Amabili resti Amabili resti

Amabili resti

Letteratura straniera

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Susie, tredicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata da quest'uomo dall'aria perbene, che la stupra, fa a pezzi il cadavere e nasconde i resti in cantina. Il racconto è affidato alla voce di Susie, che dopo la morte narra dal suo cielo la vicenda con effetto straniante. Il libro procede come un giallo: vogliamo sapere chi l'ha uccisa, cosa fa l'assassino, come avanzano le indagini, come reagisce la famiglia. Ed è Susie che ci racconta tutto questo, aumentando così la nostra partecipazione emotiva. Lei 'fa il tifo' per suo padre quando, opponendosi alla svolta che hanno preso le indagini di polizia, capisce chi è il vero assassino e, pur non avendo le prove, cerca d'incastrarlo. E Susie aiuterà tutti, i lettori per primi, a riconciliarsi con il dolore del mondo.



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Amabili resti 2024-03-01 14:46:57 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    01 Marzo, 2024
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Un mystery senza misteri

Edizioni E/O ha una gran fortuna: che tanti lettori parlino bene dei romanzi da loro pubblicati e mi incoraggino spesso e volentieri a recuperarli; perché se al contrario dovessi basare il mio interesse soltanto sulle copertine che propongono, mi terrei ben lontana dalle loro edizioni. Questo mi è successo di recente con la serie L'amica geniale, ed è ricapitato ancora con "Amabili resti", un titolo che certamente affronta temi molto pesanti ma non credo proprio si meriti una cover capace di far scappare a gambe levate il potenziale acquirente nella direzione opposta. Anche se avessi voglia di leggere una storia più seria, credo che mi terrei alla larga da un volume presentato in questo modo! Per merito di alcune recensioni favorevoli mi sono però fatta forza, e ora non posso che esserne... moderatamente felice.

La narrazione ci porta nella città di Philadelphia, nella Pennsylvania del dicembre 1973, quando la quattordicenne Suzanne "Susie" Salmon scompare in modo repentino e misterioso. Nonostante la sinossi prometta di assistere ad un'intricata indagine, il lettore viene informato fin dalle primissime pagine che la ragazza è stata adescata da un vicino, tale George Harvey; l'uomo, che si rivela essere un serial killer, le fa violenza, la uccide e ne fa a pezzi il cadavere, per poi sbarazzarsi abilmente delle prove ed allontanare da sé ogni sospetto. Il punto di vista non è però quello dell'omicida, né delle forze dell'ordine impegnate ad investigare o della famiglia Salmon, ma della stessa Susie; dal suo Cielo personale, la ragazza continua a seguire le vicende terrene, mentre attende di raggiungere una sorta di pace interiore.

E partiamo quindi dai dolorosi punti a favore del romanzo (dolorosi perché vengono pian piano spodestati da altrettanti punti a sfavore), dal momento che la partenza d'impatto rientra sicuramente in questa categoria: raramente ho letto incipit tanto riusciti, nonché abbastanza crudi e diretti! forse solo "Rose Madder" è riuscito ad ispirarmi una reazione simile. Da subito scopriamo anche l'insolito POV, che da ricercatrice dell'originalità non potevo che apprezzare, sia per il tono scelto per Susie sia per le possibilità offerte a livello narrativo. Ho apprezzato molto anche il modo in cui vengono raccontate le reazioni dei vari personaggi, in particolare della famiglia Salmon: magari non saranno sempre in linea con i desideri del lettore, ma le ho trovate decisamente verosimili.

Per quanto riguarda le tematiche affrontate, ritengo che l'autrice sia stata molto coraggiosa nel parlare tanto chiaramente e senza remore di violenza sessuale, un tema delicato di per sé e ancor più pesante se si considera la sua storia personale. A livello di prosa invece il mio elogio è frenato da una sorta di riserva; perché se da un lato ho adorato l'ottimo uso delle metafore fatto da Sebold, che rendono estremamente potenti alcune scene -nonché più digeribile la violenza-, dall'altro non mi è piaciuta la scelta di mantenere la narrazione non sempre lineare. Questo senso di confusione permea anche i dialoghi, dove abbondano i sottintesi lasciati alla libera interpretazione del lettore; inoltre l'idea di realizzare dei capitoli tematici, in cui si parte da un luogo o da un evento per seguire più personaggi o scene, per quanto carina rende l'esperienza di lettura caotica senza ragione.

