Tikkun
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Donne e coltelli
Tikkun o la vendetta di Mende Speismann per mano della sorella Fanny è un libro scritto da Yaniv Iczkovits, i cui ingredienti che costituiscono l’ossatura del romanzo sono: un grande umorismo, coltelli e una donna, che portano il caos nell’impero russo. “Tikkun” è una frase della Cabala ebraica, un corpus di preghiere del Pentateuco. Ma letteralmente significa: “correzione, riparazione”. Di qui si entra nel vivo del romanzo.
Nell’800, nelle terre di confine dell’Impero russo, molti uomini, a loro volta mariti e padri di famiglia, partono, abbandonando mogli e figli, ricercando una fortuna non specificata. Di qui molte donne cercano di ottenere, in tutti i modi, una carta di divorzio convalidata come vuole la legge religiosa. Ma la nostra protagonista Mende non lo fa; rimasta sola, si ritira in un religioso silenzio, impaurita dalle voci di paese. In suo aiuto si muove la sorella Fanny, ex macellaia come il padre, che ha abbandonato i coltelli per dedicarsi alla famiglia. Decide, però, di sfoderare l’antica passione per ritrovare il marito di Mende, ed armata dei suoi coltelli, parte, senza ai fermarsi davanti agli ostacoli che si parano davanti al suo cammino. L’obiettivo delle due donne è sì ottenere vendetta, ma per una giusta causa. Una correzione, ovvero un tikkun.
Le perizie narrate sono tante, e spesso inducono al sorriso, all’ironia.
Un romanzo intrigante, originale, sarcastico, beffardo e mordace.