1Q84. Libro 3
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METAMONDI PARALLELI
Gli amori impossibili, taciuti e nascosti in fondo al cuore e che quando cala la notte si animano dietro al buio delle palpebre, con Murakami acquisiscono la consistenza di inchiostro su carta e diventano belle storie. Le stesse che, nella vita di tutti i giorni e sulla bocca di tutti noi, scadrebbero nel ridicolo, nella noia, tacciando di mancanza di senso pratico i loro fautori, coloro che non sanno stare al mondo.
Orbene, a tutti coloro che non sanno stare al mondo, Murakami ne offre uno alternativo. Una realtà altra, irradiata della luce soffusa di una doppia luna e popolata di quelle assenze taciute e nascoste che qui parlano, agiscono, vivono di vita propria, risarcendo coloro che vi hanno abdicato e riuscendo a sedurre tutti gli altri che normalmente si annoierebbero.
Siamo nel 1984, anno che rievoca le atmosfere orwelliane del grande occhio che tutto osserva e tutto governa e che qui ha le sembianze senza volto dei “Little People”.
La storia ha per protagonista Aomame: una giovane donna fredda, distaccata, apparentemente priva di qualsiasi reazione emotiva. Uccide, fa sesso, nella stessa maniera in cui si nutre, vale a dire per puro bisogno fisiologico, per spinta inerziale ad andare avanti.
Il piacere è altro e non è dato soddisfare. Ha il nome di Tengo, un compagno di scuola di cui ha perso le tracce, non il ricordo. E il ricordo basta per tenere in vita lei, Tengo e altresì generare una nuova storia. Quella della crisalide d’aria, sul cui cielo plumbeo campeggiano due lune…
Una formula narrativa sovente sperimentata da Murakami: due metamondi, due storie apparentemente slegate l’una dall’altra, scorrono parallele lungo i binari del romanzo: si guardano, si annusano, si sfiorano, ma non si toccano. Poiché più bello del finale lieto, è il finale sublimato.
Il Q che fa l'indifferenza
La scrittura è il grande punto di forza di questo terzo capitolo della saga, trascinante e travolgente, opera un miracolo rendendo leggibile e gradevole un opera che, sarebbe altrimenti ai limiti della decenza. La grande forza delle parole dona vitalità ad una storia piena di ripetizioni e di inutili invenzioni. Aomame e Tengo ancora protagonisti e, ancora, alla ricerca dell'altro, sono adesso più vicini, vivono nello stesso quartiere, ed entrambi si sono resi conto del passaggio temporale. L'ambientazione surreale si arricchisce di particolari, avvolge e circonda le scene, ma non ha più la forza dei primi due capitoli, adesso il lettore si è abituato, si aspetta di più, si aspetta qualcosa. Un evento che trascini la storia, lo si intuisce dalle parole lette che deve avvenire, ma si rimane delusi. Eravamo immersi in un sogno che piano piano si è trasformato in un incubo. Il faro in lontananza non si è spento, ci indica ancora la via, ma dove porta questa strada? Che significa quella luce? Perché accade? E' vero che siamo in una fantasia onirica dove tutto ha un senso, ma un po' di coerenza è necessaria, alcune spiegazioni servono, se non altro per potersela ricordare al mattino o per riuscire a raccontarla agli amici durante “l'happy hour”! Delusi ma non stanchi, si va avanti seguendo, adesso, la luna e la sua gemella “flaccida” fino a quando finalmente arriva la fine. E' il risveglio, si scuote la testa e si aprono gli occhi, ma rimane il retrogusto amaro e la testa pesante di chi pur avendo dormito profondamente e sognato tanto non è pienamente soddisfatto e perfino la conclusione alla “vissero tutti felici e contenti” non ricompensa completamente.
Da leggere se si vuole concludere la saga.
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...e poi Creamy incontrò Ranma
Apprezzo Murakami e la new wave letteraria giapponese, ma questo libro presta il fianco a quasi ogni critica negativa che si può muovere verso questo genere.
