Silenzio Silenzio

Silenzio

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Nagasaki, 1633: l’indomito padre gesuita Cristóvão Ferreira, che da anni si batte in Giappone per diffondere il cristianesimo, ha rinnegato la fede ed è diventato un apostata: questa è la notizia che giunge a Roma. La Compagnia del Gesù decide allora di inviare in Oriente due giovani fratelli, Sebastião Rodrigues e Francisco Garrpe per compiere un’indagine nella chiesa locale. I due si scontrano presto con la dura realtà del Giappone dei Tokugawa. I sospetti cristiani vengono costretti dalle autorità a calpestare immagini sacre: chi si rifiuta viene torturato, chi accetta viene rifiutato tanto dalla comunità cristiana quanto dai giapponesi. La vita in Giappone si fa sempre più difficile per Rodrigues che ora vive in prima persona le persecuzioni e che finisce, evangelicamente, per essere tradito dall’amico Kichijiro, il suo «Giuda», mentre implora Dio di rompere il suo «silenzio».



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Silenzio 2018-02-11 20:08:01 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    11 Febbraio, 2018
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Calpestami

Il libro tratta di un argomento difficile, uno dei più inspiegabili misteri della religione cristiana: il silenzio di Dio di fronte alla sofferenza dell'innocente. E' un libro che parla anche di debolezza e di tradimento. L'immagine di Giuda ricorre per tutto il testo. La storia è vera: la chiesa in Giappone fu duramente perseguitata e gli ultimi due preti missionari in Giappone furono quelli di cui si parla nel libro. Poi la chiesa sopravvisse per due secoli senza preti, grazie all'organizzazione di contadini e pescatori poverissimi e ignoranti, che si ritrovavano la notte per pregare e che nominavano tra loro un responsabile che impartiva il battesimo, l'unico sacramento che non richiede un prete. Forse i due secoli di sopravvivenza della chiesa in quelle condizioni disperate sono la risposta storica di Dio. Il romanzo è commovente ma terribile per le torture descritte non solo fisiche ma soprattutto psicologiche. Dopo la lettura del libro ho visto il film, molto bello anche quello e fedelissimo al libro fino al finale dove invece si riscontrano importanti divergenze. Io preferisco il finale del libro. Mi piace molto l'idea che Gesù parli al cuore della persona umile ( ad esempio a padre Rodrigues dopo l'abiura) indipendentemente da quello che tutti pensano di lei, anzi che le parli più volentieri proprio quando tutti la disprezzano. Mi piace moltissimo anche la spiegazione delle parole di Gesù al Giuda storico (quello che devi fare fallo presto), non tanto del loro significato letterale, quanto del tono e del senso implicito materno e amorevole.
La descrizione della gente giapponese, pastori e contadini, è bellissima sia nel libro che nel film. Bellissima anche la descrizione dei pensieri del missionario e del suo cammino interiore che secondo me non è di distacco dalla fede, anzi. Il personaggio che mi è piaciuto di più è quello del Giuda giapponese, Kichijiro, in cui è impossibile non immedesimarsi. Un Giuda molto più tenero e umano dell'altro Giuda, che rimane almeno per me ancora abbastanza incomprensibile nei suoi percorsi mentali.

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Silenzio 2016-07-22 12:02:10 El Ghibli
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El Ghibli Opinione inserita da El Ghibli    22 Luglio, 2016
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Fa riflettere.

E' un romanzo ambientato nel 1633, durante le persecuzioni dei cristiani in Giappone. E' inutile dire che si tratta di una oppressione iniziata con l'arrivo dei Gesuiti. I contadini, i pescatori, la gente umile del Giappone, per mancanza di preti, tramandava la fede con solo dei gesti semplici quali il rosario, la preghiera costante. Per indurre a rinnegare la fede, si usava il sistema di calpestare le immagini sacre, chi non lo faceva, subiva tanti tipi di torture che andavano dall'acqua bollente all'essere appesi a testa in giù, ecc. Martin Scorsese definisce questo romanzo un capolavoro, tanto da volerne fare un film. A me personalmente ha fatto riflettere molto quanto, a volte, sia così scontata, tiepida, la nostra fede quando si ha una Chiesa dietro l'angolo e nonostante ciò, si trovano mille scuse per non partecipare alla messa. Quanti sacrifici, invece, in quella gente semplice, che pur di vedere un prete, o di farsi battezzare, va incontro alla morte. Molto bello.

