La torre dei sussurri
Editore
Nato nel 1970, Olivier Bleys ha pubblicato vari romanzi, tradotti in una decina di lingue, e vinto molti premi. Per Piemme ha già pubblicato Il mercante di tulipani (oltre 100.000 copie complessive vendute) e Il maestro di blu (vincitore in patria del Premio François Mauriac de l’Académie Française).
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
LA TORRE EIFFEL COME NON SI E' MAI VISTA
Immaginarsi Parigi senza la torre Eiffel è quasi impossibile, eppure la sua nascita non è stata certo facile e scontata.
Grazie a questo originale romanzo avremo la possibilità di “assistere” all’avvincente costruzione, piano dopo piano, di uno dei monumenti più famosi al mondo.
Il romanzo ha sullo sfondo una Parigi in pieno fervore. Siamo alla fine dell’ottocento, iniziano le prime vere scoperte che cambieranno le abitudini e la vita di molti. Ma molte persone non sono pronte a questi cambiamenti. Ne saprà qualcosa Gustave Eiffel, che in occasione della Esposizione Universale di Parigi del 1889, vince la gara per la progettazione di un opera che dovrà stupire i visitatori della capitale francese. Purtroppo molte persone, ognuna con un valido motivo, faranno di tutto per impedire la realizzazione di questo progetto.
Molte parti del libro mi hanno ricordato lo stile di Zafon, con certe atmosfere “fumose” e misteriose. Anche i personaggi hanno un certa attinenza con quelli dello scrittore spagnolo, a volte indecifrabili ma nello stesso tempo pieni di carattere. E’ il caso del giovane architetto Armand Bossier che partito da un piccolo paesino dovrà cercare di farsi assumere da costruttore Eiffel per la progettazione della nuova torre di cui tutti i giornali dell’epoca ne parlano. La sua storia andrà a pari passo con quella della torre fino a quando una serie di circostanze alquanto strane e misteriose faranno in modo di allontanarlo da questo progetto. Il romanzo è giustamente diviso in base ai numeri dei piani della torre. Il primo capitolo è infatti intitolato “Le fondamenta”, fino ad arrivare all’ultima parte intitolata “La cima”. Il finale è forse la parte che mi ha entusiasmato di meno, in quanto manca un po’ di “ritmo” con soluzioni troppo semplicistiche, che non danno la giusta importanza al libro. Lo giudico tuttavia un buon libro che ci fa conoscere dei retroscena sulla torre Eiffel che diversamente sarebbe difficile conoscere.