Fatta salva la leggerezza di ciò che viene rappresentato e la piacevolezza di come viene descritto, la trama dà l'impressione di tentare di mettere insieme un'ambiziosa fantasia dalle caratteristiche suggestive, per poi rinunciare a trovare un senso tra i diversi spunti -non poi molti- messi in scena.
A chi è già capitato di leggere qualche autore contemporaneo giapponese, avrà notato come spesso le storie "ondeggino" sul filo dell'inconsistenza e dell'incompiutezza, generando immagini semi trasparenti intrecci serenamente sospesi a mezz'aria.
Murakami pare piuttosto che ci marci su questi stilemi, diluendo omeopaticamente il racconto tra ampie parentesi superflue e elementi ridondanti.
Ho avuto spesso la sensazione che provo davanti alla tv durante la pubblicità, quando non so ancora che programma stanno trasmettendo e spero che diano qualcosa di interessante, per lo meno per ripagare la lunga attesa.
Fiaccata da insistite lungaggini e afflitta da cliché abusati nella letteratura giapponese (situazioni pruriginose, personaggi morbosetti...), la storia volge al termine impiegando uno stile da best seller (capitoli brevi, frasi semplici, ricapitolazione degli avvenimenti ogni tanto...), evitando accuratamente di arrischiarsi a mettere in difficoltà il lettore.
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In grande calo.
Ero uscito di corsa appena finito i primi due libri perché non vedevo l'ora di avere il terzo, sono corso in libreria, nel mentre pensavo "E ora Aomame si sarà suicidata o no? E Tengo? E Fukaeri tornerà a casa? E il neo arrivato Ushikawa?", tutte domande a cui volevo dare una risposta al più presto, ero entrato nel vortice di 1Q84 e non riuscivo ad uscirne. Poi vado a casa ed inizio le prime pagine, e più andavo avanti con il racconto e più la mia voglia di finirlo diminuiva e, al contrario, aumentava la lentezza del racconto e i giri di parole, fino ad arrivare a interi capitoli inutili. Sarò chiaro, questo romanzo va letto, è scritto bene, ben costruito e la storia è a dir poco originale, però come dissi nella recensione dei primi due libri, è stato pensato e scritto solo ed esclusivamente a fini commerciali, e questo terzo libro ne è la prova. Non solo perché le 400 pagine finali sono uscite sei mesi dopo dei primi due libri, proprio per invogliare i lettori (il secondo libro finisce con situazioni lasciate in sospeso apposta) ma soprattutto perché (almeno in Italia) vengono vendute quasi allo stesso prezzo dei primi due libri pure essendo quasi la metà delle pagine. Se poi avete ancora qualche dubbio, beh, leggetelo. Innanzitutto i personaggi non sono più due, ma tre. Infatti viene inserito nel racconto Ushikawa, ho capito dopo il perché. Gli altri due protagonisti hanno praticamente finito le loro avventure, infatti Aomame non può abbandonare l'appartamento in cui si trova (anche se alla fine lo fa) e Tengo è in visita dal padre morente, Fukaeri invece esce definitivamente dal romanzo. Logicamente in una situazione così statica e monotona è necessario l'inserimento di un nuovo personaggio che dia un po' di brio, e questo è Ushikawa con le sue indagini su Tengo e Aomame. Diciamo che l'espediente non riesce in pieno nell'obiettivo prefissatosi, infatti il romanzo rimane piatto e lento, nonostante qualche piccolo colpo di scena. Sarò onesto, intorno alla duecentesima pagina ho pensato seriamente di abbandonarlo, solo che di norma quando inizio un libro mi impongo di finirlo, e poi in questo caso ero molto curioso di leggere il finale. Che è scontato. Dopo 1100 pagine, Murakami, qualcosa in più si poteva fare. In sostanza credo che se questo romanzo si fosse concluso alla settecentesima pagina sarebbe stato un gran romanzo, così invece resta un bel romanzo che però perde vigore pagina dopo pagina.
