Musashi Musashi

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Agli inizi del Seicento in Giappone, durante l’età feudale, il giovane Miyamoto Musashi sogna di diventare un samurai. Inizia così un lungo e solitario addestramento per percorrere l’eterna “via del samurai”. Rinuncia a tutti i suoi averi, fisici e sentimentali, per seguire una strada impervia, in continua lotta con le sue debolezze. Dopo numerose peripezie, diventerà il più grande eroe popolare del suo Paese. Yoshikawa seleziona personaggi realmente esistiti per modellarli a suo piacimento, immergendoli in vicende in parte storiche e in parte rivisitate: ne emerge così una trama capace di esprimere perfettamente l’ideale di vita del “ronin” più famoso di tutti i tempi.



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Musashi 2015-02-06 07:34:13 Mephixto
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    06 Febbraio, 2015
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Come rovinare un mito...

Musashi: dicono che questo romanzo, per l’impatto che ebbe tra il 1935 e 1939, sia l’equivalente Giapponese di Via col Vento. Quindi mosso da una profonda curiosità e una sfrenata passione per la cultura giapponese, e ancor più per il Bushido, il tutto condito da un nutrito bagaglio di aspettative; come avrei potuto farmelo scappare ?
Mai analisi fu più sbagliata: In primo luogo è un romanzo alquanto piatto, dove le vicende si ripetono in modo più o meno banale e meccanico. La tematica del Bushido è trattata in modo marginale, per quanto tratti le gesta e le cronache del uomo che fu lo stereotipo o meglio l’archetipo del Samurai e l’uomo che getto le basi del Budo, per come lo conosciamo oggi. Ancora oggi molti Manager di successo traggono spunto dal “Libro dei 5 anelli” di Musashi, cosi come da “l’arte della guerra” di Sun Tzu. In fine il delitto più efferato a cui in lettore possa assistere, la traduzione: scandalosa, oscena, meriterebbe la messa al bando e l’autore di tale crimine la diffida e assieme a lui il redattore !
Sono rimasto deluso da questo testo, mi aspettavo qualcosa di più profondo e vivido, invece mi sono trovato una sorta di “romanzo/cronaca/ telefilm”. Certo quando usci la prima volta si presentò a puntate in quanto romanzo d’appendice, ma cercare di amalgamare un po’ meglio il tutto non avrebbe guastato.
Inoltre Per tutto il romanzo Eiji Yoshikawa Insiste a propinarci uno pseudo amore platonico tra Otsu e Miyamoto, che non fa altro che rendere prolisso e poco interessante e credibili tutte le fatiche descritte. Diciamo che a metà romanzo ero indeciso, stavo leggendo una biografia “romanzata” tradotta male o una storia d’amore mal riuscita … il romanzo inoltre è privo di descrizioni tanto da non far distinguere se i fatti avvengono in Giappone in Colombia oppure in un mondo fantastico.
E’ un peccato perche Shinmen Takezo Musashi no Kami Fujiwara no Genshin non era solo un guerriero formidabile, ma era un eccellente artista , un ottimo amministratore e in fine un uomo di pensiero … vedere una figura così vasta e pregna di significato finire su un testo scandaloso e pubblicizzato come se questa fosse l’opera definitiva e la Biografia più veritiera in circolazione, delude profondamente e insulta inoltre l’intelligenza di chi ha speso i soldi aspettandosi quantomeno un testo di qualità .
Lo sconsiglio fortemente, sia per la trama che per quanto attinga a piene mani sia da cronache ufficiali che da leggende il testo non riesce a esaltarle, però per onestà intellettuale bisogna dire che la traduzione e la censura sono talmente importanti e pesano talmente sul valore del opera che risulta difficile dare un giudizio. Potrei andare oltre e se qualcuno volesse approfondire e saperne di più della mia delusione sarò ben lieto di approfondire , ma ritengo che per adesso sia sufficiente come avvertimento, per chi volesse avvicinarsi al testo.
In conclusione:
Un grazie al fenomeno che ha fatto tradurre un testo così importante a incapace e un ringraziamento ancora più grande va al editor della (r)izzoli (b)ur o a chi per lei ha deciso di tagliare il testo originale proponendoci così un opera incompleta.
Grazie ancora...

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