Bruciante segreto
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La fine dell'infanzia
Stefan Zweig, di cui avevo già letto e apprezzato “Paura”, si conferma per me il sorprendente narratore che, in un limitato numero di pagine, riesce a concentrare una vicenda ricca di colpi di scena e stati d’animo in subbuglio.
È molto abile, l’autore austriaco, nel descrivere la psicologia dei suoi personaggi: Edgar, il giovanissimo protagonista di questo racconto, nel giro di pochi giorni, vivrà il passaggio dall’infanzia all’adolescenza attraverso l’improvviso intrecciarsi di sentimenti contrastanti a seguito di un flirt tra sua madre e un giovane rampante barone avvezzo alle facili avventure amorose. Tra curiosità, rabbia, sgomento e persino odio, prende forma quel “segreto” sfuggente alla piena comprensione del ragazzino, come una sorta di trauma che sentenzierà per lui la fine senz’appello dell’età spensierata dei giochi.
Incredibilmente, sono sufficienti a Zweig poche sapienti spennellate di parole per amalgamare interiorità e paesaggi: “Le ruote giravano sempre più in fretta, le serpentine facevano scendere a valle il treno, sempre più dolci apparivano le montagne, sempre più lontane […]. Ancora una volta si girò a guardarle, ed erano azzurre e indistinte, remote e irraggiungibili, e gli sembrava che là, dove lentamente svanivano nella foschia del cielo, stesse la sua infanzia.”
Una storia che, nonostante un inizio forse apparentemente monotono e privo di grandi significati, a un certo punto finisce per acquisire via via toni sempre più concitati sino alle battute conclusive, quando il “bruciante segreto” diverrà silenzioso patto di riconciliazione fra madre e figlio.
Indicazioni utili
Bruciante segreto
E' la delicata storia di passaggio di un ragazzino che a contatto con la falsità umana si proietta, inevitabilmente, nel mondo dei grandi.
L'asmatico Edgar, durante un breve soggiorno in una località termale, in compagnia della mamma, diventa oggetto delle attenzioni di un nobile ricco che, per suo tramite, intende arrivare a sedurne la bella e conturbante madre.
Quando il bambino, si rende conto delle vere intenzioni dell'uomo, ne resta ferito e fugge a casa della nonna.
Davanti alle pressanti domande del padre, Edgar, non esiterà a mentire. Saprà tacere sul bruciante segreto: alle spalle del genitore cui nei giorni cupi si appellava come all'incarnazione della Legge e arma di ricatto.
Il piccolo protagonista è già maturo, al punto di comprendere come, in certi casi, si debba tacere e anche mentire a fin di bene.
Buona lettura:)