Le osservazioni
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Osservando Bessy...
Le Osservazioni – Jane Harris
SPOILER
Volevo leggere "I Gillespie", dopo la belle recensioni lette, ma in biblioteca non c'era e ho scelto l'unico disponibile della stessa autrice.
"Le osservazioni" appunto.
Scozia, 1863. La giovane Bessy (da non confondere con "la vecchia Betsy" :D ), irlandese dal torbido passato e con una "famiglia" (leggasi madre che si spaccia per la sorella) decisamente disastrata alle spalle, arriva in una piccola tenuta scozzese e un po' per caso, un po' per desiderio viene assunta come domestica da miss Arabella. La quale miss è piuttosto bizzarra. Sta infatti scrivendo un libro (Le osservazioni, appunto) in cui cerca di dare consigli su come trovare la "perfetta servitù"; per farlo, con molto "positivismo" studia le persone che prendono servizio presso di lei, le invita a scrivere un diario, e prova anche a fare qualche studio sulla loro fisionomia per cercare (e creare) "la serva perfetta".
Bessy, che ha imparato a scrivere e leggere piuttosto bene, entra – apparentemente – nella grazie della signora e le si affeziona molto; subisce anche una sorta di "fascinazione".
Poi, riuscendo, casualmente, a leggere qualche capitolo delle "Osservazioni", invece, scopre che la padrona la sta semplicemente studiando, ha scarsa stima di lei, e rimpiange amaramente Nora, una delle precedenti cameriere, scomparsa misteriosamente.
Bessy decide di vendicarsi e combina uno scherzo alla padrona, facendole credere che la casa sia infestata dal fantasma di Nora. Lo scherzo riesce talmente "bene" che la padrona quasi impazzisce e la stessa Bessy finisce per credere al fantasma.
In tutto questo il Padrone ha mire di carriera politica e fa costruire… una fontana, il pastore locale è in realtà il vecchio depravato che ha messo nei guai Nora e via fino al – più o meno – happy end finale che vede Bessy e Arabella riunite (seppur in una sorta di manicomio, dove Arabella è ospite e Bessy cuoca).
Le 450 e passa pagine del libro si leggono abbastanza bene e molto velocemente e va considerato il fatto che si tratti di un'opera prima. Nonostante questo, non mi ha convinto molto.
In primo luogo, viene scritto in prima persona, attraverso la voce di Bessy che molto spesso si rivolge direttamente ai lettori (spesso apostrofati come "ragazzi"), il ché alla lunga stufa, anche perché appare abbastanza artificioso, un pretesto per dare al testo un tono spontaneo e colloquiale, una sorta di "calco" del parlato. Personalmente trovo questo effetto (che non viene certo inventato dalla Harris) poco realistico e – appunto – alla lunga seccante (a meno che tu non sia Paul Auster, ma qui il discorso è diverso); allo stesso modo mi hanno convinto poco le parole e le espressioni popolari/volgari inserite qui e là (una serva ex prostituta 15enne, nata a metà '800 che scrive pagine e pagine con lessico forbito e sintassi perfetta, e ogni tanto scrive "cacca" giusto per ricordarci il taglio "popolare" del racconto. Non funziona,secondo me).
Altra pecca è che la struttura del romanzo sia troppo "evidente". O meglio, l'effetto che cerca l'autrice è troppo smaccato: qui voglio creare suspence. Allora, prima di tutto accenno a una cosa torbida/misteriosa faccio dire alla voce narrante che non ne vuole parlare perché è troppo torbida/misteriosa e che lo farà dopo se proprio sarà necessario.
50 pagine et voilà, ecco la cosa torbida/misteriosa. Questo stratagemma si ripete diverse volte, tanto che alla fine te lo aspetti. Ovviamente tutti gli autori fanno così, ma qui è proprio evidente e – alla lunga – anche qui, stanca.
Comunque, per essere l'opera prima di un'autrice giovane (nata nel 1961), direi che non mi ha fatto un'impressione pessima e che leggerò il famoso "Gillespie and I".
Poi ci aggiorniamo.
Ad Maiora.
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sperimentare e classificare
CARINO QUESTO LIBRO.
Siamo verso la fine del 1800. Bessy, una ragazza allo sbando, però sveglia e perspicace, trova lavoro presso la casa di una signora: Arabella. Ne è felice, ha un tetto e di che nutrirsi, deve governare la casa, e assecondare strane richieste della sua padrona.
Bessy trova ciò un po' strrano, ma l'affetto che la lega ad Arabella le fa superare i suoi dubbi sulle stravaganze della padrona di casa.
Inizia così ad annotare le sue osservazioni ossia un diario nel quale scrive ciò che fa durante la giornata.
La cosa comincia a complicarsi quando scopre che Nora, la ragazza che lei ha sostituito, è scomparsa in modo strano. Così la storia si movimenta e diventa avvincente.
Bessy che viene dai quartieri poveri e non ha certo conosciuto l'affetto, si rivela essere leale e
amorevole, a differenza di chi era stato cresciuto' 'come si deve'' e avrebbe dovuto nutrire buoni sentimenti.
La cosa che noto nei romanzi dell'ottocento è che sembrava che chi era povero, fosse per questo senza sentimenti e ambizioni. Arabella poichè pagava (poco) la sua sguattera si sentiva anche in diritto di poterla studiare, persino nella sua intimità di pensiero.
In realtà la sua ossessione si rivelerà una vera e propria patologia .
Libro scorrevole, originale e avvincete. Vale la pena leggerlo. Lo rileggerò, sono già passati alcuni anni, lo farò presto.
paola
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Osservazioni in epoca vittoriana
Bessy ha poco più di 16 anni quando arriva a Castle Haivers. La sua vita non è stata facile; la madre, alcolizzata e prostituta, l'ha costretta, sin da piccola, a prostituirsi, finchè l'ha venduta in cambio di una rendita mensile. Il giorno in cui il tizio che l'ha presa in cura muore, Bessy si trova sola e senza soldi; torna dalla madre, ma capisce subito che, rimanendo lì, tutto tornerebbe come prima. Così decide di fuggire e, quando si ferma a Castle Haivers, decide di mentire e iniziare a lavorare lì come cameriera.
Da quel giorno, la sua vita sarà un susseguirsi di sorprese. La sua padrona, che le dimostra inizialmente grande affetto, si rivela improvvisamente per ciò che è in realtà: una donna che usa le cameriere per condurre su loro degli esperimenti atti a scrivere un trattato sull'educazione delle domestiche. Nonostante la rabbia iniziale per ciò che la padrona ha scritto su di lei, Bessy continua a rimanerle fedele anche nel dolore e nella pazzia, al punto di riuscire a rimanerle vicina anche quando questa verrà portata in manicomio.
In tutto questo, un insieme di colpi di scena, di suspense che spingono il lettore a non lasciare il libro finchè non si arriva all'ultima pagina.
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Le osservazioni
Carino ma niente di più.... Sinceramente, da come avevo sentito parlare di questo libro della Harris mi aspettavo di meglio... La storia è raccontata in prima persona dalla protagonista Bessy, giovane ed improvvisata cameriera che si ritrova a prestare servizio presso una signora che la tormenta con repentini cambi d'umore, richieste bizzarre e soprattutto le chiede di tenere un diario dove annotare tutto quello che le accade durante la giornata. Bessy esegue gli ordini, fino a scoprire di non essere stata la prima, ma cos'è successo alle precedenti cameriere?Da queste premesse mi aspettavo colpi di scena e un buon ritmo, mentre la storia si appiattisce un po' e perde smalto andando avanti... Peccato!