Altri difetti soggettivi riguardano la visione un po' stereotipata della vita in Cielo (mi sembra sia la stessa di tanti film basati sullo stesso concept), alcune scelte narrative relative al finale che ho trovato di cattivo gusto, ed un contesto storico non sempre reso al meglio: più volte mi sono proprio dimenticata che la storia era ambientata dai primi anni Settanta in poi. Personalmente reputo poi poco coerente la scelta di permettere a Susie di vedere anche eventi passati, pensieri e ricordi dei vari personaggi.

Il problema principale è però nella dispersività della trama, che racconta semplicemente le vicende successive alla tragedia iniziale, senza mai focalizzarsi su un intreccio specifico. L'unico filone con un minimo di concretezza è quello della missione auto-assegnatasi da Jack Salmon per smascherare l'assassino della figlia, e anche quella perde progressivamente d'importanza; la narrazione lascia poi intendere un ruolo più centrale per la figura di Ruth Connors -in quanto unica personaggia ad essere stata in contatto diretto con l'anima di Susie-, ma anche lei ha un ruolo circoscritto e marginale. Del contributo dato dalle forze dell'ordine, non parliamo neanche!

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Amabili resti 2018-11-20 18:53:02 mariaangela
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    20 Novembre, 2018
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Torneremo tutti a trovarti.

Attratta dalla copertina e anche dalle interessanti recensioni ho iniziato a leggere questo romanzo.
Particolare.Toccante certamente, perché Susie Salmon, quattordici anni, potrebbe essere la nostra vecchia compagna di banco oppure una ragazzina del nostro quartiere. Iscritta al Club degli scacchi e al Club della chimica, viene uccisa il 6 dicembre 1973. Lo apprendiamo subito.

“Ora sei mia. … Pensai a mia madre che avrebbe controllato l’ora sull'orologio del forno…”
“Dimmi che mi ami. ” Glielo dissi dolcemente. La fine arrivò comunque.

La narrazione è molto scorrevole nella prima metà del racconto, i sentimenti di rabbia e dolore e vendetta nei confronti del sig Harvey, che ci viene svelato essere il suo assassino, esplodono all'istante. E inutilmente speriamo che Susie riesca a fuggire da quella trappola mortale. Ma sappiamo che ciò non accadrà.

Dal suo Cielo continua a raccontare, vegliare, vivere parallelamente alle persone che avevano affollato il suo mondo.
Buckley, il suo fratello minore di quattro anni;
Lindsey, sua sorella che ne ha tredici e con lei vive le emozioni della sua vita che va avanti, con al suo fianco Samuel Heckler;
Holiday il loro cane;
e poi i genitori; la nonna;
Len Fenerman che si occupa delle indagini;
Ray Singh, il suo migliore amico a scuola, diventa il principale sospettato;
Ruth Connors che disegna nudi usati impropriamente dai compagni. E che ha molto più talento dei suoi insegnanti. Una ribelle deliziosa. La sua ragazza speciale. Nate per tenersi compagnia a vicenda. “Due strane ragazze che si erano incontrate nel più bizzarro dei modi: nel brivido che lei aveva avvertito quando le ero passata accanto.”

Le vite che Susie aveva intrecciato con le loro continuano a scorrere. A volte ho davvero l’impressione che quasi riesca ad apparire, anche se fugacemente, negli occhi e nel cuore di chi l’ha amata.

La seconda parte del romanzo l’ho trovata prolissa, lenta, persa in inutili elucubrazioni che nulla possono aggiungere a tutto ciò che è stato già raccontato. Fatico ad arrivare all'ultima pagina, a tratti mi sono persa e sono stata più volte tentata ad abbandonare la lettura.
Ma la curiosità di arrivare a mettere un punto, a non lasciare Susie “incompiuta” mi ha spinta ad andare avanti. Ma con tanta, inutile fatica.

“Auguro a tutti una vita lunga e felice.” Susie.

Buone prossime letture a tutti.

