Birra e cazzotti
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Opinioni inserite: 4
Partenza sprint, finale deludente.
Il romanzo inizia e ti sembra di trovarti per davvero in uno squallido pub di Dublino. Si respira un'allegria malinconica e decadente, di famiglie e personaggi disperatamente alla ricerca di un sorriso.
Poi O'Carroll si perde, la storia smarrisce l'originalità e la frizzantezza iniziali e il finale somiglia troppo ad un'americanata.
Nel complesso, comunque, è un romanzo ben scritto. E' il primo di questo autore che leggo.
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Una Dublino più realistica e intrigante
L’Autore della saga di Agnes Browne si cimenta ora , a parer mio con successo, in una nuova impresa letteraria : O’Carroll ,oltre che scrittore, è attore, regista, commediografo nonché showman brillante e fantasioso, e alcune delle sue doti più peculiari emergono in questa storia, sempre ambientata nel suo Paese, l’Irlanda, nei turbolenti quartieri periferici e popolari di Dublino, dove la fanno da padroni boss mafiosi, poliziotti corrotti ed un’umanità rissosa sempre alla ricerca di una buona pinta di birra e dei motivi più svariati per scazzottarsi. Il protagonista è un pugile dalla brillante carriera, categoria leggeri (da qui il soprannome di “sparrow”, passerotto) che lascia la boxe irretito da una banda di estortori : riuscirà alla fine a liberarsene con l’aiuto di un poliziotto onesto e dopo vicissitudini intriganti che lo porteranno a riconciliarsi con sé stesso e con la famiglia : i malvagi saranno sconfitti ed il bene trionferà. Ma non è tanto la storia in sé che colpisce il lettore avveduto, quanto l’atmosfera (siamo negli anni di fine secolo scorso) della Dublino povera ma pronta a tutto per far emergere i suoi figli migliori, una Dublino operaia e grigia dove l’unico svago è il pub, una Dublino dove continua e martellante è la lotta tra le gang mafiose, corruttrici ed arroganti, e la povera gente costretta a subire pizzo e prepotenze. I personaggi sono delineati con la consueta maestria. Non c’è la commozione che emana dalle pagine dei romanzi sulla vita di Agnes Browne, ma “ Birra e cazzotti” resta comunque un romanzo stringato e coinvolgente, con un impianto scenografico e narrativo più realistico, alla maniera dei più sofisticati thriller d’oltre oceano.
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Birra e cazzotti...e poco altro
Il titolo riassume i contenuti : birra e cazzotti...e davvero poco altro. O'Carrol riesce ad essere lieve anche su argomenti non troppo leggeri, forse è un merito,ma alla lunga diventa un demerito : di storie di pugili che falliscono la grande occasione e passano la vita ripensando a quel pugno non dato o preso è stracolma la letteratura, O'Carrol non aggiunge niente di nuovo. La trama è abbastanza leggera , la complessità della distruzione dell'Io del protagonista appena accennata, il contrasto delinquente - poliziotto tra due ragazzi cresciuti nello stesso quartiere le cui strade sono arrivate agli estremi opposti , viene introdotto e poi chiuso sulle ali di un buonismo perfino eccessivo . Resta una lettura piuttosto scorrevole e a tratti divertente, buonissima per rilassarsi sotto l'ombrellone, ma le vicende di Agnes Brown avevano un'altro "passo" .
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Niente di più che un libro piacevole
Probabilmente questo libro per quanto scritto in modo piacevole e con una trama scorrevole non è il libro più significativo di Brendan O'Carroll. La storia della resurrezione di Sparrow mc Cabe con i suoi sottili spunti ironici alternati ad altri profondamente drammatici bene si presterebbe per la sceneggiatura di un film. Rilassante