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Libro 3
Ho finito questo libro, l'ultima parte di 1Q84, due mesi fa, avrei dovuto recensirlo subito, a botta calda, ma non ci riuscivo!
Perchè?
Forse perchè mi ha deluso, avevo amato il primo e non volevo ammettere, mettendolo nero su bianco, che questa ultima parte, in particolar modo il finale, non l'ho ritenuta all'altezza.
Un finale che a molti è piaciuto ma io non son riuscito a farmelo piacere in nessun modo.
La storia riparte, ovviamente, da dove l'avevamo lasciata ma con un personaggio in più: l'investigatore privato Ushikawa al soldo della setta.
La struttura del libro è divisa in brevi capitoli con i tre personaggi, Tengo, Aomame e Ushikawa, che si alternano nel ruolo di protagonista.
Il racconto procede con il consueto stile Muarakami, parole che scorrono leggere sulla carta e storia che procede lenta fino a quando non succede un fatto particolare che ci scuote dal torpore.
Le ripetizioni, consuetudine anche nel primo, sono numerose anche qua.
Il primo libro ci aveva lasciato un mucchio di interrogativi, soprattutto a riguardo dei Little people, dei quali non vi posso dire nulla.
Non voglio sconsigliarne la lettura, se avete letto la prima parte non potete farne a meno, voglio solo dire che mi ha deluso e non posso dire perchè, altrimenti verrei accusato, giustamente, di spoiler.
Anche questa volta Murakami dividerà il pubblico tra chi lo ama e chi lo odia, io, in questo frangente, sto nel mezzo!
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" un romanzo incantevole
" una speranza simile a una sorgente di calore piccola ma preziosa che avrebbe scaldato il loro cuore. Un'esile fiamma che le mani avrebbero circondato per proteggerla dal vento. Per evitare che le potenti raffiche della realtà potessero spegnerla " . Queste parole molto belle di Murakami descrivono , come meglio non si potrebbe, la bella , insolita , struggente storia d'amore fra Tengo e Aoname che , iniziata nei primi due libri, arriva alla sua conclusione narrativa . La seconda parte é ancora migliore della prima: si arricchisce di un nuovo personaggio , l'investigatore Ushikawa, anch'egli caratterizzato da un notevole spessore psicologico. lo stile é molto bello ( complimenti al traduttore !! ), l'intreccio é , sia pure nell'ambito di un romanzo " fantasy ", credibile. Molti argomenti ( la spiritualità e le sette religiose, il mondo reale e il nostro mondo interiore, la violenza sulle donne ... ) sono affrontati con impegno e serietà.
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UN LIBRO DA LEGGERE TUTTO DI UN FIATO
Nella trilogia 1Q84, Murakami esplora i temi più usuali della letteratura popolare contemporanea: la presenza di creature fantastiche, l’investigazione criminale e la storia d’amore romantica. Tutto ciò senza assolutamente volerne fare una parodia o ironizzare, ma in modo serio e personale.
L’effetto, per me, è stato piacevolmente spiazzante. Si riconoscono i toni e lo spessore della letteratura cosiddetta “alta”, ma contemporaneamente si deve realizzare che il romanzo racconta di belle ragazze killer, folletti e investigatori sagaci. Tutta gente che la letteratura “alta” la bazzica poco o niente.
Il connubio è felice, e in 1Q84 funziona tutto: la lettura è piacevolissima, divertente ed emozionante.
Il tema principale dell’azione è senz’altro quello della storia d’amore, e quello secondario il delitto, ma nel libro non c’è solo, appunto, l’azione, ma molto altro. In particolare nel terzo volume trova molto spazio la figura di Ushikawa, il personaggio cui mi sono più affezionato, e con lui i temi della solitudine e dell’incapacità o impossibilità di integrarsi. E’ toccante anche la descrizione della morte del padre di Tengo e dell’ospedale dove trascorre i suoi ultimi giorni, che rende quella sensazione di dolore irreale caratteristica di simili situazioni.
