Le vedove di Malabar Hill
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LA PRIMA INCHIESTA DI PERVEEN MISTRY
Avevo della aspettative molto alte su questo libro e per una volta non sono state disattese.
La storia è ambientata principalmente a Bombay nel 1921, con dei brevi flashback nel 1916 e nel 1917, e ha come protagonista Perveen Mistry, la prima donna avvocato indiana.
Perveen lavora nello studio del padre, si è laureata in legge a Oxford e oltre a svolgere il ruolo di procuratrice legale è anche segretaria, traduttrice e contabile.
"Tre anni di studi di legge le avevano fornito le basi, ma un anno di lavoro con sui padre le aveva insegnato a esaminare ogni riga a diritto e a rovescio."
In questo libro, Perveen dovrà eseguire il testamento di Mr Omar Farid, ricco proprietario di un industria tessile che ha lasciato tre mogli e quattro figli.
Il suo amministratore Faisal Mukri, comunica che le tre vedove vogliono lasciare la propria eredità ad un fondo di beneficienza, ma Perveen è insospettita da questa scelta e analizza tutti i documenti trovando un elemento che non quadra.
Ecco che chiede di parlare con le tre vedove musulmane, le purdahmashin che vivono in clausura per loro scelta, nessun uomo può avvicinare le donne nell' iddat, cioè il periodo di lutto che dura circa quattro mesi e dieci giorni. Pertanto solo Perveen può parlare con loro.
Oltre al caso che la protagonista sta seguendo, seguiamo anche il suo percorso di studi e cosa è successo nella sua vita qualche anno prima nel 1916, infatti alcuni punti nei primi capitoli non erano chiari e vengono spiegati grazie a dei flashback.
Perveen è una donna che cerca di trovare la sua indipendenza in un paese e in un periodo dove la donna veniva considerata meno di zero, è una ragazza intelligente e la sua conoscenza della legge la aiuterà nel corso della storia.
La società dell'epoca non vedeva di buon occhio il fatto che una donna potesse ricoprire il ruolo di avvocato, ma non solo, per le restrizioni del tempo lei non poteva discutere i casi in tribunale, era concesso solamente agli uomini.
Le donne non potevano comportarsi in determinati modi, non potevano uscire da sole, non potevano ricoprire un ruolo che era "convenzionalmente" di un uomo.
Nella storia entra anche il personaggio di Alice Hobson-Jones, una ragazza inglese che frequentava l'università con Perveen, lei e i suoi genitori si sono trasferiti a Bombay.
Perveen coinvolgerà anche Alice nella risoluzione del suo caso.
E' stato interessante conoscere le tradizioni, il cibo e la cultura dei parsi, comunità etnico-religiosa di origini persiane di cui fa parte Perveen e i musulmani, rappresentati dalle tre vedove. Perveen, nonostante tutto quello che ha dovuto subire in passato, cerca di essere forte e di cercare di farsi notare in un mondo fatto da uomini, che non vogliono lasciare spazio alle donne.
La protagonista aiutando le tre vedove, vuole far rispettare i loro diritti e cercare di capire cosa loro vogliono fare veramente.
La narrazione con il passare delle pagine è sempre più coinvolgente, iniziano ad accadere delle cose strane, non solo alle vedove ma alla stessa protagonista, tanto che Perveen si sente in pericolo e deve scoprire in fretta la verità.
La storia è avvincente e ricca di colpi di scena, lo stile dell'autrice è semplice ma curato, ho trovato interessante il tema trattato e anche il fatto che nonostante il libro sia romanzato l'autrice, per il personaggio di Perveen Mistry, si sia ispirata alla prime donne avvocato indiane.
Assolutamente consigliato e sono pronta a leggere anche il secondo libro di questa serie!