Maleficus
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MALEFICUS?
Una giovane ragazza uccisa e sbranata dai lupi.
Una giovane vedova posseduta dal demonio.
Una morte sospetta. Un'accusa spregevole e terribile di stregoneria.
Torture senza limiti per ottenere una verità falsa.
Una serie di morti misteriose attribuite al caso e a Satana.
Un villaggio di bifolchi senza Dio, di ottusi creduloni mossi solo dai propri istinti: questo è il luogo dove è ambientato Maleficus.
Un giallo storico medioevale che vede coinvolti vari personaggi, un avvocato, un praticante, un medico, lo storpio del villaggio, un prete fin troppo angelico, un inquisitore ignorante e spietato.
Il titolo svia completamente il lettore dalla trama effettiva del romanzo; è infatti un thriller che abbraccia il romanzo storico pieno di dettagli sullo stile di vita dell'epoca, sul mondo della stregoneria e della tortura, sull'ignoranza che caratterizzava quel periodo nello specifico.
Molto lento e descrittivo, ha degli intrecci assurdi e davvero impensabili, la seconda parte del libro è un giallo nel giallo, scritto meglio rispetto alla prima parte e più vicino ai miei gusti.
Nel complesso non lo consiglierei, non è nè un giallo, nè un romanzo storico, è un mix non riuscito.
Indicazioni utili
MALEFICUS
Forse la scelta di questo titolo potrebbe allontanare qualche lettore da questo libro, ma devo ammettere che merita tantissimo. Si tratta di un vero e proprio thriller medioevale, dove un avvocato e un medico devono dimostrare che la serie di morti nel paese di Malzieu (Francia) non sono riconducibili al demonio, come invece crede un implacabile e ottuso inquisitore, ma a un comune assassino. Tutto il libro è una continua corsa contro il tempo per cercare di scoprire l'artefice di questi delitti prima che “l'uomo della chiesa” torturi i sospettati di stregoneria per estorcere una confessione. Il libro scorre molto bene è descrive in modo molto chiaro e crudo i metodi usati dalla chiesa per torturare gli sventurati accusati in modo superficiale di crimini inesistenti e privi di ogni fondamento. In alcuni momenti l'autrice è talmente abile nelle descrizioni delle torture, che quasi da la sensazione di provare lo stesso dolore e sentire con le proprie orecchie le supplice dei condannati. A circa 200 pagine dalla fine sembra che la storia sia arrivata al capolinea, ma invece una serie di circostanze, magistralmente piazzate da Emma Locatelli, fanno riaprire l'indagine per arrivare finalmente alla resa dei conti. Mi è dispiaciuto finirlo!