Narrativa straniera Romanzi storici Tutto sotto il cielo
 

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Tutto sotto il cielo

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Dopo quaranta giorni a bordo di un postale a vapore, Elvira de Poulain, pittrice spagnola trapiantata a Parigi, approda a Shanghai. Accompagnata dalla giovane nipote Fernanda, deve recuperare il corpo del marito Rémy, un commerciante di seta morto in circostanze oscure: ucciso dai sicari della Banda Verde, la temibile mafia locale, le ha lasciato solo debiti. E un unico oggetto di valore, un cofanetto che, secondo un'antica leggenda, nasconde le indicazioni per trovare la tomba del Primo Imperatore del Celeste Impero, ricca di favolosi tesori. Presto, Elvira e Fernanda dovranno difendere il prezioso scrigno da eunuchi imperiali, nazionalisti, occupanti giapponesi: il loro viaggio si trasformerà in un'appassionante e rischiosa avventura.



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Tutto sotto il cielo 2011-09-22 11:39:40 Marghe Cri
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Marghe Cri Opinione inserita da Marghe Cri    22 Settembre, 2011
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Un'avventura esotica

La storia, in soldoni, è la ricerca del mausoleo di un antico imperatore cinese, roba di duemila anni fa.
La tomba in questione è oggetto di attenzione e ricerca da parte degli eunuchi dell’ultimo imperatore bambino, prigioniero nella Città Proibita (siamo all’inizio del secolo scorso), della mafia cinese, del Guomindang e del nascente Partito Comunista.
Per qualcuno essere in possesso di beni che dimostrino di averla raggiunta è questione di prestigio, per altri è questione di potere, per la protagonista della nostra storia, un’occidentale che si trova coinvolta suo malgrado nella ricerca, è una questione economica: recuperare il tesoro risolverà i problemi economici ereditati alla morte del marito, uomo d’affari assassinato in Cina in circostanze misteriose, e le consentirà di ritornare alla sua vita di sempre.
La storia si dipana con leggerezza ed il libro è piacevole e ben scritto.
Le qualità maggiori sono la precisione nei riferimenti storici di un periodo della storia cinese che in occidente conosciamo assai poco e l’approfondimento relativo alla cultura, alla religione e alle pratiche ad esse collegate, come ad esempio la dinamica dello yin e yang e la pratica del thai chi chuan, la celebre ginnastica dolce cinese.
Per il resto è un romanzo… quindi molta invenzione, molta azione, moltissima fantasia soprattutto per quanto riguarda le soluzioni che i protagonisti sono costretti a trovare per superare le trappole disposte dagli antichi architetti reali a protezione del tesoro.
Un’opera d’arte? No, ma non leggiamo solo opere d’arte, non è vero?

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Consigliato a chi ha letto...
a chi ama i libri d'azione ambientati in località esotiche
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Tutto sotto il cielo 2008-04-25 22:58:15 Maristella
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Opinione inserita da Maristella    26 Aprile, 2008

Come Indiana Jones...

1923. Elvira Aranda, pittrice spagnola ma d’adozione francese, parte per la Cina a bordo di un postale a vapore, per andare a recuperare il cadavere del marito Remy , ricco industriale della seta assassinato in circostanze misteriose a Shangai dove era andato ad abitare, vent’anni prima, per amministrare le filande di famiglia. La accompagna l’indolente e corpulenta nipote Fernanda, adolescente rimasta orfana di entrambi i genitori ed affidata alla zia. Qui, Elvira scoprirà che il marito, dedito all’oppio e alla frequentazione di bordelli e sale da gioco, le ha lasciato in eredità solo una incommensurabile somma di debiti. All’Ambasciata spagnola in Cina, Elvira incontra un singolare giornalista irlandese, Patrick Tichborne che, informandola sulla realtà dei fatti manifestatisi intorno all’omicidio del marito, la mette in contatto con l’anziano antiquario Lao Jiang, amico di Remy. La soluzione di tutti i problemi di Elvira sarà quella di trovare dentro la casa appartenuta al marito un prezioso cofanetto, “ lo scrigno delle cento gioie”, oggetto che suscita l’interesse della mafia cinese locale, la cosiddetta Banda Verde, ma anche quello dei servizi segreti imperiali, del Kuomingtang e dei Giapponesi in piena mira espansionistica. Elvira trova l’oggetto conteso, la soluzione dei cui enigmi, porterà dopo un lungo viaggio di ricerca, alla scoperta della tomba del Primo Imperatore, in un luogo traboccante di straordinarie ricchezze. Insieme a Elvira, Patrick e Lao Jiang partono per questa missione segreta e pericolosa, Biao un intelligentissimo orfano cinese e il monaco taoista Giada Rossa, esperto di arti marziali e dotato anche di una sconfinata conoscenza e di un’innata saggezza. L’ambientazione è sicuramente ricca di fascino, il contesto storico e leggendario attendibile. E’ il disegno di un viaggio che ci porta a conoscere tradizioni cinesi antiche, come il Taoismo, il Feng Shui, il Tai Chi . E’ l’affiancato percorso di due culture, quella occidentale e quella orientale che, dopo un inizio intriso di diffidenza, si compenetrano e si comprendono, si rispettano. Ma è anche un cammino di rinnovamento e di radicale trasformazione interiore che, coinvolgendo tutti i personaggi, li guida verso il finale, intimamente differenti rispetto al momento della loro partenza. Nonostante queste note altamente positive, il libro manca di mordente, non trascina. C’è una certa insipidità di fondo nelle vicende narrate anche se condite qua e là con gradevoli pillole di saggezza e la storia si rivela capace di evaporare velocemente dalla mente del lettore senza lasciare apprezzabili tracce.

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