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Amabili resti 2018-09-06 05:14:21 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    06 Settembre, 2018
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Un diario dall'aldilà

"Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973. Negli anni Settanta, le fotografie delle ragazzine scomparse pubblicate sui giornali mi somigliavano quasi tutte: razza bianca, capelli castano topo. Questo era prima che le foto di bambini e adolescenti di ogni razza, maschi e femmine, apparissero stampate sui cartoni del latte o infilate nelle cassette della posta. Era quando ancora la gente non pensava che cose simili potessero accadere". Un giallo in cui seguire le indagini pur sapendo già chi è l'assassino. Una storia di spietata violenza, di crudele omicidio, di un'esistenza stroncata proprio nel momento in cui cominciava a fiorire. Spaccati di vita ordinaria di chi sopravvive alla tragedia lottando ogni giorno contro il dolore, la rabbia, la rassegnazione. Una panoramica impietosa su una società troppo spesso incapace di proteggere i suoi membri e di consegnare alla giustizia chi si macchia di tremendi crimini. Amabili resti di Alice Sebold è tutto questo ma anche di più. È il mondo visto attraverso gli occhi di un'adolescente. È la frustrazione di una madre che ha sacrificato i suoi sogni per il bene della famiglia e ad un certo punto non ce la fa più e decide di scappare. È un libro scritto con grande sensibilità, con una buona prosa, con la giusta dose di fantasia e originalità che aiutano a stemperare il clima di tensione, di tristezza, di rabbia che permea la storia. Siamo nella provincia americana, negli anni Settanta. La tranquilla vita della famiglia Salmon è sconvolta da un triste episodio: una sera di dicembre Susie, la primogenita di Jack e Abigail, nonché sorella di Lindsey e Buckley, non rientra a casa. Le ricerche della polizia portano soltanto al ritrovamento di un gomito, di un cappellino fatto a maglia e di una pozza con molto, molto, molto sangue. Indizi inequivocabili che lasciano poche speranze. Sul possibile assassino, invece, niente di niente. Ma noi sappiamo tutto, conosciamo ogni minimo particolare della tragedia perché è la stessa vittima a raccontarci ogni cosa. Ed è sempre lei, dall'alto del suo cielo, a seguire la vita di chi è rimasto laggiù e cerca di dare un senso alla sua scomparsa, di sopravvivere alla sua assenza. È Susie a soffrire vedendo il suo carnefice a piede libero, la sua famiglia sgretolarsi, i suoi cari impazzire, la polizia impotente in assenza di prove. È Susie, attraverso frequenti flashback, a raccontarci i piccoli episodi di vita quotidiana vissuti prima della sua morte precoce. È sempre lei a fantasticare su quella che sarebbe potuta essere la sua vita, a cercare di viverla attraverso le esperienze di una sorella che, dal primo bacio fino alla maternità, percorrerà tutte le tappe tipiche della vita di una donna che a lei, purtroppo, sono state negate. Un diario scritto dall'aldilà, in cui l'autrice è brava a trasmettere i tratti tipici dell'adolescenza. Perché Susie, anche in quella sorta di limbo che è il suo cielo personale, continua ad essere ciò che era prima della sua dipartita: una semplice ed ordinaria ragazzina, con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta. Ma dipingere la protagonista a tratti frivola, capricciosa, in alcuni frangenti un po' antipatica, non fa altro che renderla più normale, più realistica e per questo più amabile. "Queste erano le bellissime ossa cresciute intorno alla mia assenza: i legami - a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi - nati dopo che me n'ero andata. E allora cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me. Gli avvenimenti cui la mia morte aveva dato luogo erano semplicemente le ossa di un corpo che in un momento futuro imprevedibile sarebbe divenuto intero. Il prezzo di quel che ormai vedevo come un corpo miracoloso era stato la mia vita".

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Amabili resti 2017-05-25 12:51:08 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    25 Mag, 2017
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susie e il suo cielo

Mi dispiace fare la voce fuori dal coro ma a differenza degli altri lettori non posso proprio dire che questo libro mi abbia convinto e coinvolto.
Interessante lo spunto: una quattordicenne che viene uccisa dal vicino maniaco insospettabile, una volta morta dal suo Cielo la ragazza continua a vegliare sui suoi cari, sugli amici, seguire le loro vite, vedere cosa fanno, non può però intervenire se non per brevi e fugaci apparizioni. Vorrebbe vivere attraverso loro, in particolare attraverso la sorella e l'amica, e il pensiero della sua giovane vita tagliata e di tutti i suoi sonni infranti è molto triste e commovente.
Tuttavia il libro non è decisamente un giallo (sezione dove l'ho preso in biblioteca), ma anzi quasi più un rosa visto che è molto sentimentale, forse troppo però per i miei gusti. Infatti se all'inizio la narrazione dal punto di vista della ragazza mi è sembrata un'idea interessante, alla lunga mi ha annoiato, ho trovato il libro ripetitivo, pagine e pagine di pensieri senza alcun avvenimento rilevante.
Probabilmente avevo aspettative diverse e per questo non mi è piaciuto!

