Carnival love
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Katherine Dunn è nata a Kansas City nel 1945. Dopo aver viaggiato per gli Stati Uniti e in Europa, negli anni Settanta si è stabilita definitivamente a Portland. È romanziera, poetessa, giornalista, esperta di boxe e insegnante di scrittura creativa. È stata cameriera, decoratrice e conduttrice radiofonica, ed è finita in prigione (particolare, questo, che spesso preferisce tralasciare).
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Il circo oscuro
Io e questo romanzo ci siamo fatti la guerra. Lo chiudevo e lo riaprivo, lo prendevo e lo riprendevo, lo amavo e lo odiavo.... Quando la battaglia è finita, non sono nemmeno riuscita a capire chi fosse il vincitore e chi il perdente.
"Carnival love" è uno dei romanzi più strani e inquietanti che io abbia mai letto.
Mi ha impressionata in tutti i sensi, ma mi ha perfino turbata e angosciata.
Leggerlo è come vedere un tramonto: la luce iniziale suscita gioia, piacere e rilassa, ma quando il sole scompare del tutto, arriva il buio più totale e si scopre che la luce non tornerà più fino a chissà quando. E allora non si può più tornare indietro...
Il romanzo si dipana tra passato e presente, tra presente e passato visti attraverso gli occhi di Olympia Binewski, una donna albina, nana e gobba, che narra l'epopea della sua famiglia nel circo itinerante "Binewski's Fabulon".
Il passato è magia, incanta, seduce per la sua originalità, i colori, le luci, gli acrobati del circo e i loro numeri strabilianti sempre e costantemente davanti agli occhi.
Sembra tutto bellissimo all'apparenza, se non fosse per ciò che si nasconde dietro tutto ciò...
I due coniugi Binewski, nonchè proprietari del circo, infatti, grazie ad esperimenti con droghe varie, creano dei figli destinati ad essere speciali, ad essere esibiti come fenomeni da baraccone per assicurare il successo e il futuro del circo e renderlo fuori dal comune, libero da ogni stereotipo e banalità conosciuti: troviamo infatti figli mutanti, con poteri paranormali, simili ad animali, con pinne al posto di braccia e gambe, gemelle siamesi e anche Olympia non è esente da questi esperimenti.
A questo punto mi sono domandata se i due coniugi Binewski volessero veramente bene alla loro prole o se li usassero come semplici strumenti... E tutto questo è raccontanto con innocenza e meraviglia dalla piccola Olympia...
Ma in questo bizzarro circo nasconde altri lati oscuri: incidenti, invidie, profondi odi e vendette piuttosto violente e cupe che si compieranno tutte dietro le quinte e dentro le anime della famiglia Binewski...
Il presente invece è la decadenza, ma non quel tipo che commuove e regala tristi sorrisi e malinconia: è una putrefazione che disgusta, fa arrabbiare e certe volte lascia indifferenti, che induce a pensare se fosse peggio la vita di una volta o quella di adesso.
Scritto egregiamente, ma terribilmente inquietante, "Carnival love" non è un libro per tutti.
Leggerlo è come sentirsi stritolare lo stomaco da una forza invisibile ma potente.
Una maschera di gioia e felicità che nasconde i più cupi segreti e intenzioni.
Indicazioni utili
- sì
- no
Geek love
Questo libro parla di un circo speciale, uno spettacolo mai assistito prima d'ora, concepito dalle menti diaboliche dei coniugi Binewski che volevano creare dei mostri e che ci sono riusciti. Ma non è così semplice, perchè chi si immerge in questa lettura deve fare i conti con la resistenza del proprio stomaco e deve sacrificare qualcosa del suo corpo...io ho tagliato le unghie, un' esigenza più fisiologica rispetto al desiderio di possedere una coda!
Claustrofobico e dolce allo stesso modo, terrificante e poetico tanto da pensare che tutto sommato è ai "normo" che manca una rotella. E' così che mi è apparso il mondo dei freaks narrato attraverso gli occhi rosei di Olympia, una nana con gobba albina annessa, così naturale e relativamente sbagliato, difficile sottrarsi al fascino e contemporaneamente allo sgomento.
"Le persone credono che se qualcuno si comporta come se fosse un faraone egizio e tutti gli altri delle pile fumanti di merda di asino, allora quel qualcuno dev’essere per forza superiore a loro. "