Tredici lune
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il bianco dal cuore pellerossa
Will Cooper, novantenne inizia il racconto della sua vita.
Da ragazzo schiavo, ad avvocato, senatore di Washinton DC, colonnello dell'esercito federale.
Il protagonista sembra essere la proiezione non proprio fedele di William Holland Thomas, personaggio storico realmente vissuto . Secondo l'autore, non sono la stessa persona, ma hanno in comune un pò di DNA(parole sue)
La storia si svolge per lo più alle pendici dei monti Appalachi, territorio della Nazione,dove erano insediati i Cherokee.
Will Cooper, orfano dodicenne,viene venduto dagli zii ad un tale e, per costui dovrà gestire un emporio fatiscente nei pressi di Valley River, appunto in territorio Cherokee.
Con pochi dollari in tasca , parte in compagnia del suo unico affetto, lo stallone Weverly; iniziando il lungo cammino verso l'emporio, verso la sua avventurosa vita.
Non senza difficoltà, arriva a destinazione, e lungo il cammino ha già incontrato casualmente, la donna della sua vita,Clair, meravigliosa creatura mezzosangue.
Altra persona importante nella sua vita, Orso, capo cherokee, incontrato al suo arrivo all'emporio, che sarà per Will il padre che aveva perduto.
La vita degli indiani sarà la sua vita , amerà la terra che lo ospiterà assaporandone ogni sfumatura di colore, ogni profumo. si integrerà perfettamente, assorbendo le usanze pellerossa, insomma una sorta di tenente Dumbar di Balla coi lupi.
amerà Clair di un amore profondo, per sempre.
Grande amante della lettura, soprattutto classica, da autodidatta diventerà avvocato, per lo più difensore dei diritti dei cherokee e, come senatore lotterà per l'assegnazione di territori per il suo popolo, costretto alla Rimozione -
Lo vedremo colonnello dell'esercito federale, durante la guerra civile, testimone oculare della cattura ed esecuzioni di Tsali, quando il suo amico Charlye morirà. Su questo fatto, realmente accaduto, si lascia il lettore incerto sullo svolgimento dei fatti.
Uomo intraprendente,abile commerciante, avvocato di fama, intelligente astuto e leale..
Anche Will, come tutti ha avuto i sui interessi,ha guadagnato molto, e ha reinvestito tutto ciò che aveva e molto di più , nella terra, sulle montagne,per restituire al suo popolo un luogo dignitoso dove poter vivere, cacciare, allevare e crescere dei figli.
I bianchi hanno ridotto questo popolo ad branco di ubriaconi, confinandoli in territori resi sterili, dove tutto era stato depredato
.
Io sto dalla parte degli indiani, se gli uomini fossero stati saggi, come il popolo degli uomini era, prima di incontrare i bianchi,forse si sarebbe potuto convivere pacificamente preservando e coltivando ciò che di buono entrambe le culture portavano in dote.
Molti bei passaggi nel romanzo, quando Orso tira le somme della sua vita, l'amore passionale tra Will e Clair, le giornate trascorse nei lunghi inverni nelle tende con gli indiani, le cosiderazioni del protagonista sulla vecchiaia ecc.
Ho letto questo libro avidamente, sotto la luce delle varie lune: della semina del mais maturo, delle foglie cadute, delle ossa.....ed è stato un modo diverso di veder trascorrere il tempo.
Ho ascoltato le parole di Orso, di Nonna scoiattolo, libri viventi della storia e della cultura pellerossa.
Credo che ci abbiano parlato attraverso Frazier e, ci abbiano fatto capire ciò che ci siamo persi!
Per sempre!
E' stato un piacere averli conosciuti!
paola melegari