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Amabili resti 2017-04-11 19:07:27 ilaria.todisco
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ilaria.todisco Opinione inserita da ilaria.todisco    11 Aprile, 2017
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La gente cresce vivendo. Voglio vivere anch'io

Susie Salmon, giovane quattordicenne alle prese con la scuola e con il primo amore, nel dicembre del 1973 viene stuprata, assassinata e poi fatta a pezzi da un vicino di casa, il signor Harvey. Successivamente si scoprirà che il suo è solamente l'ultimo dei femminicidi da lui compiuti e che di ognuno di essi George Harvey conserva un oggetto come simbolo della persona uccisa. Il padre di Susie sarà l'unico a sospettare sin dal primo istante del loro vicino, vivendo perennemente legato al ricordo della sua amata bambina e continuando a non farsi una ragione che un giorno Susie non ha più fatto ritorno a casa da scuola; il tutto aggravato dal fatto che non è mai stato ritrovato un corpo da seppellire ma solo qualche oggetto personale di Susie. La sorella minore di Susie, Lindsdey si accuccia alle pieghe dell'anima lacerata di suo padre cercando di stare quanto più possibile accanto a lui e al suo fratellino Buckley. Dall'altra parte la madre della protagonista, Abigail, soffoca il dolore cercando di dimenticare la figlia scomparsa e trova una via di fuga buttandosi prima nelle braccia dell'uomo sbagliato -tradendo il marito- e poi scappando via in un altro Stato.
La scrittura risulta semplice ma allo stesso tempo accattivante, in un battito di ciglia di si ritrova catapultati tra le ultime pagine. L' abilità della scrittrice sta , oltre al fatto di riuscire a tenere il lettore incollato alle pagine, anche nel trattare temi pesanti e molto delicati con estrema semplicità.
La particolarità di questo romanzo sta nel fatto che Susie racconta la sua storia e quella della sua famiglia rimasta sulla terra, dal suo Cielo. Sin dalle prime battute si evince la sofferenza della ragazzina che è stata privata della possibilità di vivere la sua età, di essere una ragazza e poi una donna. Per questo motivo segue passo dopo passo ogni membro della sua famiglia, in particolare tutte le prime esperienze di donna di sua sorella Lindsey e cerca in tutti i modi di far sentire la sua presenza al suo adorato padre con il quale costruiva navi in bottiglia e... ci riesce.

"... i morti ci parlano per davvero, gli spiriti vagano e s'intrecciano e ridono con noi nell'aria che ci circonda. Sono l'ossigeno che respiriamo."
Ho letto questo libro dopo aver subito la perdita di una persona a me molto cara ed in certi punto ho percepito un brivido corrermi lungo la schiena. Questo libro ci regala una bellissima visione del rapporto che intercorre tra vivi e morti dimostrandoci come le persone che non sono più fisicamente con noi continuano ad amarci e a seguirci anche dal loro Cielo, proprio come Susie non abbandonerà mai le persone che ha amato e che l'hanno amata quando era in vita. Essere stati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c'è più. È una cosa che ci resta nella pelle per sempre.

"Questi erano gli amabili resti, cresciuti intorno alla mia assenza. I legami, a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi, nati dopo che me n'ero andata. E cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me."

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Amabili resti 2016-10-18 08:00:38 ElenaCi
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ElenaCi Opinione inserita da ElenaCi    18 Ottobre, 2016
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VIVERE ANCHE DA MORTI

