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Maisie è, a detta di tutti, una ragazza carina e fortunata. Ha una vita normale, una famiglia e un fidanzato che le vogliono bene e una passione per la corsa. Una mattina però, mentre si allena, la sua esistenza cambia in modo drammatico. Vittima di un incidente, si ritrova con il viso deturpato e, anche se potrà sottoporsi a un importante intervento chirurgico, non sarà per nulla semplice, dopo, riconoscersi e ritrovare se stessa. Alyssa Sheinmel, scrittrice apprezzata dalla critica, tratta un tema importante con una scrittura potente, raccontando il dramma di una ragazza che cerca di ricostruire la propria identità, punto di partenza per poter rinascere.



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Beautiful 2016-07-10 06:02:42 GRest93
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GRest93 Opinione inserita da GRest93    10 Luglio, 2016
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BEAUTIFUL

Ho comprato questo libro per caso, mi sono lasciata convincere dal trafiletto che decantava la possibilità di trovarsi di fronte ad una storia densa di dramma e cambiamento.
Come sempre, mi lascio guidare da una sorta di senso senso che mi spinge verso il libro prescelto del giorno.
La storia che ho trovato nelle pagine di questo romanzo è molto cupa: racconta di Maisie, sedicenne atleta, che per uno sfortunato scherzo del destino viene sfigurata da un incendio elettrico.
Da qui inizia una sorta di diario introspettivo,dove ritroviamo un’adolescente alla scoperta di una nuova se stessa ( definita da lei stessa Maisie 2.0) e notiamo come il cambiamento la segna ma non la distrugge.
Il libro è articolato in quarantasette capitoli, divisi a loro volta in quattro sezioni dall’Estate alla Primavera.
Il racconto passa attraverso le 5 fasi di elaborazione del lutto per una Maisie che non c’è più : Diniego, rabbia,negoziazione, depressione e infine l’accettazione.
E’ davvero difficile e pesante leggere le prime due sezioni del libro, ogni pagina è intrisa di un disperato abbandono e di cupo desiderio per ciò che è stato perso, tanto che davvero ho fatto fatica a proseguire celermente nella lettura di queste due parti. Il punto di svolta della storia arriva solo a pagina 183, dove finalmente la protagonista capisce che non può continuare così e afferma lei stessa le seguenti parole : “ Voglio vivere, per quanto possa valerne la pena”.
Essenziale in questo racconto è stato l’ingresso nel gruppo di sostegno, dove persone con differenti problematiche si trovano a raccontare di sé e ad aiutare gli altri ad accettarsi un po’ di più. È proprio qui che Maisie incontra una figura chiave: è Adam, ragazzo che in guerra ha subito un incidente terribile ed è stato vittima di un esplosione che l’ha sfigurato. A differenza della protagonista Adam non ha avuto il beneficio di un innovativo trapianto di faccia, ma non per questo ha gettatola spugna e si è compianto fino ad esaurirsi. E’ la persona saggia e positiva del romanzo, che merita di esser menzionato per la sua caparbietà e razionalità, nonostante sia un personaggio di sfondo nel racconto di Maisie.
Sarà proprio lui che favorirà poi il cambio di prospettiva, che i lettori devono pazientemente aspettare fino al capitolo trentaquattro.
Il finale è un po’ troppo frettoloso e la citazione più bella è proprio nell’ultima pagina:

“Non sarò più come prima. Nessun trucco mi trasformerà nella bella ragazza di prima, nonostante la pelle chiara, le lentiggini e il naso grande che odiavo. Tra qualche anno, anche dopo che avrò passato con questo naso, questo mento e queste guance più tempo dei sedici anni che ho trascorso con le fattezze con cui sono nata, a volte mi sorprenderò ancora quando vedrò la mia immagine allo specchio; forse non riuscirò più a dormire durante una tempesta e anche se stasera ho ballato con un principe e sto andando via prima come Cenerentola, non mi sento una principessa delle favole con il lieto fine di aspettarla.
Ma so chi sono. Sono una ragazza con la lingua tagliente e un senso dell'umorismo sarcastico, come ha detto Adam; Sono una ragazza che si è innamorata per la prima volta a sedici anni, che ha la stessa migliore amica da quando ha cinque anni, che litiga con la mamma che è fiera di amare e che ha un padre che ogni sera le cantava una ninnananna.
Ho anche capito che la mia identità è un concetto fluido, mutevole, impossibile da identificare, per quanto provi a fare una lista a cui attenermi; la mia persona sarebbe stata mutevole anche se non fossi andata a correre quella mattina, anche se quell'albero non fosse stato colpito dal fulmine, anche se non avessi mai sentito parlare di incendio di natura elettrica e di trapianto facciale.
Mi piacerebbe pensare che sarò per sempre grata ai miei dottori, ai miei amici, ai miei genitori e specialmente alla mia donatrice: io vivo nella sua pelle che è diventata la mia.
Alla fine mi sento fortunata, proprio come mi dicevano tutti e spero che questo non cambi mai.”

Giusto per concludere la mia analisi, devo dire che il romanzo non ha grandi pecche sintattiche e strutturali, anche se un appunto va fatto per gli errori ortografici che si riscontrano in alcune pagine.
La storia non mi ha particolarmente colpita, non mi sono persa completamente nelle pagine e non mi ha entusiasmata. Come ho lasciato intendere precedentemente il personaggio che mi è piaciuto è Adam, mentre ho trovato Maisie un po’ troppo lamentosa e capricciosa.
Lo consiglio? Mah, onestamente c’è di meglio.
Il voto finale per questo romanzo è 3,6 su 5

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