Narrativa straniera
Romanzi storici
Le ossa di Satana
Le ossa di Satana
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Anno Domini 1654. I dogmi sono il fondamento della supremazia della Chiesa. Sono e devono restare inattaccabili. L’Inquisizione vigila e con le sue lunghe mani ha mandato di perquisire i più nascosti recessi del mondo per impedire che neppure il più piccolo dubbio si insinui nelle coscienze. Per questo, quando in un piccolo villaggio della Provenza vengono alla luce ossa di enormi dimensioni, che non appartengono a nessuna specie conosciuta, le stanze del Vaticano tremano. Tutte le spiegazioni contrastano con la Bibbia, soprattutto quella che a un certo punto si diffonde: che si tratti delle ossa di Satana. Perché se così fosse, se il diavolo fosse morto, a chi attribuire la colpa dei mali del mondo se non a Dio stesso? Lavorel, famoso studioso esperto di gigantologia, arriva sul posto, insieme a un suo allievo, Zenone, medico ateo e illuminato, trafugatore di cadaveri a fini di studio, e per questo in fuga da Parigi e tacciato di eresia. Zenone non ci vede nulla di ultraterreno in quelle ossa, e cerca di dimostrarlo. A suo rischio, perché una soluzione razionale spaventa la Chiesa non meno di una soprannaturale. Insieme alla bellissima Agnese, esperta di erbe e sospettata di stregoneria, Zenone affronterà mille pericoli e il giudizio dell’Inquisizione per arrivare alla verità. In un’epoca di superstizione, in cui la scienza si muove sul filo del rasoio, tra interrogatori, roghi e tentativi di mettere a tacere, si consuma una insidiosa lotta tra fede e ragione.
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Opinioni inserite: 1
Le ossa di Satana
2011-05-27 08:41:24
Marco
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Opinione inserita da Marco 27 Mag, 2011
Ottimo ed attuale
Il libro, che ho letto con piacere e curiosità di scoprire come si sarebbe svolta la storia, è a mio parere da raccomandare per la sua sconsolante attualità.
L'atteggiamento mentale di alcuni personaggi può essere trasportata dal 1600 ad oggi in modo quasi perfetto. Invece di cogliere il messaggio della saggezza biblica, che deve comunque essere contestualizzato storicamente e socialmente, ieri come oggi se ne legge la lettera.
Talora ciò esprime semplicemente la negazione del più bel dono del Creatore (o forse il più drammatico), l'intelligenza. Talora come l'immutata necessità di mantenere lo stato di cose da parte di coloro che detengono posizioni di potere.
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