Susie Salmon muore all’etá di 14 anni, prima stuprata, poi ammazzata, ed infine fatta a pezzetti dal signor George Hervey, vicino di casa della ragazzina, all’apparenza un uomo tranquillo e rispettabile.
La domanda che piú frequentemente mi sono posta durante la lettura di questo romanzo è stata la seguente: “Se fossi io la prossima Susie Salmon?”, perché sí, Susie Salmon avrebbe potuto essere mia madre, Susie Salmon avrei potuto essere io, Susie Salmon potrebbe essere la figlia che un giorno avró.
Nonostante il tema principale trattato nell’opera sia molto pesante, l’atmosfera che si crea durante la narrazione è magica. La piccola Susie scrive dal suo Cielo e racconta tutta la vicenda, passo per passo, accompagnando il lettore nella sua storia drammatica. La sua voce da quattordicenne ci guida e ci mostra tutto ció che è stata la vita dei suoi familiari, amici e conoscenti dopo la sua scomparsa. Chi l’ha dimenticata dopo poco tempo, lasciando affievolire tutti i ricordi, trasformandola prima in un ombra per poi gettarla nel dimenticatoio. Chi invece non è stato in grado di dimenticare, non ha voluto e non ha potuto cancellare l’amore di una vita, tra questi soprattutto Jack, padre di Susie, che ha tentato per anni di aggrapparsi ad ogni oggetto, ogni fotografia e ogni minimo dettaglio che gli ricordasse quella figlia tanto adorata, ma ormai perduta.
Personalmente ho apprezzato la visione che questo libro ci regala del rapporto che intercorre tra i morti e i vivi: Susie non abbandonerá mai le persone che l’hanno amata, protetta e rispettata in vita, cosí come tutti coloro che l’hanno conosciuta nel profondo vivranno portando con sé una parte di lei.
La scrittura è semplice e scorrevole, il ritmo incalzante ci trasporta all’ultima pagina in un lampo, ma Susie non se ne va. Perché Susie è lo spirito e l’anima di tutti coloro che abbiamo perso in questa vita e continuerá ad aleggiare intorno a noi, per sempre.

« Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c'è più. È una cosa che ci resta dentro, nella pelle.» Albus Silente.

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Amabili resti 2016-03-16 09:15:24 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    16 Marzo, 2016
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Amabili resti.

"La gente cresce vivendo. Voglio vivere anch'io."
Susie Salmon ci racconta la sua storia e lo fa dal suo mondo il Cielo, lei che è stata uccisa, stuprata, massacrata e fatta a pezzi, ha lasciato la Terra e la sua famiglia, un giorno all'improvviso, a 14 anni, nell'età più bella, quella di passaggio da bambini ad adulti e in tutto il libro si percepisce il suo continuo rammarico di un vita incompiuta a causa di uno psicopatico il signor Harvey, che uccide donne o ragazze, senza lasciare traccia alcuna.
Il padre di Susie sarà l'unico a sospettare dello strano signor Harvey, l'unico che continuerà a vivere nel ricordo della sua bambina che una sera non è ritornata più a casa, la madre Abigail, invece, ha una reazione tutta sua, sfoga il dolore non affrontando il dolore stesso, cerca una via di uscita rifiutando di parlare della figlia che non c'è più e si impone di andare avanti prima buttandosi tra le braccia di un altro uomo, poi scappando lontano e ritornando solo quando suo marito colpito da infarto, lotta tra la vita e la morte in ospedale, la sorella Lindsey si sente in dovere di proteggere il padre, bravissima a scuola trova aiuto ed amore in Simon, il piccolo fratellino Buckley è l'unico a sentire la presenza di Susie tra loro e diventa la ragione di vita del padre.
Susie dal suo Cielo, soffre, perché è impotente, non può aiutare coloro che ama e che ha lasciato sulla Terra, vorrebbe poter parlare con loro, avvertirli dei pericoli, confidare segreti sul suo assassino, non le resta che osservare e vedere il trascorrere delle loro vite, lei è intrappolata in un mondo come un pinguino all'interno di una palla di vetro.
"Queste erano le bellissime ossa cresciute intorno alla mia assenza: i legami -a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meraviglioso- nati dopo che me n'ero andata. E allora cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me. Gli avvenimenti cui la mia morte aveva dato luogo erano semplicemente le ossa di un corpo che in un momento futuro imprevedibile sarebbe divenuto intero. Il prezzo di quel che ormai vedevo come un corpo miracoloso era stato la mia vita. Papà guardò la figlia che aveva davanti. La figlia ombra non c'era più."
Quanta crudeltà e ingiustizia c'è di fronte ad un evento così destabilizzante: una famiglia che un giorno all'improvviso è costretta a dover metabolizzare che una figlia non c'è più, prima la speranza di un'eventuale scomparsa e poi la totale certezza che Susie è stata brutalmente uccisa e che non varcherà mai più la soglia di casa, ognuno affronterà l'accaduto in maniera diversa, cadranno in un lungo periodo di dolore e sofferenza, ognuno elaborerà nel suo animo la sua assenza e piano piano torneranno a vivere.
Tutto questo perché al mondo esistono uomini come il signor Harvey, degli psicopatici che uccidono per il loro perverso piacere, per un'assurda attrazione verso delle ignare malcapitate, che loro prima osservano da lontano e poi con uno stratagemma alla fine le avvicinano, le afferrano e per quelle donne sarà la morte, purtroppo la cronaca nera ne è piena tutt'oggi ed è impossibile combattere eventi così irrazionali e incontrollabili.
"E in quella, altre bambine e donne giunsero nel campo da tutte le direzioni. La nostra pena si riversò dall'una all'altra come acqua versata di tazza in tazza, e tutte le volte che raccontavo la mia storia ne perdevo un poco, una minuscola goccia di dolore. Quel giorno compresi che volevo raccontare la storia della mia famiglia. Perché l'orrore sulla Terra è reale e accade tutti i giorni. E' come un fiore o come il sole, è qualcosa di incontenibile."
Strano il racconto che non avviene dalla parte dei vivi, di chi è restato sulla Terra, ma da Susie, lei che ormai è in Cielo, la ragazzina che non diventerà mai donna, che vorrebbe abbracciare ancora un volta tutta la sua famiglia, amare Ruy, vivere il proprio futuro, ma tutto questo non le è più concesso, tutto si è fermato una sera in un campo di granturco.
"Scordiamoci chi conoscemmo, e non pensiamoci più, scordiamoci chi conoscemmo e il bel tempo che fu!."
Un libro originale, per come è impostato, che tratta un argomento terribile e crudo, da leggere per non dimenticare l'eterna violenza!

