Nomadi
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SALTAVERUNT PLACUERUNT MORTUS SUNT OMNES.
Un quadro ricco e Denso. Articolato in una moltitudine di stanze, ma dipinto con dovizia di particolari in ogni sfumatura.
Un tomo gigantesco, oltre 1200 pagine, fitto fitto di parole, riempito con caratteri piccolissimi. Io credo che, se pubblicato con caratteri normalmente usati in altri libri, arriverebbe tranquillamente a superare le 2000 pagine.
Se fosse scritto oggi da un autore commerciale, sicuramente verrebbe diviso in 3 capitoli di 700 pagine (caratteri più grossi), e venduto quindi in 3 libri separati (tipo "Il trono di spade".).
Sicuramente una lettura estremamente impegnativa e non per tutti, sia a livello di tempo (io che mi ritengo un lettore "medio" ci ho messo 2 mesi a leggerlo, l'ho iniziato nel 2014 e finito nel 2015) che a livello di contenuto, non sempre è leggerissimo.
In questo libro ci sono tutti i pregi e tutti i difetti tipici dello "zio" Jennings:
1) Dovizia di particolari, dettagliati, dimostrati, reali.
2) Veridicità storica, geografica. Nulla viene lasciato al caso o all'immaginazione, tutto è reale, ogni passo è vero.
3) Personaggi realistici e palpabili a volte troppo reali, troppo veri.
4) Crudeltà e gelo in varie pagine.
5) Calore, erotismo, e libertà sessuale in molte parti.
6) Prolissità.
7) Avventura.
8) Vita.
9) STORIA!
I personaggi sono una moltitudine, ognuno ha i suoi difetti grossi o piccoli che siano, per Jennings l'eroe classico non esiste.
Ogni personaggio, importante o meno, principale o marginale, viene inserito nel quadro d'insieme come una sapiente pennellata, ed ogni pennellata è studiata e curata in ogni piccolo dettaglio in ogni sfumatura.
Questo libro è sicuramente un capolavoro, un'opera d'arte che ha nel suo unico difetto l'eccessiva quantità di parole che ne rendono la lettura non adatta a tutti.
A me è piaciuto molto, è bello affezionarsi ai sui personaggi, è bello assaporare le loro portate, vivere le loro vite, cadere e rialzarsi con loro.
A volte nell'arco del libro Jennings sembra fin troppo crudele: troppe morti anche tra i personaggi "buoni", troppo cattiverie, troppe disgrazie a chi non le meriterebbe, troppe cattiverie gratuite da parte di troppi personaggi... Ma questa è la realtà, questa è la vita... Jennings è solo reale... Prendere o lasciare lui non scrive favole.
Per concludere direi che questo libro è un capolavoro da leggere impossibile da rileggere. Scusate ma meglio di così non lo saprei descrivere.
Tiratina d'orecchie invece a Qlibri ed ai suoi iscritti storici: Mi sembra impossibile che un libro di questa valenza scritto 30 anni addietro ed edito in Italia da oltre 20 non avesse ancora una scheda-
Insegnamento per la mia vita: Dobbiamo semplicemente - semplicemente affrontare i problemi mano a mano che si presentano.
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