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Commedia in minore Commedia in minore

Commedia in minore

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In Olanda sono i giorni angosciosi dell'occupazione nazista, Wim e Marie si sono sposati da poco e vivono come possono la difficile quotidianità. Un giorno però un collega propone a Wim di ospitare e nascondere un ebreo, "di questi tempi lo fanno quasi tutti" dice. Wim e Marie non sono due eroi, sono due persone normali, con tutte le loro paure e le loro insicurezze, e sanno bene che avere un estraneo sotto il proprio tetto per chissà quanto tempo significa entrare in un'intimità rischiosa con il suo destino. Nonostante i dubbi, però, acconsentono ad accogliere quest'uomo di cui conoscono solo il nome, Nico. Dopo un anno di cautele e adattamenti, giornate passate a tendere l'orecchio al minimo rumore sospetto e a sognare la fine della guerra, Nico improvvisamente muore. Per Wim e Marie comincia allora una serie di problemi che li trova drammaticamente impreparati. Cosa fare del cadavere di Nico? E cosa fare quando il cadavere viene scoperto? Inizia a questo punto una strana e imprevedibile commedia degli equivoci, che Hans Keilson compone facendo suonare tutte le corde dei sentimenti, da quelli nobili a quelli meno nobili, con cui Wim e Marie si trovano a fare i conti. Perché la morte inaspettata non solo li priva della ricompensa di poter un giorno mostrare al mondo che hanno fatto la cosa giusta, ma fa scivolare loro stessi nella condizione di perseguitati in fuga, grazie alla quale capiranno per la prima volta, e con ineluttabile intensità, il dramma di Nico.



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Commedia in minore 2017-04-08 13:47:37 CortaZur
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CortaZur Opinione inserita da CortaZur    08 Aprile, 2017
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Come improvvisarsi eroi

Hans Keilson - Commedia in minore

Questo libro è un piccolo gioiello di rara intensità e innegabile bellezza.
Nascoste nell’enorme catalogo Mondadori si annidano delle perle che quando vengono scoperte danno sempre una grande soddisfazione, è questo il caso di Commedia in minore tradotto da Marco Ghidotti.
Una storia breve definibile quasi come racconto lungo dato il numero di pagine meno di 150, ma non per questo meno importante data la profondità del tema trattato. Cosa fareste voi se vi chiedessero di nascondere qualcuno in casa vostra? Se questo qualcuno è un ebreo al tempo della seconda guerra mondiale? Questo è il problema che devono affrontare Wim e Marie, quando decidono di nascondere Nico in casa loro in modo di sentirsi utili, in modo da poter dire che loro hanno fatto qualcosa di eroico e non sono stati solo a guardare. E allora durante tutto il racconto si assiste alla vita da famiglia allargata con l’arrivo del nuovo inquilino, dove si può sentire l’ansia dell’avere un uomo nascosto in casa, ogni campanello che suona, ogni visita che si riceve, ogni parola di troppo che si scambi può essere pericolosa e fatale
Keilson ha vissuto in prima persona la guerra e questa esperienza infatti, non fa mai mancare il punto di vista di Nico, il rifugiato, il suo umore i suoi pensieri e il suo stato d’animo e le sue frustrazioni, tutto così ben scritto e dettagliato tanto da rendere il libro molto facile da leggere e mai noioso;

Questo piccolo grande libro è un riassunto di quello che può essere la vita, una grande opera dove ogni giorno si recita in modo che vada in scena una vera e propria commedia dell’essere umano però senza pretese di grandezza perché in fondo si può essere eroi anche senza grande clamore, in minore appunto.

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