovanissimo, dodicenne. Da parte di un uomo che ha quasi il triplo dei suoi anni. In maniera che tutto direi fuorche’ poetica.
IL sesso , viene descritto in maniera diretta e ben dettagliata l’autore non si sforza di certo di mantenere un linguaggio politically correct.
Tutto molto grottesco, tutto molto USA,tutto molto easy, tutto molto lontano dal nostro ambiente europeo.
Cio’ che piu’ mi ha interdetto, non e’ il degrado in cui Augusten vive e cresce, non e’ l’abbandono e l’indifferenza dei genitori,non e’ il sesso esplicito, non sono i tentativi di abuso sessuale.
E’ che tutto viene scritto come se fosse una maledetta parodia.
Ora, se io leggo le avventure del ragionier Fantozzi, posso riderne tranquillamente, sappiam di cosa parliamo.
Ma questo e’ un bambino. Ma questa dovrebbe essere una storia vera. E’ necessario farne una sit com comica ?
Ma…Evidentemente l’autore ha incassato i colpi della sua adolescenza in maniera eccellente ed e’ in grado di scherzarci sopra.
Ed il pubblico americano apprezza , compra e crea i presupposti per farne un bestseller.
Io no, io sono europea, saro’ noiosa ma quando c’e’ da inorridire inorridisco, non mi faccio due risate.
Il titolo e’ l’unica cosa che salvo , bello davvero, complimenti.
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Correndo con un gran bel libro in mano
La pericolosità della propria adolescenza diventa vita da raccontare per Augusten Burroughs. Una storia raccontata con tinte tanto forti quanto vere. L'esistenza diventa assenza per i genitori di Augusten e la sua realtà diventa una sorta di incubo da provare a tutti i costi. Uno dei romanzi che inquadra la famiglia come stimolo e come rimpianto per ogni buon adolescente. E l'assenza della famiglia diventa motivo di crescita, come in una giungla, come la casa in cui Augusten cresce.