Boy, snow, bird
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Recensione della Redazione QLibri
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Minestrone di neve
Il romanzo ha ricevuto tanti elogi e non capisco perché. A me non è piaciuto lo stile e nemmeno l’intreccio. L’idea di fondo è buona, anzi molto interessante, ma l’autrice avrebbe dovuto lavorarci e ragionarci. Invece la mia sensazione è che il romanzo sia un caotico buttasù soprattutto nella parte finale che sarebbe da stracciare e da rifare. L’incipit non è granché ma al limite potrebbe funzionare e la parte centrale ha delle idee buone per cui è un gran peccato aver rovinato il libro pubblicandolo così con quelle bruttissime ultime 100 pagine. Lo stile di scrittura è leggero e frizzante ma anche insipido.
L’idea base è quella di riscrivere Biancaneve , favola interessante soprattutto per i temi che affronta: lo specchio, l’identità, il doppio, e così via. Insomma di spunti interessanti ce n’erano una marea e l’autrice ne coglie diversi nella parte centrale del romanzo per sprofondare in un guazzabuglio tematico improponibile verso la fine. La sensazione è che Helen voglia sorprendere e spiazzare il lettore e non sappia bene dove andare a parare. Le oscillazioni nell'identità, l’idea che il male che uno ha subito possa tornare fuori sono stimolanti e intriganti ma la scrittura è superficiale e non porta grandi spunti di riflessione. Se lo scopo era divertire e non far riflettere, la contorsione del finale a me non è sembrata piacevole e la trama è troppo assurda e complessa, ma di un complesso caotico.
Insomma è un libro che non consiglio ma tenete conto che i giudizi dei lettori su questo romanzo sono molto diversi e contrastanti.
Indicazioni utili
- sì
- no