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Silenzio 2013-06-03 14:37:53 LunaCalante
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LunaCalante Opinione inserita da LunaCalante    03 Giugno, 2013
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Il Silenzio di Dio

Questo libro sul finire delle pagine mi ha fatto cadere le braccia.
E questo mi costringe purtroppo a modificare la recensione iniziale che avevo mentalmente preparato,così vado ad intuito.

L'inizio è tremendamente coinvolgente, lo stile è un pò particolare perché,essendo scritto da un autore giapponese, le traduzioni dal giapponese/inglese e poi inglese/italiano per forza di cose altera la sostanza stilistica del romanzo.

L'ambientazione è il Giappone con i suoi usi e costumi, e i contadini giapponesi cristiani.
Abbiamo due giovani sacerdoti che,dopo un lunghissimo viaggio, sbarcano in Giappone e da quel momento inizia un'avventura storica e ambientale.
Viengono descritti con dovizia di particolari dettagli del Giappone, i volti dei contadini, il loro modo di parlare o di interagire.
Ma soprattutto la Fede e l'essere cristiani.
Le messe clandestine a mezzanotte, le confessioni a iosa, battesimi, le immagini sacre nascoste furtivamente perché il Cristianesimo è considerato una setta religiosa.

I cristiani giapponesi colti il flagrante vengono sottoposti ad indicibili torture; giovani, donne,bambini,uomini,vecchi,non c'è nessuna differenza.
Tortura dell'acqua bollente sui corpi nudi,decapitazioni, l'impiccagione a piedi in su, oppure la “tortura della fossa" che consiste nel tenere i malcapitati a testa in giù per giorni praticando una particolare incisione dietro l'orecchio per far fluire il sangue,cosicché non possano morire subito.

Una lenta agonia. E prima di tutto questo vengono avviati ai lavori forzati e utilizzati tutti i modi di persuasione per farli abiurare mettendo il piede "formalmente",come dicono i magistrati e i funzionari del Governo giapponese, sul fumie, cioè immagine sacra,spesso raffigurante la Madonna con il bambino in braccio, che i giapponesi semplici e contadini amano con particolare devozione.

Sullo sfondo di tutte queste tragedie umane il protagonista, padre Sebastian, osserva la scena di questo martirio. Con marcata perspicacia l'autore traccia la psicologia di questo sacerdote mettendo in discussione la sua fede, il suo credo e il suo amore verso Cristo.
Possiamo trovare una certa mentalità un po’ rigida, tipica a quei tempi(siamo nel pieno 600') ma anche la purezza e la semplicità di una fede cristiana. Il sacerdote verrà tradito da una "spia" e verrà condotto in carcere e subirà ogni genere di persuasione.

In questo punto il libro comincia a declinare.... e spezzato deliberatamente il filo conduttore del personaggio, la sua vita stessa, si passa ad altro e le cose cominciano a confondersi,infatti non ci ho capito quasi nulla e ho dovuto rileggere due volte.
Una volta appurata la situazione del romanzo sono rimasta profondamente amareggiata,sperando un qualche colpo di scena che non è mai arrivato.
Il resto del romanzo non è che un guazzabuglio di termini giapponesi, costumi, mercanzie... come se...
dopo aver spezzato la vita di Padre Sebastian, il Giappone continua la sua corsa nel tempo per il sostentamento della propria vita,come se non fosse successo assolutamente nulla.

Ed è proprio qui che Shusaku Endo sottolinea il Silenzio, che non è altro il silenzio di Dio.
Eppure ,tolto di mezzo il sacerdote, sono susseguite altre morti,altri cristiani martirizzati che hanno resistito fino alla fine. Il sangue dei martiri continua a scorrere....
Dio resterà ancora in silenzio?
O meglio, i Sacerdoti resteranno ancora il silenzio vedendo il volto sfigurato e macchiato di sangue del Cristo, a causa di molti piedi sanguinanti e sporchi che lo hanno calpestato in preda alla disperazione? Leggendo questo libro non ho potuto fare a meno di notare che si tratta di un romanzo basato su una storia vera e che oggi si sono fatti passi da gigante arrivando al rispetto reciproco da ambuedue le parti della religione, il Buddismo e il Cristianesimo. A quell'epoca il rispetto era inesistente.

Oh lanterna addio,addio,addio,
Se le lanci un sasso, la tua mano avvizzisce.
Oh lanterna addio,addio,addio,
Se le lanci un sasso, la tua mano avvizzisce..

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