La legge dei sogni La legge dei sogni

La legge dei sogni

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La trama e le recensioni di La legge dei sogni, romanzo di Peter Behrens edito da Einaudi. Fergus ha quindici anni quando vede i suoi genitori e le sue sorelle morire di fame. Non possiede niente. Solo la rabbia e il desiderio di sopravvivere. Nel suo viaggio verso la salvezza Fergus farà la conoscenza di una banda di banditi bambini guidati da una misteriosa ragazzina, scoprirà i piaceri e le insidie della carne in una casa di piacere a Liverpool, rischierà la vita nei cantieri ferroviari del Galles in un estenuante corpo a corpo con la vita per guadagnarsi il diritto a esistere. Siamo soliti immaginare la fine del mondo come un evento futuro, un qualcosa che deve ancora avvenire. Dimenticandoci che il mondo è finito molte volte, in molti modi. La Grande Carestia che travolse l'Irlanda a metà Ottocento fu questo: una catastrofe immane che significò la morte per milioni di persone e l'emigrazione in America come unica speranza per altrettanti disperati, in tempi in cui la traversata dell'Oceano era terribile e spesso fatale. Da lì a qualche anno la popolazione dell'isola si dimezzerà. Raramente la Grande Carestia è stata descritta in una maniera altrettanto vivida e sincera, con una scrittura scabra, affilata, ma allo stesso tempo evocativa e dolente, degna di Cormac McCarthy. Se la storia è un incubo da cui tentiamo di svegliarci, l'unica scelta per Fergus è sottomettersi alla legge dei sogni.

Peter Behrens è nato e cresciuto a Montreal. Dopo aver pubblicato una raccolta di racconti nel 1987 si è dedicato al mestiere di sceneggiatore. Oggi vive nel Maine, con la moglie. La legge dei sogni è il suo primo romanzo.



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La legge dei sogni 2013-06-24 15:55:48 Melandri
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Melandri Opinione inserita da Melandri    24 Giugno, 2013
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THE BIG FAMINE

Nel 1846 l’Irlanda fu colpita dalla Grande Carestia. A quel tempo i proprietari terrieri affidavano i propri territori a fattori. Questi ultimi concedevano, in cambio di lavoro, piccoli appezzamenti da coltivare a fittavoli, famiglie generalmente povere di contadini e allevatori. I terreni concessi erano prevalentemente coltivati a patate, di cui i fittavoli si nutrivano per 10 mesi all’anno. Nel 1845 un fungo chiamato Phytophthora infestans si propagò su tutti gli acri coltivati a patate, annullando completamente il raccolto di un anno intero. La stima fu di un milione di irlandesi deceduti a seguito della Grande Carestia e di due milioni di irlandesi emigrati.

Quanto appena raccontato è storia reale ed è l’innesco di questo romanzo storico. Fergus è un quindicenne, figlio di fittavoli e di un destino segnato. A quel tempo non vi erano alternative, orizzonti e prospettive diverse da quelle in cui si nasceva e l’unico svago per un ragazzo erano i sogni. A causa della carestia Fergus perde i genitori e per sopravvivere deve lottare. Ancor prima deve trovare la volontà di vivere e il senso che sembra sbiadire quando tutto ciò che hai è te stesso. Le realtà che si troverà ad incontrare sul suo lungo cammino raccontano di un’epoca buia in cui le opportunità non si sprecano e le giornate sono un calvario, dove la fortuna gira veloce e l’unica cosa che ti salva è l’istinto.

E’ un romanzo con una scrittura piacevole, con frasi per la maggior parte brevi che accompagnano efficacemente le varie azioni. E’ suddiviso in quattro parti, idealmente identificate come le quattro distanze percorse da Fergus in questo viaggio che lo porterà oltreoceano. Mi è piaciuto molto, ho solamente trovato il racconto della traversata oceanica troppo lungo rispetto al necessario e il ritmo ne risente.

Estremamente interessante l’ambientazione, che non ho mai trovato in romanzi storici precedenti. Estremamente sbagliata a mio avviso la copertina utilizzata da Einaudi, che oltre a non rappresentare la storia, è fuorviante rispetto alla tipologia di romanzo che si ha di fronte.

Sul web si possono vedere le immagini del monumento eretto a Dublino a memoria Grande Carestia, terribilmente evocativo…

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