Cabot Wright ci riprova
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Un paese di meduse congelate
Cabot Wright è un tipo davvero strano: “Sembrava… molto Wall Street e molto noioso, nonostante le fitte goccioline di sudore sul labbro superiore: segno sicuro, lo sapeva, di giovinezza e di forza. Erano i capelli rossi, quasi di fiamma nell’ombra, e la bocca, troppo piena per essere quella di un agente di cambio, gli unici segnali frenologici di pericolo.”
È molto ambito da aspiranti scrittori come Bernie Gladhart, o come Zoe che lo incontra in modo rocambolesco (“La sua caduta dal lucernario doveva essergli sembrata una forma di coraggio temerario”), disposti a tutto pur di raccontare la storia del violentatore seriale (“Cabot aveva riconosciuto solo le violenze principali… ma oltre a queste c’erano altre trecentosessanta violenze carnali”) divenuto perfin leggendario (“Cabot Wright adesso leggeva che lo chiamavano l’Anonimo Uomo Nero”): la sua è una storia sicuramente destinata a divenire un caso letterario, salvo smentite dell’ultima ora…
In realtà la narrazione – sempre condotta sul filo del sarcasmo e del surrealismo – si aggancia alla critica feroce dell’America del YMCA, perbenista e ipocrita (“Questo è un paese di meduse congelate…”).
Giudizio finale: satiriaco, priapico, surreale.
Bruno Elpis
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Princeton editore
"Princeton può fiutare un vero libro e un vero scrittore da lontano e allora si mette subito all'opera per far sì che non si senta più parlare di lui. E' come l'America: si oppone alla qualità"
Se sei un aspirante scrittore e aspiri più agli incassi del best seller che all'immortalità dell'arte, Princeton è l'editore che fa per te. La sua ricetta è semplice. Per prima cosa serve un negro (leggi scrittore mediocre) che abbia l'idea. E in effetti al povero Bernie, spinto dall'ambiziosa moglie è venuta proprio l'idea perfetta: scrivere un libro su Cabot Wright, stupratore seriale. Poi serve il vero scrittore che rimaneggi un po' il materiale, cioè l'intelligente Zoe. A lei Princeton spiega così il suo compito nella stesura dell'opera: "Abbiamo solo bisogno di altri fatti, di particolari e qualcosina di diverso dalla mentalità di Bernie che lui chiama immaginazione".
Peccato però che il soggetto metta tutti in crisi. Il povero Cabot Wright è infatti un particolare tipo di stupratore. Anzi il suo ruolo di stupratore è soprattutto simbolico. In realtà le donne si offrono abbastanza volontarie per il rapporto fisico. Lo stupro ha più che altro il valore di uno "smascheramento". Cabot è come un medium capace di mettere ognuno davanti a uno specchio mostrandogli il suo vero io. Da qui il trauma: chi impazzisce, chi si suicida e non solo le donne ma anche il povero Princeton viene messo in crisi, l'americano che si è fatto da sè (Warby), i vari scrittori che nel tempo si propongono di scrivere la storia e forse anche l'intelligente Zoe che alla fine deciderà di non scrivere il libro pur desiderando farlo.
Il romanzo contiene pagine (bellissime) di critica feroce alla società americana di cui l'editoria è suddita. "Nessun altra nazione ha mai messo una faccia così falsa sopra la maschera umana"
"Oggigiorno il vero orgasmo sessuale ha luogo nel sacchetto dei popcorn del tuo vicino di cinema o davanti al televisore guardando una partita di baseball e masticando hamburger con l'80% di grasso. Ecc..."
E alla fine l'intelligente Zoe arriverà alla inevitabile conclusione:
"Non ho nessuna intenzione di essere uno scrittore in un posto e in un'epoca come questi."
Indicazioni utili
Consigliato in particolare a scrittori, aspiranti scrittori, editori (e a tutti i lettori)