La regina d'oro
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La prima tra le nobili
Sulla riva occidentale del Nilo, nei pressi della Valle dei re, fu innalzato il maestoso complesso funerario dedicato ad accogliere le spoglie mortali della celebre regina Hatschepsut (1500 a.c.)
Scenografico nella sua splendida incastonatura nelle rocce, ancora oggi è uno dei luoghi più affascinanti da visitare nonostante abbia subito una massiccia opera di ricostruzione.
E mentre gli occhi si cibano di tanta visione, seppur sotto la canicola egiziana, la mente ritorna ad immaginare il vero volto di questa donna, la sua vita e le imprese che la resero grande e immortale.
Donna abile nel prendere le redini di un paese che soffre ancora delle minacce latenti degli “hyksos, gli stranieri occupanti e usurpatori, vigilare sui confini è una priorità, ma anche l'esplorazione alla ricerca di convenienti rotte commerciali è uno dei capisaldi della sua politica estera, costruendo una flotta di navi per navigare lungo il Mar Rosso alla ricerca del “Paese di Punt”, fucina di prodotti indispensabili come l'incenso e la mirra.
L'ultimo lavoro di Christian Jacq dedicato alla leggendaria figura di Hatschepsut è esclusivamente da catalogare come romanzo, con scarsi approfondimenti di interesse storico-archeologico.
Il contenuto è blando, ruota intorno alle figure della regina, di alcuni familiari e del fidato consigliere e braccio destro Senemnut. Si parla di cospirazioni interne all'entourage politico e a quelle esterne, qualche accenno alle opere architettoniche in cantiere e alla preparazione per il viaggio verso Punt.
Tutto molto sbiadito, non si respira l'Egitto, si fatica a trovare immagini di abiti, dimore e templi.
Un viaggio non riuscito per chi affronta la lettura alla ricerca di una ricostruzione documentata.
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