Lo specchio delle nostre miserie
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Il cerchio si chiude
Siamo nella Francia del 1940 , l'esercito di Hitler semina morte e distruzione in Europa, da mesi ormai si parla di una possibile invasione della Francia, tra false notizie e speranze gonfiate da una malriposta fiducia nella forza dell'esercito francese. Si incrociano le vicende della giovane maestra Louise, cameriera a mezzo servizio coinvolta nel suicidio di un anziano dottore, il militare Raoul Landrade, scaltro, disonesto, sleale ma coraggioso e un personaggio di straordinario trasformismo dai molti nomi che in una Francia ferita e in cerca di certezze, trova vari ruoli per assecondare le necessità del suo paese in modo più o meno legale, una specie di Jean Valjean con meno scrupoli ma lo stesso coraggio e ingegnosità. L'esercito nazista in poche settimane ha la meglio sulla resistenza delle difese francesi, nel paese il governo va a a rotoli e la popolazione è nel panico, senza più certezze , in fuga dall'invasore non si sa verso quale rifugio. Luoise avrà modo di scoprire il passato della madre e della sua famiglia e capire il perchè di certi fatti e la storia che scoprirà si incastrerà in un perfetto puzzle con quelle degli altri protagonisti. Terzo volume della saga che inizia con lo splendido "Ci rivediamo lassù" ambientato alla fine del primo conflitto mondiale, prosegue con "I colori dell'incendio" ambientato tra le due guerre e ora questo all'inizio del secondo conflitto mondiale. Ci sono alcuni riferimenti ai personaggi del primo romanzo ma può tranquillamente essere letto come storia a se stante. Ben scritto, narra la vita drammatica di un paese in guerra ma soprattutto dilaniato non solo dalle bombe nemiche quanto da uno stato inefficiente e inadeguato vero specchio delle miserie umane oltre le quali si elevano il coraggio e la generosità delle persone più umili. In questo senso a tratti è facile fare un parallelo con i Miserabili ovviamente fatte le debite proporzioni tra questo ottimo romanzo e il capolavoro di Hugo.
Indicazioni utili
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
I miserabili del ventesimo secolo
“Lo specchio delle nostre miserie” è l’ultimo volume della trilogia di Pierre Lemaitre, iniziata con “Ci rivediamo lassù” e continuata con “I colori dell’incendio”. Lo scopo reale di questi romanzi è di ripercorrere la storia della Francia e di conseguenza dell’Europa dai primi del novecento fino alla occupazione nazista di Parigi. Eventi drammatici e luttuosi coinvolgono famiglie e personaggi di cui si seguono le sorti. Quest’ultimo romanzo affronta con realismo la condizione di disagio e di desolazione in cui versa la popolazione francese che si affretta ad abbandonare i luoghi familiari per sottrarsi alla prepotenza dell’invasore.
La vicenda della protagonista Louise, che si avventura in un viaggio pieno di incognite alla ricerca di un fratello mai conosciuto con il quale stabilire un rapporto affettivo in ricordo di una madre ormai scomparsa, è il pretesto per seguire altre storie parallele, brevi romanzi nel romanzo. Folle di disperati e di miserabili, ben descritte, come nella migliore tradizione letteraria francese, invadono le strade che dal nord portano al sud della Francia. Lo stesso Lemaitre , a conclusione del romanzo, cita fra le sue fonti di ispirazione, alcuni tra i più grandi scrittori di tutti i tempi, tra cui Hugo, Gary, Diderot, Dickens, Proust, solo per ricordarne alcuni.
Molti degli episodi raccontati sono stati rielaborati da eventi realmente accaduti, cosa che ha contribuito a dare maggiore veridicità al racconto.
Il personaggio di Desiré, irriducibile trasformista , sempre pronto a cambiare personalità e a sfuggire alle accuse di impostore e truffatore, è colui che allevia le sofferenze altrui, offrendo della realtà una interpretazione sempre ottimistica e benevola, unico modo per riuscire a sopravvivere in un mondo spietato e privo di scrupoli.
Un romanzo che si legge volentieri, come il secondo della trilogia, ma non c’è dubbio che il migliore rimane “Ci rivediamo lassù”.