Come cade la luce
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Un tocco leggero, rispettoso, profondo
Il tratto caratteristico di quest’autrice è il saper descrivere con grande maestria i legami familiari, le interconnessioni, suscitando nel lettore emozioni vere, empatia, permettendo al lettore di immedesimarsi in dinamiche e rapporti in cui si sente partecipe in prima linea. La mamma che è angosciata dal fatto che una delle figlie è sola e potrebbe non avere supporto in caso di difficoltà. Il lavoro che si plasma per far sì che nasconda i grandi vuoti della vita. Il dolore nella notte della morte di Mitros. Il senso di sbigottimento ed incredulità davanti ad un tradimento. La corsa di una donna per essere vicina, psicologicamente ma anche fisicamente, alla sorella in difficoltà. Come si fa a non riconoscersi in emozioni che fanno parte del nostro quotidiano? Come si fa a non apprezzare uno stile così semplice ma che arriva così diretto a toccarti le corde interiori tue più intime?
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Una saga di donne per le donne
Un libro sulle donne, di donne l’ultimo libro di Catherine Dunne, dal titolo emblematico: Come cade la luce. Parla alle donne da molto tempo, e nessuno sa farlo come lei. Una saga familiare, ovviamente, tutta al femminile.
La famiglia Emilianides è formata dal padre Ari, dalla madre Phillida, da Melina, dalla piccola Elexia e dal piccolo Mitros. Quest’ultimo è un bambino difficile, ha delle problematiche gravi, è su una sedia a rotelle, e tutta la vita famigliare ruota attorno a lui, ai suoi bisogni ai suoi capricci. Le due sorelle crescono in perfetta subordinazione al fratello. Lui ha necessità che devono essere soddisfatte immediatamente, sono incalzanti e brutali. L’infanzia delle due sorelle è difficile, triste. Il clima si appesantisce ulteriormente quando Mitros diventa più violento, sferra un gran pugno alla madre, ululando come un forsennato. Il ricovero in una struttura adeguata diventa improrogabile, e da allora la vita si alleggerisce: la madre va a lavorare, le due crescono, si innamorano, si sposano, e soffrono e gioiscono ….
L’autrice narra, con sagacia e precisione letteraria, la vita sofferta e dura di una famiglia, tra passato, la loro vita a Cipro, il presente, la loro vita a Dublino. Le cicatrici sono tante e fanno male, scandagliano in profondità l’animo dei protagonisti. Un vissuto narrato profondo e di grande raffinatezza per una scrittrice che non smette di affascinare il lettore, dal suo primo libro: La metà di niente. Tuttavia un grande plauso per lo stile, per la narrazione; scade un po’ per la storia narrata, che ho trovato abbastanza banale e per nulla intrigante. Un po’ sottotono nei contenuti e nella storia, splendida nello stile e nella caratterizzazione dei personaggi.
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