La colonna di fuoco
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Dopo il successo de I pilastri della terra e Mondo senza fine, il nuovo romanzo della saga di Kingsbridge. Gennaio 1558, Kingsbridge. Quando il giovane Ned Willard fa ritorno a casa si rende conto che il suo mondo sta per cambiare radicalmente. Solo la vecchia cattedrale sopravvive immutata, testimone di una città lacerata dal conflitto religioso. Tutti i principi di lealtà, amicizia e amore verranno sovvertiti. Figlio di un ricco mercante protestante, Ned vorrebbe sposare Margery Fitzgerald, figlia del sindaco cattolico della città, ma il loro amore non basta a superare le barriere degli opposti schieramenti religiosi. Costretto a lasciare Kingsbridge, Ned viene ingaggiato da Sir William Cecil, il consigliere di Elisabetta Tudor, futura regina di Inghilterra. Dopo la sua incoronazione, la giovane e determinata Elisabetta I vede tutta l'Europa cattolica rivoltarsi contro di lei, prima tra tutti Maria Stuarda, regina di Scozia. Decide per questo di creare una rete di spionaggio per proteggersi dai numerosi attacchi dei nemici decisi a eliminarla e contrastare i tentativi di ribellione e invasione del suo regno. Il giovane Ned diventa così uno degli uomini chiave del primo servizio segreto britannico della storia. Per quasi mezzo secolo il suo amore per Margery sembra condannato, mentre gli estremisti religiosi seminano violenza ovunque. In gioco, allora come oggi, non sono certo le diverse convinzioni religiose, ma gli interessi dei tiranni che vogliono imporre a qualunque costo il loro potere su tutti coloro che credono invece nella tolleranza e nel compromesso.
Recensione della Redazione QLibri
Chapeau, Follett!
«Era sempre stata lì, ogni giorno della sua vita: solo il cielo sopra di essa cambiava con le stagioni. Gli diede una vaga ma potente sensazione di conforto. Le persone nascevano e morivano, le città prosperavano e tramontavano, le guerre cominciavano e finivano, ma la cattedrale di Kingsbridge sarebbe rimasta fino il giorno del giudizio»
Con “La colonna di fuoco”, classe 2017, giunge a termine la trilogia iniziata nel 1989 con “I Pilastri della Terra”, proseguita con il “Mondo senza fine” edito nel 2007 ed avente ad oggetto le vicende storiche tra il XII al XVI secolo.
Gli avvenimenti si aprono nel Gennaio del 1558 a Kingsbridge, città immaginaria inglese teatro delle avventure sin dal primo romanzo, con il ritorno a casa del diciottenne Ned Willard, dopo un anno di assenza e di permanenza in quel di Calais. La situazione sin da subito appare ben diversa da come l’aveva lasciata: se da un lato, problematiche di espansione e mantenimento territoriale si affacciano nella realtà del popolo britannico, dall’altro, il cuore del giovane è messo a dura prova vedendosi sottrarre, Margery, la donna che ama, a causa di un matrimonio combinato atto a garantire alla famiglia Fitzgerald, aristocratica, il titolo nobiliare. Mentre Ned è, infatti, un protestante e un commerciante, Bart Shiring, visconte di Shiring, cattolico, è considerato il pretendente perfetto per raggiungere l’obiettivo della famiglia. Della volontà della quindicenne, dei suoi sentimenti, non può tenersi conto, lo scopo finale ha priorità assoluta. E proprio per questo, non esistono scrupoli, tanto che i genitori decidono di far leva sulla profonda fede e devozione in Dio della futura moglie, pur di, strapparle la promessa di acconsentire all’unione.
Costretto a lasciare nuovamente Kingsbridge, ed ingaggiato da Sir William Cecil, il consigliere di Elisabetta Tudor che dopo la sua incoronazione vedrà tutta l’Europa rivolgerglisi contro e che affiderà a quest’ultimo il compito di creare una rete di spionaggio incaricata di proteggerla dai numerosi attacchi nemici, il protagonista si ritroverà ad essere uno degli uomini a far parte dei primi servizi segreti britannici esistenti. Il suo amore per la giovane Margery sembra ormai condannato, e per quasi mezzo secolo, questa condizione parrà essere procrastinata. Ma sarà davvero così?
