Narrativa straniera Romanzi storici La verità, soltanto la verità
 

La verità, soltanto la verità La verità, soltanto la verità

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Letteratura straniera

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Intorno al 1830, in una Parigi putrida e vitale, vive Charles Sainte-Beuve. Poeta e critico letterario, Sainte-Beuve nasconde un segreto, un’anomalia fisica che dovrebbe negargli perfino la possibilità dell’amore. A questa realtà dolorosa ha imparato a rassegnarsi, confortato anche dalla passione per la scrittura. Quando, però, incontra Adèle, moglie di Victor Hugo, all’epoca giovane scrittore smanioso di fama, in lui maturano impreviste speranze d’amore. Adèle Hugo donna bella, di temperamento, non sembra spaventarsi di fronte a ciò che è insolito, subendo il fascino goffo e riservato di Sainte-Beuve. Ed è così che in un pomeriggio afoso, nella casa dell’amico Victor, Sainte-Beuve sarà finalmente toccato da una donna e Adèle Hugo potrà destinare la propria passione a un corpo che non desidera sopraffarla. Sarà questo l’inizio di una relazione entusiasmante, dolorosa e segnata dall’assenza.



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La verità, soltanto la verità 2017-06-10 22:01:14 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    11 Giugno, 2017
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La reinvenzione dell'amore



Sono da più di 20 minuti davanti a questo foglio bianco in attesa delle parole giuste per parlarvi del libro, che immaginavo fosse bello sí, ma non così tanto.
Perché vorrei raccontarvi tutto, farvi provare quello che ho provato io, ma, nello stesso tempo, so di non poterlo fare...
I personaggi di questo meraviglioso romanzo-verità non sono propriamente degli sconosciuti...parliamo di Victor Hugo, sua moglie Adèle e il poeta e critico letterario Charles Saint Beuve.
Marito, moglie e amante.
Quella che sarebbe potuta essere un'ennesima, banalissima storia di tradimento, di amore negato, si trasforma attraverso la penna della Humphreys in 238 pagine di altissima qualità, di scrittura elegante e raffinata, di un trascinante, doloroso e decadente spaccato storico e letterario della Francia dell''800.

Facciamo la conoscenza ravvicinata di un grande scrittore che, se sulla carta ha voluto raccontare e farsi portavoce della vita dei miserabili, nella realtà sognava e millantava nobili natali inesistenti, pretendeva amore, rispetto e dedizione come se fossero condizioni di cui dovesse godere di diritto.
Non riusciva ad amare altri se non se stesso...aveva talento, successo ed un ego smisurato che inghiottiva tutti coloro che gli orbitavano intorno.
Un uomo che alimentava il proprio genio bruciando chiunque gli stesse accanto.
"Non c'era modo di salvarsi da Victor".
E lo dimostra il fatto che io, adesso, stia parlando di lui...mentre i veri protagonisti della storia sono Adèle e Charles, e il loro amore.

Una "reinvenzione" dell'amore... (come da titolo originale)...perché Adèle s'innamora di un uomo che non potrà mai amarla in senso fisico, causa una disfunzione sessuale (su cui Eugenides ha scritto un meraviglioso libro), ma che saprà finalmente metterla al centro dell'universo, saprà ascoltarla, renderla vera protagonista dei suoi sentimenti...e non semplice musa usata e dimenticata.
Lo amerà più dei suoi stessi figli, che però non abbandonerà...e forse questa sua scelta, apparentemente encomiabile, sarà la loro vera condanna.
Costretti da Hugo ad un esilio forzato, perderanno tutti qualcosa...chi l'amore, chi la vita, chi gli stimoli per realizzarsi, chi la ragione...
Le pagine dedicate alla figlia Dedè, impazzita d'amore per un ufficiale inglese, e poi rinchiusa in manicomio (da suo padre) per più di 40 anni, sono bellissime, dolorosamente bellissime e struggenti.

Storia vera (e documentata) di un amore trentennale, consumato nell'arco di pochi giorni, ma sopravvissuto a tutto, alle convenzioni sociali del tempo, all'assenza, alla distanza, ai rimpianti...

"Ti affido il nostro amore, Charles.
Ho bisogno di trovare un po' di pace.
Ho bisogno di dimenticare.
Ma vorrei che tu ricordassi.
Che lo facessi per entrambi."

Incantata ?.

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La verità, soltanto la verità 2013-02-16 19:06:29 petra
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petra Opinione inserita da petra    16 Febbraio, 2013
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letteratura, vita

E’ una storia intensa, drammatica, toccante quella fra il critico e scrittore francese Saint Beuve e Adèle, moglie di Victor Hugo. Helen Humphreys , documentatasi ampiamente prima della stesura del romanzo , ci offre una vicenda, pur romanzata, nella quale intravediamo come dietro alla grandezza , o meglio , dietro alla fama di uno scrittore noto e famoso come Hugo, si celasse una personalità totalmente egoriferita, piena di sé, letteralmente ossessionata dalla fama e dalla gloria.

Charles Saint Beuve, inizialmente affascinato dalla personalità di Hugo, ne diventa amico ed estimatore; non impiegherà molto a capire la grettezza di sentimenti che si cela dietro a un autore che, tuttavia, ha fatto certamente la storia della letteratura francese. Adèle seguirà un percorso parallelo: dapprima innamoratasi di Victor per l’energia, la forza apparente che egli pare emanare, con il tempo si ritrova soffocata, schiacciata e umiliata da un uomo il cui ego è grande ancora più della fama.
Il sentimento fra i due nasce improvviso e inaspettato e, come tutte le passioni, reca con sé una forza assoluta. Se Adèle ritrova in Charles quella tenerezza e quella empatia di cui ha visceralmente bisogno, Charles , menomato fisicamente dalla nascita, trova in lei vitalità, entusiasmo, freschezza, ma soprattutto la sensazione di essere interamente amato e compreso .

In un'epoca di pregiudizi e convenzioni quali la società francese del 1830, questo amore ha il sapore di una piccola rivoluzione , di una vittoria contro stereotipi e convenzioni. Ma si tratta di una vittoria temporanea; gli obblighi morali, il senso di responsabilità, la difficoltà materiale di sfidare regole e convinzioni borghesi dure a morire porteranno a uno sviluppo tormentato della vicenda dei due amanti, loro malgrado oppressi dal potere di un uomo megalomane e potente.

Gradevole scoperta,per me, quest’autrice: descrizioni e narrazione sono piacevolmente lirici e fluidi senza mai risultare retorici; le parole, accuratamente scelte, sembrano un ricamo delicato nel quale è bello perdersi e la loro eco rende splendidamente situazioni e stati d’animo, permanendo a lungo nell’animo del lettore.

Ho trovato questo romanzo davvero splendido e appassionante, mai banale o scontato nel trattare un tema forse già visto ma rinnovato dalla perizia dell'autrice e dalla sua penna,assolutamente fluida e musicale.

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