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Consigliato a chi ha letto...
Per chi ama le storie forti!
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Amabili resti 2014-08-22 22:56:10 Mancini
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Mancini Opinione inserita da Mancini    23 Agosto, 2014
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Una prospettiva alternativa della morte

La morte di una persona cara è capace di sconvolgere, distruggere, cambiare, e se la persona in questione è una ragazzina (Susie) che ha anche dovuto subire uno stupro, preludio al terribile delitto, ciò può rappresentare, per chi resta, un motivo valido per cambiare la propria prospettiva di vita, la propria concezione della realtà da quell' istante in poi.
Tale scenario accomuna ahimè migliaia di famiglie del mondo reale, vicine a quella di Susie, ma lo stile narrativo di questo romanzo riesce a mutare prospettiva d'osservazione, facendoci analizzare il dolore proprio da chi non c'è più, dall'occhio di Susie.
Perché siamo di fatto di fronte a due tipologie differenti di vittime, da un lato chi se ne va, dall'altro chi resta, entrambi capaci a loro modo di provare dolore, un dolore diverso, sconosciuto l'uno, parte della nostra vita l'altro ma pur sempre dolore.
L'atmosfera irreale di Susie che da morta è voce narrante e presenza viva nel mondo dei vivi non disturba affatto, anzi crea la giusta aria rassicurante e protettiva che chiunque abbia subito una perdita del genere vorrebbe sentire per sempre.
Eppure, nonostante tutto, con il proseguire del racconto ci rendiamo conto che chi ha davvero bisogno è Susie, morbosamente attaccata a quella Terra che ha lasciato così prematuramente e interessata con amore a tutte le vicende di chi la piange tanto da palesare la sua presenza in Terra.
E dunque, mentre chi resta finirà per avvalersi di quel potente e naturale strumento che è l'elaborazione del lutto, forte del supporto morale e dell'unione di tutta la famiglia, Susie si vedrà costretta a prendere atto di come va la vita e a continuare a vegliare su di loro, attendendo solo il giorno in cui tutti saranno di nuovo insieme.
Un romanzo che con un tocco di magia ci fa sognare un po' e ci fa riflettere su un tema tanto ostico, la morte, donandole una prospettiva migliore.