Nel contempo, mentre la lotta tra cattolici e protestanti ha raggiunto livelli particolarmente infuocati, la Francia ha dichiarato guerra alla Spagna per il controllo del regno di Napoli e altri stati della penisola italiana, e l’Inghilterra si è schierata con la Spagna. La Francia, di fatto, riesce a riprendersi Calais ma non anche gli stati italiani tanto agognati.
In questo contesto si inserisce Pierre Aumande, figlio illegittimo di una mungitrice di Thonnance-les-Joinville residente a Parigi, che vivendo di espedienti, una volta al cospetto della famiglia Guisa non esita ad accettare l’incarico di ricerca dei protestanti. L’investigazione su questi ultimi, sui luoghi da loro frequentati ed in cui si riuniscono per celebrare i “riti blasfemi” nonché sui loro modi di diffusione del credo, porteranno all’introduzione della figura di Sylvie Palot, figlia di Giles e Isabelle Paolt, la cui casa è sita all’ombra della grande cattedrale di Notre-Dame, abitazione al cui pian terreno si colloca il negozio di famiglia, esercizio destinato alla vendita e produzione di libri. Altra unione politica fondamentale, sarà quella tra Francesco, quattordicenne figlio maggiore di Enrico II e della regina Caterina ed erede al trono di Francia, e Maria Stuarda, una rossa di straordinaria bellezza di appena quindici anni, regina di Scozia.
Sul versante di Siviglia, Barney Willard dovrà in primo luogo affrontare problemi legati alle persecuzioni religiose, assisteremo infatti a proclamazioni di ereticità avverso tutte le confessioni diverse dalla cattolica, ed in particolare, avverso la protestante e la musulmana. Ebrima, mandingo di origine, servo all’inizio del racconto, riuscirà a diventare un uomo libero, e dunque a realizzare il suo sogno.
E’ in questo scenario che si insinuano, ancora, le famiglie Wolman e Willemsen, atte a rappresentare i Paesi Bassi; è in questo scenario che gli estremisti clericali seminano volenza, sfruttando i diversi culti a proprio interesse e valenza, poiché fine essenziale è quello di imporre a prescindere da tutto, il potere e la supremazia, poiché fine essenziale è vincere sulla tolleranza e sul compromesso, nonché, piegarne i sostenitori.
Attraverso un linguaggio fluente, avvalorato altresì da una serie di personaggi ben costruiti che sanno amalgamarsi perfettamente ai protagonisti che hanno fatto la storia (a titolo esemplificativo possono annoverarsi tra i presenti: Maria Tudor, Elisabetta Tudor, Sir William Cecil, Sir William Allen, Sir Francis Walsingham, Enrico II, Caterina De Medici, Maria Stuarda, Giacomo Stuart, Giacomo VI di Scozia e re Giacommo I D’Inghilterra, e molti altri ancora), Ken Follett dà vita ad un romanzo storico di grande spessore, un elaborato completo sotto tutti i punti di vista, uno scritto che è capace di conquistare il cuore di lettori eterogenei, anche di quelli che non sono tra gli amanti del genere.
E vi riesce grazie ad un’impostazione chiara ed esaustiva, un’impostazione che tramite il mutamento di prospettiva (si passa dalla Gran Bretagna, alla Francia, passando per la Spagna e per i Paesi Bassi) nulla risparmia e nulla lascia al caso. Non solo. L’opera è completata da minuziose descrizioni (che consentono a chi legge di rivivere sulla pelle le avventure delineate) nonché da dialoghi ben calibrati e bilanciati tra loro, dialoghi che sono fondamentali per la delineazione degli eroi che colorano queste pagine. Il risultato finale è quello di trovarsi di fronte ad una perla di semplice e rara bellezza, una perla che seppur dipani le sue vicende in secoli turbolenti ma ad oggi lontani, in realtà si presenta e si palesa di grande attualità.
