Narrativa straniera Romanzi Bianco su nero
 

Bianco su nero Bianco su nero

Bianco su nero

Letteratura straniera

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La presentazione e le recensioni di Bianco su nero, opera di Rubèn Gallego edita da Adelphi. Mosca, 20 settembre 1968. Rubén nasce affetto da paralisi cerebrale: le facoltà intellettuali sono intatte, ma non può muovere gli arti, salvo due dita. Dopo poco più di un anno sarà separato dalla madre e rinchiuso negli speciali orfanotrofi in cui vengono isolati, e sottratti allo sguardo, quelli come lui, considerati impresentabili da una società che esalta il mito dell'uomo nuovo e dichiara di muoversi verso un radioso futuro. Solo all'inizio degli anni Novanta Rubén riuscirà a fuggire dal suo gulag personale e, ritrovata la madre, comincerà a raccontare la sua storia, rivelandosi scrittore vero.



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Bianco su nero 2011-09-03 17:43:38 Marghe Cri
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Marghe Cri Opinione inserita da Marghe Cri    03 Settembre, 2011
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Da leggere!

Bianco su Nero non è un libro di fantasia: racconta, in prima persona, la vera storia di Rubèn Gallego, che nasce con un gravissimo handicap fisico - niente braccia, niente gambe – ed è solo al mondo in un Paese (la vecchia Unione Sovietica) ed in un periodo storico che lo condannano a morire entro pochi anni e nel modo più atroce.
Rinchiuso in un istituto, una specie di orfanotrofio per disabili, per tutta l’infanzia e l’adolescenza subisce torture fisiche e mentali cui non sembrerebbe possibile sopravvivere: l’obiettivo in realtà è proprio quello di non consentire il protrarsi della vita di questi infelici oltre i diciotto anni per liberare lo Stato dell’onere del loro mantenimento.
Nonostante questo Ruben ce la fa, grazie ad una forza di volontà, ad un coraggio e a un desiderio di vivere veramente stupefacenti.
E, finalmente libero, racconta la sua storia con pacatezza, semplicemente, evitando di sfruttare l’orrore per impressionare il lettore, ma anzi enfatizzando ogni scintilla di umanità che ha visto sopravvivere nella più totale disperazione.
Bianco su Nero è un libro ricco di personaggi indimenticabili, di immagini terrificanti e di buoni sentimenti, irritante e commovente, altalenante fra la speranza e la disperazione, in alcuni passaggi ironico e divertente.
E’ un libro che dovrebbe essere obbligatorio leggere.


[…]Se non hai né le braccia né le gambe e hai anche pensato bene di restare solo al mondo, è fatta. Sei condannato a essere un eroe sino alla fine dei tuoi giorni. O a crepare. Io sono un eroe. Non ho altra scelta. […]

[…] Mai.
Una parola tremenda. La più tremenda di tutte le parole usate dagli uomini.
Mai.
La si può paragonare solo alla parola «morte».
La morte è un grande «mai». Un «mai» eterno, che spazza via ogni speranza e ogni possibilità. Non ci sono più «forse», né «chissà».
Mai. […]

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
il Diario di Anna Frank o quello di Etty Hillesum, o qualunque altra autobiografia che riguardi la privazione del diritto alla vita
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