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Amabili resti 2014-03-17 13:13:00 marlon
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marlon Opinione inserita da marlon    17 Marzo, 2014
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DA ALTROVE

“….. E cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me ……”
Da un’altra prospettiva, da ALTROVE …
Susie Salmon ha quattordici anni. Li avrà per sempre quattordici anni. Susie viene stuprata e uccisa da uno dei tanti MOSTRI che popolano il nostro mondo. Un mostro che ha le sembianze di un brav’uomo, semplice, oserei dire insignificante. Poco importano i dettagli dell’omicidio (ben descritti) o l’identità dell’assassino. Il romanzo è raccontato in prima persona da Susie. E’ questo che rende “AMABILI RESTI” originale. Quando qualcuno che conosciamo o amiamo lascia questo mondo, spesso a noi rimangono le domande. Dove si trova ora? Come sta adesso? Cosa c’è di là? Il nulla? Ognuno di noi almeno una volta ci ha pensato ( beh, tranne chi ha la sensibilità di un alligatore). Susie è morta e si trova in una sorta di paradiso. Un paradiso personalizzato. Ora assiste da spettatrice con gioia o tristezza alle vite dei propri familiari ed amici rimasti nel mondo che conosciamo. Un padre alla ricerca della verità. Una sorella che cresce e fa le sue prime esperienze. La mamma, la nonna, le amiche, gli amici e naturalmente LUI. L’ASSASSINO.
L’autrice tratta il tema della perdita e del distacco provando ad immaginare il dopo da una prospettiva insolita. Dall’aldilà. Il dolore della lontananza verrà provato da tutti, sia in cielo che in terra. Un romanzo triste, positivo e pieno di speranza al tempo stesso. Immaginate i defunti sempre vicini a noi, pronti a sentirci, ad osservarci, a scrutare dall’alto il proseguo del nostro cammino. Immaginate una famiglia straziata dal dolore e senso di vuoto. Un’amara realtà che scatena le diverse reazioni di ciascun familiare. Differenti una dall’altra … Solo il tempo riuscirà a cicatrizzare le ferite e a ricucire gli strappi …. E solo il tempo dimostrerà che di eterno c’è solo l’amore. IL FILO CONDUTTORE DI TUTTO IL ROMANZO.
“AMABILI RESTI” è scritto in modo semplice, delicato, a tratti commovente. Spietato, mieloso, irreale? Di tutto un po’. La prima parte è più intensa della seconda. L’inizio è il dramma. Poi accurate descrizioni dell’ambiente familiare e tanti flashback durante la narrazione della giovane protagonista. Sicuramente tutto ciò stride se comparato alle notizie che ci vengono sbattute in faccia ogni giorno dai media. Soprattutto per quanto riguarda la piaga infernale del femminicidio. Certo, è solo un originale romanzo. Ma per una volta mi piace intravedere una fioca luce di speranza. Avere una chiave di lettura alternativa e sperare in un ordine sconosciuto delle cose. Un disegno più grande di noi. Altrimenti cosa rimane? La REALTA’ APPUNTO …
Libro adatto anche a chi ha smesso di sperare (ma che non ha smesso di pensare).

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Amabili resti 2013-05-15 11:49:13 world
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
world Opinione inserita da world    15 Mag, 2013
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UNA PICCOLA PERLA LETTERARIA

"Amabili resti" di Alice Sebold è un libro che ho letto per caso, quando chiacchierando con un'amica lei me ne consigliava il film.
Io, ovviamente, divoratrice ed amante famelica dei libri d'ogni genere sono corsa a comprarlo. Che dire? Un giallo insolito, narrato direttamente dalla voce della protagonista: una ragazzina, si puo' dire bambina di 14 anni, barbaramente uccisa e violentata.
Un libro che parla di morte, ma anche di amore. Delicato e commovente ed anche scanzonato il racconto di Susy, la protagonista che segue dal cielo le vicissitudini dei membri della sua famiglie e degli amici che devono fare i conti con la sua mancanza.
In questo libro alcune tematiche difficili della vita, come la violenza bruta, l'amore e la morte sono mescolate in una dolce alchimia ed incantano il lettore che anche lui come Susy sorveglia da "lassu" sia la sua famiglia che il feroce "assassino".
Un giallo, insolito, accativante, scritto con delicatezza e maestria.
Commovente e toccante in alcuni punti, ma mai scontato, un libro che fa riflettere, consigliato a tutti, sopratutto alle donne giovani, non tanto per il tema trattato, ma per la modalita' con cui si parla di alcune problematiche cosi' attuali e per il corraggio indiretto dell'autrice con cui sono affrontate.
Bellissimo, ed un po' troppo trascurato, secondo me, nessuno ne parla, in libreria l'ho dovuto perfine ordinare.
Un libro che fa riflettere.Difficile alla fine anche da digerire, ma impossibile da dimenticare.

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Mille splendidi Soli di Kaleid Hosseini
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