Waterloo
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La storia la fa chi la vince
E' proprio vero che la storia la fa chi la vince.
Cornwell rappresenta in maniera eccessiva il punto di vista britannico. Senza nulla togliere all'importanza strategica della battaglia di Quatre-Bras, questa ricopre gran parte del quarto capitolo. Inoltre è sempre molto attento nella denominazioni delle unità britanniche mentre per i francesi sorvola spesso le designazioni scrivendo genericamente "tiratori francesi", "cavalieri francesi", "francesi aggrediti nel bosco di Wood" e via dicendo.
A parte questo, ho notato un numero impressionante di ripetizioni in tutto il libro tanto da indurmi a pensare di aver sbagliato più volte a voltare pagina. Un buon metodo per imparare le cose sicuramente, e avrei dovuto adottarlo anche a scuola infatti non dimenticherò più che Wellington ha favorito il versante opposto, che Von Muffling operò come ufficiale di collegamento al quartier generale del Duca, che le baionette dei fucili sono lunghe 23 pollici...
Pagine e pagine, come direbbe la bella Sabatini, che non aggiungono nulla ai fatti. A parer mio un romanzo storico dovrebbe creare quell'atmosfera da consentire al lettore di calarsi all'interno della realtà storica che l'autore vuole raccontare.
Non voglio giudicare troppo però Cornwell, perché è il primo suo romanzo che leggo, e, ad onor del vero, ho letto ottime opinioni sul suo conto.
Indicazioni utili
Gary Jennings
Robert Harris
WATERLOO: SCONFITTA O VITTORIA?
Berbard Cornwell ci ha abituati da sempre alla narrazione di avvenimenti storici, con l’aggiunta però della parte romanzata di cui lui è maestro. In questa occasione invece ha scelto di presentare un libro diverso, “limitandosi” a raccontare i fatti non come romanziere ma come semplice storico. Ne è venuto fuori un opera di alto valore, che raccoglie tutte le testimonianze per spiegare la sconfitta di Napoleone. Waterloo è ormai diventato un termine utilizzato come sinonimo di sconfitta, ma a parti invertite, e cioè dal versante anglo-prussiano Waterloo, può essere considerato come l’essenza della strategia e del massimo risultato.
Il libro è particolarmente interessante perché riporta documenti e citazioni originali che fanno capire lo stato d’animo di entrambi gli schieramenti. Una vera partita a scacchi fra Napoleone e il Duca di Wellington che si risolve a favore dell’inglese quasi per caso. Sono molti infatti gli eventi casuali che possono determinare le sorti di uno scontro, ma forse questo principio è valido per tante altre cose nella vita di ogni persona. Quante volte un evento qualsiasi può cambiare il futuro e l’esistenza? Come sarebbe andata a finire se quella cosa fosse………
Il libro si legge molto bene, ma potrebbe essere “pesante” per qualcuno che non è portato per questo genere di contenuti, ma d’altronde chi prende in mando un libro con questo titolo non può certo sperare di trovare altri argomenti.