Vita di Gesù Vita di Gesù

Vita di Gesù

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

François Mauriac ci presenta un Gesù lontano da qualsiasi tipo di intellettualismo o storicismo e invece vicinissimo alla vita e all'umanità ferita dell'uomo. Il racconto si snoda veloce e fedele lungo il percorso segnato dagli appunti evangelici, cogliendo l'umanità e la divinità di Gesù attraverso le pieghe e gli istanti degli incontri e dei rapporti che egli intraprese nei suoi anni di vita terrena. Come ebbe a rimarcare il cardinale Paul Poupard, "tutto il talento del geniale romanziere è già presente in questa Vita di Gesù. Le scene della samaritana e dell'adultera, del cieco nato e del buon samaritano, del figliol prodigo e del giovane ricco sono di una bellezza meravigliosa e sconvolgente". Così si può seguire il cammino terreno di Gesù, fino alla via crucis e poi alla resurrezione, quel fatto prorompente che anticipa la permanenza e l'immanenza amorosa di Gesù nella storia.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
4.9
Stile 
 
4.5  (2)
Contenuto 
 
5.0  (2)
Piacevolezza 
 
5.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Vita di Gesù 2017-09-01 19:23:52 Flavia Buldrini
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Flavia Buldrini Opinione inserita da Flavia Buldrini    01 Settembre, 2017
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'intensa vicissitudine umana del Salvatore

Diversi autori si sono cimentati nell’interpretazione letteraria della vicissitudine di Gesù, probabilmente perché, come affermava il Manzoni, il “vero poetico” ha il potere di compenetrare il “vero storico”, illuminando quelle zone d’ombra dello stato d’animo - ovvero quel “nodo di vipere” - che si contendono il bene e il male, indagando le pulsioni interiori e le dinamiche psicologiche che determinano le scelte e i comportamenti. Da scrittore esperto conoscitore dei moti dell’animo, Mauriac offre una lettura della vicenda storica di Gesù quale “personaggio-chiave della tragedia umana di cui già da tempo si era fatto cronista e interprete”, come scrive Carlo Bo nell’introduzione. Infatti, come sottolinea Maurice Zundel in una citazione de Le poème de la Sainte Liturgie apposta ad epigrafe del libro, “Il Cristianesimo risiede essenzialmente nel Cristo. E meno nella sua dottrina che nella sua Persona.” Allora, ripercorrendo i testi evangelici, l’artista francese ci fa conoscere un Gesù impregnato di questa calda umanità, torchiato in tale tremendo impasto di lacrime e sangue, immerso nell’agone di questa tragica dialettica di gioia e dolore, luce e tenebre, fino a sfidare l’estremo limite della morte, con la pienezza di vita ulteriore della Resurrezione. Così, incontriamo un Salvatore che si china a fasciare le piaghe dei lebbrosi, che rivolge le Sue tenerezze ai reietti, ai bambini, ai “piccoli” cui è destinato il Regno dei cieli. È un Messia scandaloso, che delude le aspettative degli scribi e dei farisei, dei sommi sacerdoti che ritengono di detenere il monopolio del culto e che faticano ad accettare questo sedicente Re che si attornia di ladri, gabellieri, prostitute ed altra gente di ‘malaffare’: “Così il Cristo si formava, sotto l’apparenza del suo immenso scacco, una clientela nei bassifondi. Egli accumulava un tesoro segreto con quei cuori di scarto, coi rifiuti del mondo.” (p. 127). Tutti gli incontri di Gesù con la miseria umana sono costellati dalla sublimità della Sua Misericordia che si abbassa al livello della creatura finita, della sua sconfinata debolezza raccattata pietosamente dall’Onnipotente nell’Amore: quello con la samaritana al pozzo, con l’adultera (anche le donne rientrano nella categoria degli esclusi e discriminati che invece Egli riscatta nella loro dignità), il paralitico, il pubblicano Matteo, la Maddalena cui “sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato.” (Lc 7,47). Poi vi è il rapporto costante con i suoi apostoli, improntato ad una divina tenerezza, come con i devoti amici Lazzaro, Marta e Maria, quello controverso con la folla ambivalente, pronta a incoronarlo quando viene prodigiosamente sfamata, per poi ritirarsi atterrita quando ode da Lui quelle inconcepibili stravaganze che invitano, per esempio, a cibarsi di Lui: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita.” Tra la sapienza autorevole del Suo insegnamento e la meschinità umana si apre sempre di più quel divario che gli spianerà la strada al Calvario, mentre in questo muto deserto di solitudine si staglia l’ombra lunga della croce, innalzata principalmente dai suoi nemici accecati dall’orgoglio e dall’invidia, i quali non sopportano di essere scardinati dalle loro false sicurezze e soprattutto dai loro ruoli di potere religioso. Ecco, dunque, compiersi il destino per quel Figlio dell’Uomo che “passò beneficando e risanando tutti coloro che erano sotto il potere del diavolo” (At 10,38) e in cambio n’ebbe il supplizio atroce riservato ai peggiori malfattori. Il Cristo ha conosciuto questa desolata abiezione pur di acquistarsi le anime, una sola delle quali vale tutto il prezzo della Sua Passione. Dalla terribile agonia del Getsemani, dove la sua carne, presentendo l’orrore delle torture, sanguina e il suo spirito geme, all’ignobile tradimento di Giuda con quel bacio che è uno sfregio al Suo amore, all’avvilente rinnegamento di Pietro, all’estremo abbandono di tutti gli amici – tranne i fedelissimi -, alle feroci umiliazioni e violenze cui è sottoposto, fino ad essere ridotto a “una vivente piaga”, così si consuma la sua Passione su quel Golgota - descritta dall’autore con intenso pathos quanto con crudo realismo - fino all’ultimo grido (Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?) e all’estremo respiro con cui accoglie l’intero creato nell’abbraccio trasversale della croce: “Tutto è compiuto”.
Eppure la vittoria, contro tutte le apparenze, gli appartiene, e definitivamente, con la primavera della Resurrezione che assicura la palingenesi dell’universo, con la conquista perenne di anime -come l’agguerrito persecutore che incontrerà sulla via di Damasco che trasfigurerà nel grande apostolo delle genti S. Paolo -, con la sua insistente corte alle creature nei secoli dei secoli: “D’ora innanzi, nel destino di ciascun uomo, vi sarà questo Dio in agguato.” (p.225).








Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"Storia di Cristo" di Giovanni Papini
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
Vita di Gesù 2017-06-05 20:50:43 Mario Inisi
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    05 Giugno, 2017
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un Dio in agguato

Ho letto il romanzo in una vecchia traduzione che andrebbe rifatta. Nelle prime pagine ho sentito molto il fastidio della lingua desueta ma poi la storia avvince e lo stile passa nel dimenticatoio.
Mauriac a differenza di Saramago, che offre al lettore un capolavoro di perturbarmento della realtà, è molto fedele ai Vangeli. Interviene nella storia con grande discrezione e sempre per chiarire, esplicitare alcuni aspetti ma senza mai forzare. Si intuisce la sua notevole preparazione in materia. Testi di santi, Vangeli apocrifi e via discorrendo. Ma ha un grande rispetto della materia tanto che il suo intervento approfondisce soprattutto il lato umano di Gesù e dei discepoli. Ma con un grandissimo tatto.
A me è piaciuto molto. Del resto Mauriac ha questo stile asciutto, diretto, limpido che mi sembra molto interessante.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il fantasma del vicario
La grande fortuna
Sabotaggio
Nuove abitudini
Linea di fuoco
L'ufficio degli affari occulti
Il mago
La moglie del lobotomista
La guerra di H
Il canto di Calliope
L'aria innocente dell'estate
Max e Flora
Rincorrendo l'amore
Giochi proibiti
Il canto di Mr Dickens
I Netanyahu