Questo, grazie anche – e non di meno – alle molteplici tematiche che vengono affrontate. L’inglese non si risparmia e con occhio acuto riesce a mixare problematiche quali il conflitto religioso, le guerre ivi relative, le ostilità radicabili nell’estremizzazione del concetto di razza, di sangue puro ed impuro, gli odi, le discriminazioni, le violenze del più forte sul più debole, la questione e posizione femminile, le lotte di potere e di avidità, ed anche quel desiderio sempre più pressante di libertà, una libertà sognata, irrealizzabile, e di poi conquistata, ma così difficile da mantenere…….. Perché, quando si può davvero affermare di essere liberi? Cos’è questo concetto così labile, inconcreto, intangibile eppure fondamentale per la vita di ognuno di noi? Quando possiamo veramente ritenerci privi di catene?
In conclusione, Ken Follett non delude e regala al grande pubblico la degna conclusione per una eccelsa trilogia. “La colonna di fuoco” si fa amare sin dalle prime battute e chiede a gran voce di essere letta perché sa che non scontenterà. Ed è proprio così. Non disillude, bensì, regala emozioni e riflessioni di non poco conto.
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Recensione Utenti
Opinioni inserite: 7
COME UN QUADRO DI BRUEGEL
Leggere un suo libro dà la stessa sensazione di contemplare un quadro di Bruegel. Una miriade di personaggi piccoli, che sembrano tutti della stessa importanza, quasi tutti uguali, ma, più osservi il quadro, più ognuno di loro ti colpisce per un particolare e lo ricordi, durante la lettura, seguendone l’evoluzione, sia personale, sia nel contesto, storico e sociale, in cui il personaggio è inserito. Questo è il terzo libro della saga storica di Kingsbridge ed è forse quello che mi è piaciuto meno dei tre, forse perché l’ho trovato molto, troppo incentrato sulle guerre di religione, mentre nei primi due avevo preferito seguire il filo di vicende più personali. I libri storici di Ken Follett sono così: affollati, intensi, lunghi. E quando li leggi ti vedi proprio catapultato nel mondo medievale, ti ritrovi in un’atmosfera dalle tinte calde, con gli stessi colori della copertina, un lume di candela intenso. Le vicende che mi sono piaciute di più sono quelle di Ned e di Margery, fino alla vecchiaia di Ned. Tutte le altre storie intrecciate purtroppo mi sono scorse sotto gli occhi senza lasciare un grande segno.
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COMPLIMENTI KEN FOLLET!
Ricordo quando lessi I pilastri della terra ormai molti anni fa e ne rimasi affascinata, era il mio primo romanzo di Ken Follet e trovai un mondo basato su fatti storici reali ma confezionato per noi lettori, con personaggi indimenticabili e la cattedrale di Kingsbridge come sfondo.
La colonna di fuoco con grande maestria dell'autore ci ripropone la stessa città diversi secoli dopo, con nuovi protagonisti altrettanto unici sempre contestualizzati nel periodo storico in cui ci si trova.
In questo caso siamo nel 1558 ed è il secolo in cui troviamo la salita al potere di Elisabetta Tudor, dichiarata regina illegittima dalla Chiesa perché protestante, minacciata dalla regina di Scozia Maria Stuarda, cattolica ed appoggiata dal Papa e dai suoi fedeli.
I personaggi del romanzo entrano a contatto con questi personaggi storici realmente esistiti ed è questo l'aspetto che mi è piaciuto di più di quest'opera di Follet.
Ned Willard è un protestante che diventa consigliere di Elisabetta Tudor; il suo grande amore Margery Fitzgerald invece è una cattolica fedele e organizza una rete di preti clandestini da introdurre in Inghilterra ; Sylvie Palot è una coraggiosa protestante francese che viene raggirata dal crudele Pierre Aumande, un arrampicatore sociale senza scrupoli ed infine Rollo Fitzgerald è un uomo che pur di sostenere la sua fede cattolica dedicherà una vita intera a tentare di eliminare il governo di Elisabetta.
Questi sono solo i protagonisti che possono piacere o non piacere ma sono davvero ben delineati dalle loro azioni e dalle loro motivazioni , personalmente ho amato la storia di Ned e di Sylvie e tutte le parti riguardanti la regina Elisabetta e il suo consigliere Walsingham.
