La lettrice di fiori
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Anemone e Belladonna
Ci troviamo in Scozia alla corte della regina Maria Stuarda, intorno al 1560.
Non credevo possibile che giunta alla fine di questo libro, potessi sentire la mancanza di corti, balli, castelli e usanze che vengono così meticolosamente descritte in questo libro, ma è successo proprio questo.
Si vede che la scrittrice ha fatto i compiti a casa, ogni cosa viene descritta rispettando, per quanto possibile, gli episodi storici e le ambientazioni del periodo.
La protagonista di questa storia è Rinette Leslie di Granmuir, chiamata dalla regina Marianette, in quanto il suo nome richimava troppo reinette, appellattivo con il quale veniva chiamata la regina quando ancora era in vita la madre.
Rinette possiede una dote particolare, riesce a leggere il futuro tramite i fiori che le parlono.
La sua arte della floromanzia però non l'ha salvata dal destino che la voleva custode di un cofanetto della regina madre pieno di segreti e di una profezia, cofanetto da molti bramato che ha messo la protagonista di fronte a incredibili disavventure.
La scrittrice in questo romanzo è riuscita a mettere in evidenza tutti gli aspetti negativi che venivano storicamente imputati alla regina Maria Stuarda: era egoista, capricciosa, lunatica e, perchè no, anche molto ingenua.
Dall'altra parte invece troviamo la nostra protagonista, Rinette, molto determinata, sicura di se e piena d'amore e speranza nonostante le disavventure che è costretta a subire.
Ho adorato anche il personaggio di Nico de Clerac, me lo potevo immaginare alto, biondo, vestito elegantemente con il kajal nero intorno agli occhi e un gioiello all'orecchio, così misterioso eppure così evidente nei suoi sentimenti!!
Lo stile mi ha letteralmente rapito per la sua scorrevolezza e mi ha portato nella corte di Maria Stuarda.
L'arte della floromanzia fa da contorno a tutta la storie e su questo posso solamente dire che anemoni e belladonna stanno davvero bene insieme!!!
Indicazioni utili
PREDIRE IL FUTURO LEGGENDO I FIORI
“Perché i fiori? Da sempre li vedevo nei volti e negli occhi delle persone; mi rivelavano cosa ci fosse nel loro animo, quali azioni avessero compiuto e cosa avrebbero fatto nella loro vita. Quando toccavo un fiore e ne sentivo il profumo avevo delle visioni. Era una peculiarità dei Leslie di Granmuir, e la mia prozia che, come me, si chiamava Marina Leslie, mi aveva insegnato quest'arte fin da ragazzina”.
Scozia, 1560. Marina Leslie, detta Rinette, è solo una ragazzina quando viene portata alla corte di Maria di Guisa, dove il suo compito è quello di leggere il destino nei fiori, ovvero praticare l'arte della floromanzia. Il suo è un dono, tanto strano quanto pericoloso... già perchè questa sua capacità la legherà profondamente agli intrighi, ai legami, alle cospirazioni e agli amori che nasceranno a corte.
La giovane Rinette non immagina nemmeno i pericoli a cui viene automaticamente esposta nel momento in cui la sovrana, in punto di morte, le affida un prezioso cofanetto contenente delle lettere che dovrà nascondere, in un posto noto solo a lei, e consegnare esclusivamente nelle mani della figlia, nonché futura regina, Maria Stuarda; è proprio la sua giovane età, unita all'ardente passione che prova per Alexander Gordon di Glenlithie, suo fidanzato fin dall'infanzia, che la porta a mettere in secondo piano la promessa fatta alla regina e a scappare dalla corte per coronare il suo sogno di unirsi finalmente in matrimonio col suo amato, portando con sé il cofanetto, il suo contenuto e il suo destino...
Quello splendido cofanetto sarà una sorta di vaso di Pandora per lei, per il suo amato e per il loro futuro. Rinette dovrà tornare a corte, dove la nuova regina pretende da lei quel cofanetto tanto prezioso (contiene infatti delle quartine scritte niente di meno che da Nostradamus in persona), ma il suo ritorno a Edimburgo sarà un salto nel vuoto, in una corte in cui gli intrighi, le manipolazioni e i falsi sorrisi sono all'ordine del giorno, in un luogo in cui nessuno è al sicuro proprio a causa di quel maledetto cofanetto, in un posto in cui tradimenti e false speranze sono il pane quotidiano di ogni cortigiano.
I numerosi personaggi, realmente esistiti e non, presenti in questo romanzo, a volte creano qualche difficoltà nel seguire la storia, ma grazie all'elenco e agli alberi genealogici inseriti all'inizio del libro, si riesce a comprendere ogni legame e a focalizzare ogni personaggio nel suo preciso ruolo.
Il romanzo si legge molto volentieri, non risulta mai noioso ed è ben scritto; l'autrice si è documentata per la sua stesura e ha creato una storia di fantasia nella realtà che le è riuscita appieno; nonostante un mio primo apparente scetticismo nei confronti della trama (mi sembrava che scorresse troppo velocemente e temevo in un finale “tirato per i piedi”), nel corso della lettura mi sono dovuta ricredere e devo dire che le descrizioni degli abiti delle dame, dei succulenti pasti dell'epoca, dei fiori e delle piante aromatiche, mi hanno incantata e sono rimasta piacevolmente colpita dell'intero risultato.
Se amate i romanzi storici, i fiori e il significato che essi racchiudono nei loro delicati petali... questo romanzo fa per voi!