Narrativa straniera Romanzi storici La lista di Lisette
 

La lista di Lisette La lista di Lisette

La lista di Lisette

Letteratura straniera

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E' il 1937 quando Lisette giunge a Roussillon, un villaggio della Provenza appollaiato in cima a una montagna. Vent'anni, e nel cuore la speranza di un apprendistato alla galleria d'arte Laforgue di Parigi, André, il marito, ha deciso di abbandonare la capitale e trasferirsi in quel borgo sperduto perché il nonno, Pascal, gli ha chiesto aiuto a causa della sua cagionevole salute. André ha rinunciato al prestigioso ruolo di funzionario nella Corporazione degli Encadreurs, l'associazione dei corniciai parigini, e Lisette al suo anelito d'arte. A Roussillon, però, i due non si imbattono affatto in un anziano malandato e in fin di vita, ma in un aitante ottantenne in evidente buona salute. Ma nel chiuso della sua casa, Pascal mostra a Lisette e André la ragione vera del loro arrivo a Roussillon: sette quadri che lasciano Lisette a bocca aperta.



Recensione della Redazione QLibri

 
La lista di Lisette 2015-01-06 15:09:15 Rollo Tommasi
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Rollo Tommasi Opinione inserita da Rollo Tommasi    06 Gennaio, 2015
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La parigina di Roussillon

1937. Lisette lascia Parigi, e un promettente impiego in una galleria d'arte, per seguire André in un villaggio della ventosa Provenza: è li che Pascal, l'anziano nonno di André, è rimasto solo e bisognoso di assistenza. Salvo arrivare a Roussillon ed accorgersi che Pascal non ha affatto bisogno di cure: nonostante l'età avanzata, passa le giornate a giocare alle bocce con gli amici ed a custodire gelosamente gli oggetti legati ai propri ricordi. Allora, se è questa la situazione, perché Pascal ha indotto il nipote e la sua giovane moglie a lasciare la capitale e i loro rispettivi lavori e ad accorrere in quel luogo sperduto?
Il motivo è legato proprio a Lisette – come lei stessa scoprirà presto con gran meraviglia – e a quell'epoca bella di fine '800 (la belle epoque, per l'appunto) in cui la Francia aveva accolto grandi artisti alla ricerca di ispirazione, tra cui pittori del talento di Cezanne, Pissarro, Gauguin, etc...

L'ultimo libro di Susan Vreeland – l'autrice de “La passione di Artemisia” – è indubbiamente pensato e ben costruito, più di quanto un veloce riassunto della trama lasci pensare.
Parte con un idilliaco “quadretto” di vita provenzale ma, già dopo il primo quarto del volume, vira verso toni drammatici: nell'anno 1940, infatti, la Francia sposa la causa antinazista, per poi diventare l'ennesimo obiettivo di conquista delle truppe hitleriane di invasione. A quel punto la “lista” di Lisette – rimasta a Roussillon con molte meno certezze di quando vi è giunta – acquista la sua reale importanza nella trama del racconto (che si conclude ad undici anni di distanza dal suo inizio).
Va dato atto alla scrittrice statunitense di aver saputo rendere in modo elegante e coinvolgente l'atmosfera di un piccolo paese della provincia francese – evidentemente attraverso un accurato lavoro di documentazione –, come anche di aver ben descritto le ansie di chi combatte una guerra mondiale tra le mura di casa, consumandosi nell'attesa del ritorno delle persone amate e nelle rinunce e insidie quotidiane da affrontare in solitudine. La parte centrale del libro (quella che abbraccia gli anni del conflitto mondiale) risulta perciò coinvolgente e piacevole.
I primi capitoli del libro non sembrano avere lo stesso passo: alla grande capacità descrittiva (di ambienti e abitudini, anche quando si tratta di delineare il particolare in poche parole) non corrisponde altrettanta bravura nel gestire quelle scene che dovrebbero gettare luce sui rapporti tra i protagonisti e che invece scontano dialoghi e situazioni a volte banali.
Discorso analogo per le ultime 150 pagine del libro, che – avendo sullo sfondo una Francia che prova a rialzarsi dopo la fine della guerra – si tramutano in una sorta di “caccia al tesoro”. E' vero che l'autrice saprà giustificare in parte tale sviluppo con un inaspettato escamotage della trama, ma ciò non ripaga della macchinosità con cui vi giunge.
Al netto di queste imperfezioni, “La lista di Lisette” resta un libro da leggere in quanto mirabile ritratto di una maturazione: quella di una donna che, inizialmente spensierata nella sua passione per l'arte, dimostrerà – a se stessa per prima – di saper tirare fuori una forza inaspettata nelle peggiori avversità.

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La lista di Lisette 2015-02-23 08:33:13 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    23 Febbraio, 2015
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Alcune cose non le lascio passare...

"La lista di Lisette" ci racconta di come una parisienne abbia lasciato parte del suo cuore a Roussillon in Provenza.

Sullo sfondo della seconda guerra mondiale, Susan Vreeland ci racconta la storia di chi resta, di chi è sempre in attesa e aspetta, aspetta...

Lisette è una giovane donna di città che per amore del marito, si trasferisce in un piccolo villaggio della Provenza per accudire il nonno Pascal.

Pascal è un uomo con una grande passione, comune a quella di Lisette, l'arte. Prima della sua dipartita, lascerà in dono alla giovane parisienne sette capolavori.

Una donna, una missione: preservare i quadri, salvaguardarli dalla guerra ed amarli.

L'autrice ci racconta in maniera molto accurata, le difficoltà di una donna che si ritrova a vivere la guerra da sola, con le privazioni che questa comporta e la difficoltà di integrarsi in una realtà molto differente dalla propria.
Una Provenza che si presenta con i suoi indimenticabili colori, stagioni e profumi. Piccoli villaggi in cui una mano aiuta l'altra.

Ora tocchiamo la nota dolente. Il racconto è di pura fantasia anche se cronologicamente attendibile e ben documentato. Nel romanzo si parla molto di arte e gran parte della storia ruota attorno a questi sette dipinti.
Durante la lettura sono andata volta volta a cercarli e cosa scopro? Che ben due dei dipinti rammentati sono di pura fantasia dell'autrice (da qui il motivo per cui non riuscivo a trovarli). Ora posso capire tutto, ma da appassionata di arte questa cosa, proprio non la "digerisco".

Rimane comunque una buona lettura, piacevole e scorrevole.
Noi donne tendiamo a creare la nostra lista e poi con gioia ne depenniamo gli obiettivi ottenuti.

La copertina del libro rappresenta il dipinto di Marc Chagall "La passeggiata".

Una bella frase:

"Non tirarti indietro. Permetti a te stessa di amare. Una nota non fa una canzone, diventa musica quando si unisce ad altre note."

Lo consiglio.

Buona lettura!

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La lista di Lisette 2014-12-18 16:57:47 Anna Maria
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Opinione inserita da Anna Maria    18 Dicembre, 2014

GRATITUDINE SCONFINATA

Libro bellissimo per chi ama l'arte e la natura. Ci si immerge in atmosfere provenzali ricche di colori, correlati dal dipanarsi nella storia, di tutta la gamma dei sentimenti che arricchiscono la vita.
Le descrizioni dei quadri aprono la mente, quelle di Roussillon e di Parigi sono emozionanti e coinvolgenti.
Sarà perché amo la Provenza, ma la lettura di questo libro mi ha veramente scaldato l'anima, il che non è poco di questi tempi.
Molto "acchiappante" anche l'intreccio dei personaggi.
Ho letto praticamente tutti i libri si Susan Vreeland e MAI sono rimasta delusa.

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