A con Zeta A con Zeta

A con Zeta

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

C'è una bambina di nome Derda: deve abbandonare la scuola e il suo villaggio in Turchia per seguire a Londra un marito crudele. C'è un bambino di nome Derda: vive in una baracca dietro un cimitero di Istanbul e si guadagna il pane lucidando le tombe. Come la A e la Zeta, non potrebbero essere più lontani, e in mezzo ci sono tutte le parole che devono ancora dirsi. Derda corre per le vie di Londra con un dizionario in mano; si è guadagnata la libertà facendo la pornostar in chador. Derda si fa tatuare il nome di uno scrittore sulle dita; corre per le vie di Istanbul con un romanzo in tasca e una pistola in pugno. Loro non lo sanno, ma si stanno correndo incontro. Lui troverà lei in un video porno; lei troverà lui all'incrocio tra letteratura e vita. Si riconosceranno grazie a un libro, a unirli per sempre saranno i corpi e le parole; come la A e la Zeta, saranno l'una per l'altro inizio e fine.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
A con Zeta 2015-04-10 16:18:10 pirata miope
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
pirata miope Opinione inserita da pirata miope    10 Aprile, 2015
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

IO SONO QUI, E TU, LETTORE, DOVE SEI?

Prima di affrontare la prima pagina del romanzo dello scrittore idolo della gioventù turca, Hakan Günday, ti colpisce e ti inquieta la copertina: due figure stilizzate, verosimilmente un giovane uomo e una giovane donna, paiono voler ergere una barriera fra te e loro, lui ti volta le spalle e dal velo che copre il volto di lei si scorgono solo gli occhi, spaventati o minacciosi. Sopra di loro la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto, la A e la Z, una vocale e una consonante, speculari per posizioni e per suono, a evocare il primo la mansuetudine e la musicalità della femminilità, l’altro la durezza di una virilità che si impone. Uniti insieme la A e la Z in turco alle lettera significano “vuoto” e se il vuoto denota una mancanza, tale mancanza rimanda anche alla possibilità di colmarlo, con tutte gli altri segni dell’alfabeto, vocali e consonanti che, combinati, creano un universo, l’universo di cui sono fatti i libri e la letteratura. La storia di Derdâ, con la a accentata, e Derda, è appunto la lunga e difficile strada percorsa da due giovani diseredati per arrivare alla coscienza che suoni e immagini di un’esistenza rimandano all’abisso doloroso dell’insignificanza se privati dell’energia salvifica della letteratura. Lei viene venduta dalla madre a un aguzzino che la trascina a vivere da reclusa a Londra, quando riesce a evadere, diventa grazie al fascino del velo una diva del cinema hard ed eroinomane fino a quando un’infermiera la adotta e le consente di arrivare alla laurea. Lui vive in una baraccopoli a Istambul confinate con il cimitero: il padre è in prigione, la madre muore di cancro, e lui sopravvive facendosi pagare dai parenti dei defunti in visita la pulizia delle lapide; per non essere rinchiuso in un orfanotrofio fa a pezzi la madre e la seppellisce nel camposanto, e infine quando non gli è più consentito lavorare lì, va a fare il facchino in un stamperia clandestina e grazie a un romanzo di uno scrittore turco, Otuz Atay, “I reietti”, regalatogli quasi per caso, impara a leggere, e fa dello scrittore un idolo a cui è fanaticamente devoto. Il libro però è davvero un feuilleton rocambolesco dove ai due giovani protagonisti capita tutto ciò che potrebbe capitare oggi sia a Londra sia in Turchia, accomunati dallo stesso degrado morale: il loro destino si incrocia con mafiosi turchi, drogati, masochisti, terroristi, spie, studenti stupratori della buona borghesia inglese. Ad esercitare forza attrattiva sul lettore, dunque, per Gunday, non è tanto come si racconta una storia, ma la storia in sé nella capacita di essere in simbiosi con le mille sfaccettature del reale: « Io sono qui, caro lettore, e tu, dove sei?» domandano ossessivamente Derda, Derdâ e Atay, lo scrittore loro pronubo, come a dire che tutti siamo parte della medesima trama di uno scombinato romanzo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
210
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera