Narrativa straniera Romanzi storici La duchessa di Milano
 

La duchessa di Milano La duchessa di Milano

La duchessa di Milano

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Due giovani donne belle e autoritarie, due cugine ambiziose e assetate di potere: Beatrice d’Este e Isabella d’Aragona. Sullo sfondo, una città sfarzosa e traboccante di vita: la Milano di fine Quattrocento, la città degli Sforza, di Ludovico il Moro, di Leonardo da Vinci e del Bramante. Moglie del Moro la prima, sposa infelice di Galeazzo Sforza la seconda, Beatrice e Isabella lottano per imporsi al proprio destino. Ma, in un crescendo di schermaglie amorose, basse speculazioni e delitti efferati, i loro intrighi finiranno per imprimere un tragico corso alle vicende del ducato milanese e dell’Italia intera. Intrecciando abilmente situazioni politiche e vita quotidiana, ricostruzione storica e respiro narrativo, Michael Ennis ci offre un romanzo appassionante e crudo sul torbido mondo delle corti italiane e il vivido ritratto di due donne sorprendentemente moderne, a un tempo carnefici e vittime in un gioco più grande di loro.



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La duchessa di Milano 2011-04-07 16:36:24 crisk
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crisk Opinione inserita da crisk    07 Aprile, 2011
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milano 1491

Un romanzo che unisce il racconto storico, la politica, la società, le guerre del più fulgido periodo dell’ Italia rinascimentale con l’introspezione psicologica. Due giovani donne ambiziose e assetate di potere: Isabella d’Aragona e Beatrice d’Este. Isabella, figlia di Alfonso II erede al trono di Napoli e Ippolita Maria Sforza, sposa Gian Galeazzo Maria Sforza dal quale ebbe quattro figli, divenendo duchessa di Milano ma presto si rese conto che il potere era nelle mani dello zio del marito Ludovico Sforza detto “IL Moro” reggente del ducato di Milano. Isabella viene narrata come una donna dal carattere fiero, orgogliosa della sua dinastia, con una spiccata attitudine al comando, e appassionata dell’arte e della cultura. Beatrice, figlia di Ercole I d’Este e Eleonora d’Aragona sorella minore di Isabella d’Este marchesa di Mantova, già duchessa di Bari fu promessa sposa all’età di cinque anni a Ludovico Sforza dal quale ebbe due figli, fu una delle principesse più colte e raffinate del rinascimento italiano. Giunta alla corte di Milano come moglie del reggente fu acclamata e amata dai sudditi come fosse la vera “Duchessa” di Milano, la sua posizione a corte gli permise di circondarsi di uomini di cultura e grandi artisti come Leonardo da Vinci. Beatrice compare come una donna forte, desiderosa di un amore romantico, temeraria e questa sua tenacia si scontrava con la forte personalità della cugina Is alla quale era molto legata, le strategie politiche e gli intrighi di corte spezzarono questo legame di empatia e complicità. Il titolo di Duchessa di Milano era troppo ambito da entrambe e questo le portò a essere antagoniste. Un avvio confuso causato dall’introduzione di numerosi personaggi e dalle situazioni storiche delle corti di Napoli, Ferrara e Milano, che poi prende quota e diventa interessante, non solo da un punto di vista storico ampiamente narrato, ma anche dal rapporto umano che si crea tra i personaggi principali Isabella, Beatrice e Ludovico. Il legame tra Beatrice e Ludovico, imposto dalle famiglie diviene una bellissima storia d’amore, si ritrovano nel corso degli anni di matrimonio, innamorati e consapevoli di dipendere l’uno dall’altro. Uno splendido racconto dell’amicizia tra Beatrice e Isabella che nonostante gli eventi si ritrovano sempre più legate a un forte sentimento.


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La duchessa di Milano 2010-09-27 13:11:46 alexandros
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alexandros Opinione inserita da alexandros    27 Settembre, 2010
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Uno splendido affresco della Milano Rinascimentale

“La duchessa di Milano” è un romanzo storico incentrato sulle figure di due donne non comuni: Isabella d’Aragona e Beatrice d’Este. La prima era moglie del Duca di Milano, Gian Galeazzo, la seconda di Ludovico il Moro, zio del duca e governatore di fatto del ducato. Oltre a questa parentela acquisita, le due giovani donne sono legate anche dal sangue: il padre d’Isabella è il fratello della madre di Beatrice, Sono cresciute insieme alla corte del nonno, il Re di Napoli. Essendo più o meno coetanee, si era instaurato, alla corte partenopea, un legame forte, anche se basato sul predominio della forte e volitiva Isabella sulla timida e sensibile Beatrice.
Adesso però, in quel di Milano, il tempo dei giochi infantili e delle confidenze sembra lontano anni luce. Le due cugine non possono distaccarsi dai giochi politici di un ducato in cui coabitano un duca di nome, Gian Galeazzo, e uno di fatto, il Moro. Quest’ultimo vuole avere anche il titolo di Duca, dal momento che Gian Galeazzo è solo un fatuo e debole ragazzo…ma non abbastanza debole e fatuo da lasciare l’arena politica senza combattere. La lotta tra i due non è certo violenta ma tutta composta d'intrighi e alleanze traballanti con i vari potenti, che siano il Papa, Venezia, il re di Napoli, l’imperatore, il re di Francia o gli altri signori e signorotti italiani. La lotta tra i due uomini si riflette nella lotta tra le loro mogli…
Usando uno strumento di fantasia come il romanzo, l’autore, Michael Ennis, vuole fornirci un ritratto non solo della politica del tempo ma anche della vita quotidiana di potenti e miserabili, dell’arte e della cultura. Non per nulla ha un ruolo, seppur marginale, un personaggio di nome Leonardo da Vinci, che proprio in quegli anni lavorava per il ricco Ducato di Milano come ingegnere, scenografo e artista. Conosciamo la vita della corte milanese, tra amori clandestini, sfarzi principeschi, trame e complotti d’ogni tipo, figlie illegittime e non usate come merce di contraccambio per favori o alleanze, una rete di parentele complicatissima che lega gli Sforza a tutti o quasi i potenti dell’epoca…un affresco vivo e affascinante.


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Consigliato a chi ha letto...
Un libro, che permette di sapere qualcosa di più dell’Italia rinascimentale, con un occhio di riguardo a Milano, senza la possibile pesantezza di un saggio o di una biografia. Da leggere assolutamente
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