Narrativa straniera Romanzi È così che la perdi
 

È così che la perdi È così che la perdi

È così che la perdi

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

"Non sono un cattivo ragazzo. So che dicendolo sembro un po' paraculo, però è vero. Sono uguale agli altri: debole, pieno di magagne, ma tutto sommato buono. Eppure Magdalena non è d'accordo. Mi considera un tipico uomo dominicano", cioè un bastardo inaffidabile che tradisce la fidanzata non con una, ma con cinquanta ragazze, dimenticandosi pure di cancellare dalla posta le loro mail. Ecco Yunior, alter ego dell'autore e protagonista di questo libro, uno capace di mettere nero su bianco una vera e propria Guida all'amore per infedeli senza cambiare una virgola delle proprie abitudini, pronto a lanciarsi in disperate richieste di perdono ogni volta che la fidanzata di turno, tradita, lo pianta.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
È così che la perdi 2013-08-01 15:44:15 Giovannino
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Giovannino Opinione inserita da Giovannino    01 Agosto, 2013
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Yunior perde il pelo ma non il vizio.

Ero rimasto così sconvolto in positivo da “La breve favolosa vita di Oscar Wao”, dallo stile spontaneo e scorrevole, dalla storia simpatica ma al tempo stesso struggente, dai riferimenti storici, dai continui termini “nerd”, che alla fine sono corso a comprare un altro libro (anche se, ahimè, non sono ancora molti) dello scrittore dominicano. Questa volta però si tratta di racconti, che sembra siano semiautobiografici ( un vero rubacuori Diaz…). Nella maggior parte dei racconti, anche se non in tutti, il protagonista è Yunior, che avevamo già incontrato in Oscar Wao. Yunior è infatti l’ex fidanzato della sorella di Oscar, che, per un periodo, vive in stanza con lui al college. La contrapposizione di questi personaggi era perfetta. Yunior, il classico macho latino, il suo unico scopo nella vita era quello di avere un fisico ed un aspetto curato per raggiungere il suo obiettivo, portarsi al letto il maggior numero di ragazze possibili. Dall’altra parte c’era Oscar, nerd appassionato di fantasie e merendine e non considerato dalle ragazze nemmeno per sbaglio. Perché ho fatto questa distinzione anche se il personaggio di Oscar non compare mai in questo romanzo? Semplice, per farvi capire verso che direzione vanno i racconti: il tradimento. Infatti, come dice chiaramente il titolo, i racconti vertono tutti su storie di tradimenti, che fanno si che alla fine il nostro protagonista venga scoperto ed abbandonato dalla donna che invece realmente ama. Sa che finirà così, ma non ce la fa, deve tradire. Tra i racconti ce ne sono anche due che esulano dal filone classico del tradimento, ma alla fine si riconducono sempre al titolo: “E’ così che la perdi”. Uno racconta di una ex di Rafa, fratello di Yunior, a cui quest’ultimo non riesce a dichiarare il suo amore neanche dopo la morte del fratello e quindi finisce per perderla. Un altro ha come protagonista una donna invece (unico caso in tutto il libro), che perde l’uomo che ama dopo averlo aspettato troppo a lungo. Molto simpatico anche l’ultimo capitolo dal titolo “Guida all’amore per infedeli” in cui Yunior racconta come , nonostante mille fatiche, non riesca a dimenticare la donna che lo ha lasciato (sempre a causa dei suoi mille tradimenti). Lo stile è lo stesso di Oscar Wao, diretto, spontaneo, poco attento alla punteggiatura (caratteristico di Junot Diaz sono i dialoghi senza virgolette), e anche qui troviamo le sempre presenti frasi in dialetto dominicano, anche se stavolta sono state lasciate volontariamente così e non tradotte dalla bravissima Silvia Pareschi. Se vi è piaciuto Oscar Wao (anche se questa lettura è senza dubbio più breve e leggera) non potete non leggerlo. E Diaz è un fenomeno.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi ha amato Oscar Wao
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera