Luce proibita
Editore
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Opinioni inserite: 2
Avvincente
Bel libro. Dolce e delicato. Interessante l'intreccio di storia del colonialismo britannico in India e la nascita della fotografia ... E la sofferenza come parte della vita, ma senza lacerare.
L'ho divorato in 2 giorni.
Indicazioni utili
Nulla
Nulla. Ecco cosa mi ha lasciato questo romanzo. Un bel niente.
E non solo perchè non succede nulla in trecentotrentaquattro pagine che scorrono in maniera lentissima (soprattutto all'inizio).
La storia, i personaggi sono del tutto inconsistenti.
Ambientato durante i primi anni in cui la Gran Bretagna colonizzò l'India, poteva essere un'avvicente storia dei rapporti conflittuali o meno tra queste due diversissime culture.
Ma neanche questo: l'ambientazione storica è a malapena accennata, e tutta la vicenda si concentra su noiosissimi riti di tribù indiane (e se uno non è informato al riguardo ci capisce ben poco) e inutili discussioni politiche.
La protagonista ha uno spessore psicologico pari alla carta velina e l'ho trovata molto apatica e senz'anima, quasi deprimente a cui è impossibile affezionarsi o immedesimarsi in essa, come se non esistesse affatto (come del resto un po'tutti i personaggi della storia).
E lo sviluppo della scoperta della fotografia? Nemmeno questo è soddisfacente, in quanto su riduce a qualche letterina facente parte della corrispondenza tra Catherine Colebrook e uno scienziato.
E'uno di quei libri che si leggono senza vero e proprio entusiasmo (la cui mancanza è rafforzata con il preseguire della cosiddetta "storia"), giusto per sapere come un libro finisce e poi si dimentica subito.
E così farò io.