Il tutto sempre scritto con una facilità ed una leggerezza impressionanti, che si trasmettono al lettore, invogliandolo continuamente a procedere nella lettura.
Anche il finale è ben risolto, specie per come opera sull’emotività del lettore, che soffre e gioisce nella perfetta miscela per potere infine dire senza riserve: “bello, mi è piaciuto”.
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pensavo meglio
Una scrittura colta, una storia interessante soprattutto l'inizio dove l'autore ci fa entrare nel mondo dei premi letterari e delle case editrici. Molto bello anche il finale. Ma il tipo di scrittura è più che altro di intrattenimento anche se molto raffinata. Un fantasy per intellettuali.
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1Q84. Libro 3
Sfogliando le prime pagine mi sono immerso in questa nuova lettura così come ci si può ritrovare in una classica nebbia lattiginosa da Pianura Padana, avete presente? Quando si ha la piena insicurezza sul dove si stia andando, ma stranamente mi sentivo preso per mano, esattamente per entrambe le mani, e percepivo delle voci che seppur lontane erano chiare e distinte, seppur basse, e queste due cose mi davano un senso di serenità e sicurezza nell'andare avanti...anche nella lettura.
Più la lettura avanza più mi è sembrato di avere avanti ai miei occhi una storia che aveva la stessa conformazione di quei manifesti psichedleici anni '60, dai disegni improbabili ma dai colori così pieni, vivi ed intensi che sarebbe stato difficile distoglierne lo sguardo...questo è lo stile narrativo dell'autore Murakami, uno stile che disorienta ma travolge al tempo stesso, tutto è irreale? Bene tutto è concreto.
Possiamo ridurre la trama ad una storia d'amore tra Aomame e Tengo? No, non è solo questo, la trama è un o' avventura, è un po' thriller, è un po' fantascienza, dipanandosi sotto 3 punti di vista dei personaggi Tengo Aomame ed Ushikawa, ti rapisce e disorienta, unico faro? la Luna, anzi le Lune e poi la Luna ancora...dovreste leggerlo per capirmi.
Una storia surreale, onirica ma concreta e reale al tempo stesso.
L' autore forse poteva stupirci con un finale più spettacolare, con effetti speciali ma come avrebbe mai potuto superarsi, senza cadere nel banale, dopo il contenuto dei tre libri, così nel modo più semplice ed ovvio ci accompagna in un finale desiderato.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Come un pisello in un baccello...
...Come due mani che si sfiorano e si ritrovano, come il primo freddo d’autunno, come la musica che suona soave, come le parole che generano poesia, come le sensazioni che prendono forma e si realizzano in splendidi origami, la vogliamo chiamare Crisalide oppure Mother o Daughter?, oppure chiamiamolo semplicemente amore. Murakami completa la sua trilogia come un ragno che tesse la sua tela e che imprigiona i cuori di quanti si lasciano trascinare senza timore nei meandri di un mondo che scalda il cuore (espressione che ho usato tempo fa e che il giornalista Michele Neri ha pubblicato su D.La Repubblica), che sia esso il 1Q84 o il paese dei gatti o il paese che pullula di esattori del canone “Rai”. E quando splenderanno due lune in cielo ricorderò che ci sono amori che devono superare universi per incontrarsi , quanti Tengo e Aomame esistono in realtà?
Tengo dove sei?....
"Finalmente le nuvole si squarciarono e apparve la luna. Una sola. La luna gialla e solitaria, la luna di sempre. La luna che fluttua in silenzio sui campi…che assumendo la forma di un disco candido si specchia sulla placida superficie di un lago, che brilla furtiva sui tetti delle case addormentate. La luna che attira l’alta marea verso la spiaggia, che sparge morbida luce sul manto degli animali selvatici….La luna eterna, che quando è crescente e affilata recide la pelle dell’anima, e quando è nuova instilla sulla terra gocce scure di solitudine."