Narrativa straniera Romanzi storici Un posto più sicuro. La storia segreta della rivoluzione
 

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Un posto più sicuro. La storia segreta della rivoluzione

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14 luglio 1789. Una folla inferocita espugna la Bastiglia. I muri vengono abbattuti, le guardie trucidate, e lungo la strada per il municipio il governatore della prigione finisce linciato. La sua testa, staccata dal corpo con un coltello da macellaio, viene infilzata su una picca e, più tardi, presa a calci sotto la Lanterna di place de Grève. Sarà solo la prima delle tante teste che cadranno negli anni a venire. Dietro la presa della Bastiglia ci sono un pugno di uomini straordinari: Camille Desmoulins, giovane scrittore ammirato dagli uomini per i suoi velenosi pamphlet e dalle donne per la sua vita spregiudicata; Georges-Jacques Danton, audace leader dei cordiglieri; Maximilien Robespierre, procuratore sempre dalla parte degli ultimi. Non sono gli unici ad aver immaginato un mondo più libero, ma soltanto loro hanno il carisma e la forza di imporre alla storia la propria volontà.



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Un posto più sicuro. La storia segreta della rivoluzione 2015-08-03 06:36:22 pirata miope
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pirata miope Opinione inserita da pirata miope    03 Agosto, 2015
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COME UN ROMANZO DI BALZAC

In “Un posto più sicuro”, seconda parte della “Storia segreta della rivoluzione francese” la Mantel entra nel cuore degli eventi, quelli che vanno da dopo la presa della Bastiglia fino all’assalto dei sanculotti alle Tuileries il 10 agosto 1792. Un periodo di fermenti, di caos, di mosse e contromosse, in cui le sorti della Francia e dell’intera Europa stanno andando in una determinata direzione, ma potrebbero ancora andare in quella opposta. Il merito dell’autrice della saga su Cromwell, vincitrice per due volte del prestigioso Booker Prize, è soprattutto questo: la descrizione della Storia come di un campo aperto, nel quale le aspirazione utopiche dell’ideale si scontrano perennemente con l’ambiguità del reale. Una molteplicità di prospettiva evidenziata dalla tecnica cinematografica del montaggio parallelo: tante voci, tanti punti di vista, i salotti alla moda, la corte, i giornali di propaganda, l’Assemblea, le stanze segrete, deputate agli arcana imperii, e infine le case private, riservate alla vita coniugale ma anche alle relazioni adulterine. Un mondo complicato, personaggi degni della “Commedie Humaine” di Balzac, dove né il bene né il male hanno i loro eroi e dove i grandi della Storia non sono più icone ma persone autentiche: se la monarchia e l’aristocrazia difendono i secolari privilegi, per paura o arroganza, quasi mai coloro che vorrebbero sottrarglieli lo fanno in nome di una società più equa. Intrighi e ambizioni personali pesano assai più delle offese al senso di giustizia e la “plebe” da tutelare non è che un’ombra irrilevante: significativo che l’idealismo, il solo senza macchia, di Robespierre crei imbarazzo nei suoi amici. «Eunuco», il nomignolo affibbiatogli da Danton, dice tutto!

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