Cargo
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“Era sempre stato in fuga da qualcosa...”
Questo è un romanzo non lontano dalla perfezione di un grande classico, un quadro dai colori nitidi e realistici che attrae lo sguardo con la potenza evocativa di un'opera d'arte.
Simenon si dimostra un Maestro della narrazione scrivendo pagine che trasportano il lettore prima nelle atmosfere brumose delle città di mare del nord della Francia, poi nella vita a bordo di un cargo e infine in terre dal clima tropicale che ricordano certe opere di Maugham.
Per chi legge, non è l'unico viaggio: c'è anche quello nell'anima tormentata del protagonista, Joseph Mittel, un'anima che brama gioie semplici, un puro alla perenne ricerca di un porto di quiete:
“Era sempre stato in fuga da qualcosa...”.
La fuga è un motivo dominante per Mittel ma soprattutto per Charlotte, la sua ragazza, ricercata per l'omicidio di un suo amante. Ciò che unisce questa coppia male assortita è anche ciò che li divide, e mentre lui sembra quasi arrancare attraverso l'esistenza lei riesce sempre in qualche modo a cadere in piedi grazie ad un certo opportunismo da sgualdrina.
Un uomo senza un focolare e un capitano senza nave sono gli antieroi del romanzo, codardi ed intrepidi, commoventi nella loro solitudine, tragici e veri.