Anime perdute
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Triangoli, anzi poligoni (con molti lati)
La storia parla di un triangolo tra due amici Max, Aaron (l'io narrante che si capisce essere l'autore) e Miriam una donna di 27 anni reduce da un campo di concentramento. L'io narrante ha 50 anni e Max 70. Altri lati meno importanti del poligono li ometto. Curioso il fatto che Singer sembra faticare a essere monogamo, ha una grande tendenza ai poligoni, e tutti i suoi personaggi desiderano dividere con lui la loro donna come segno di grande affetto e amicizia. Il fatto che Miriam ami due uomini è accettato senza discutere e anzi, la fa sembrare particolarmente generosa. La situazione sembrerebbe interessante, invece rispetto ad altri romanzi di Singer qui manca qualcosa, non c'è il solito tocco di genio e di colore, non c'è quella vivacità solita dei personaggi.
Traspare dalle pagine il senso di colpa di chi è scampato al destino degli amici e famigliari nei campi di sterminio. Un senso di colpa tale da considerare un ebreo che ha fatto il kapo nei campi, che ha frustato altri ebrei e portato i bambini nelle camere a gas, migliore di chi è scampato all'orrore. Il fatto di narrare in prima persona di se stesso sembra inibisca Isaac e soprattutto gli toglie quella onestà intellettuale totale nel descrivere le situazioni che è la colla che lega il lettore alle sue pagine. Naturalmente è sempre il libro di un grande maestro, non è un brutto libro. In un certo senso esplora i confini tra amore e principi morali, un confine interessante. Però lo consiglio solo agli appassionati di Singer. A chi non lo conosce ancora consiglio La famiglia Moskatt, il mago di Lublino e la propietà.