Archangel
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Una Russia diversa
Robert Harris e' uno storico e, come molti suoi colleghi che si prestano alla narrativa, ha uno stile di scrittura interessante ma piuttosto lento. Sopperisce a questa lacuna regalandoci pagine di interessantissimi argomenti poco approfonditi in altri testi. Benchè sia un romanzo ( e va preso come tale ) ne esce una Russia che non conoscevamo. Una Russia che non si può più chiamare "madre" perchè ha dimenticato i suoi figli, lasciandoli orfani del proprio passato. Un popolo che, nella ricerca disperata di una libertà che gli è sempre stata negata, finisce per fare incetta della peggiore merce occidentale: prostituzione, droga, alcol. Un popolo che, perdendo i propri riferimenti sociali di colpo, si trova a brancolare in un mondo cinico, in cui i più forti scrivono le regole, spesso più dure di quelle appena cancellate.
Bello, una buona lettura, interessante. Probabilmente, se sapessi leggere in lingua originale, un punticino in più allo stile lo potrei dare; perchè si sa, per quanto bravi possano essere i traduttori, la penna non è mai quella originale.
Indicazioni utili
La città dell'Arcangelo.
Robert Harris, a mio parere, raggiunge il suo vertice con questo libro.
Mosca, 2009, conferenza di storici sovietisti.
Un professore inglese, Fluke Kelso, entra in contatto diretto con un ex agente del KGB.
Non è il solito mitomane.
Prima di essere ammazzato, l'ex agente rivelerà a Kelso l'esistenza di un diario molto particolare del dittatore Stalin.
Archangel è il nome di un paese sperduto a centinaia di km da Mosca.
Chi si trova nel villaggio dell'Arcangelo?