Il romanzo è molto lungo come gli altri di Follet ma si legge davvero con piacere, è un opera completa e di grande bravura da parte di un autore che anche se affermato continua a produrre lavori di alto calibro.
Lo consiglio sicuramente partendo da I pilastri della terra per arrivare a quest'ultimo.
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A chi ama la storia e le tattiche politico - militari
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Lezione di storia
Il Follet delle trilogie storiche è ad altissimo livello per lo stile. Questo ultimo e terzo capitolo non raggiunge la perfezione de "I pilastri della Terra" (capolavoro) e Mondo senza fine (semi capolavoro) ma ben affresca il periodo storico dell'età elisabettiana, spaziando non solo in Inghilterra ma in Francia, Belgio, mari e oceani. I protagonisti sono ben caratterizzati, sia per quanto concerne i "buoni" che i "cattivi". Naturalmente ci sono i buonissimi (Ned) e i cattivissimi (Rollo-Pierre). La vicenda è arricchita da figure realmente esistite, che operano in sinergia con i personaggi puramente inventati. I messaggi etici dell'autore sono ben noti: la tolleranza religiosa, la convivenza tra diversi, la schiavitù, il senso del dovere, la moralità e l'immoralità, gli amori avversati, la nobiltà in fondo prigioniera degli intrighi di potere, la lotta per prevalere anche tramite eliminazione e massacro degli avversari. Molto efficace l'alternarsi dei protestanti e dei cattolici, a seconda del sovrano di volta in volta prevalente. Commuovente la figura di Maria Stuarda eterna prigioniera e in fondo vittima di se stessa prima che degli altri. Verosimile la Elisabetta avara ma scaltra che riesce a regnare nonostante opposizione interna ed esterna. Salvifico il lieto fine con il prosperare dei figli e dei nipoti, con una prevalenza del bene sul male seppur attraverso dolore e sofferenza e soprattutto sacrificio. Uno dei pochi testi che giustificano le centinaia di pagine, funzionali ad un narrato così complesso e ricco.
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Il buio a Kingsbridge, censurata dall'Inquisizione
Kingsbridge, Gennaio 1558.
Il giovane Ned Willard, figlio di ricchi protestanti, vuole sposare Margery Fitzgerald, figlia del sindaco cattolico della città, ma i tumulti religiosi che aleggiano sull'Inghilterra del XVI secolo costringono il ragazzo a rivedere i suoi piani, ripiegando sull'ingaggio offertogli da Sir William Cecil, consigliere della futura regina inglese Elisabetta Tudor. Nel momento in cui quest'ultima riceverà l'incoronazione, la regina scozzese Maria Stuarda riunirà tutta l'Europa cattolica contro di lei: Ned, coinvolto in prima persona nel neonato servizio segreto britannico, dovrà destreggiarsi fra violenze, estremismi, condanne, compromessi e sotterfugi perchè sul suo rapporto con Margery non venga scritta la parola 'fine' in modo prematuro e definitivo.
Un cinquantennio di Storia caratterizzato dalla tres d'union fra Inghilterra, Spagna, Francia, Paesi Bassi e Nuovo Mondo in cui il consueto stile follettiano viaggia sul binario intermedio della fiction storica: la pietra angolare rimane sempre Kingsbridge, luogo dall'indiscutibile fascino evocativo e teatro di scomodi e spietati giochi di potere e prevaricazioni religiose, ma ben presto la lotta intestina fra cattolici e protestanti finirà per estendersi a macchia d'olio anche a Parigi, Calais, Siviglia, Anversa e Hispaniola.
In un mondo in cui i valori di lealtà e rispetto vengono fragorosamente a mancare, i personaggi non possono che risultare gli uni le nemesi degli altri: la dicotomia Bene-Male, ancor più fra i protagonisti, è marcata alla massima potenza, con le figure d'animo buono e di sani principi costrette a scontrarsi con i loro contrappassi animati da odio profondo e irrefrenabile sete di violenza.
Sullo sfondo, ma non per questo in secondo piano, Follett è sempre chirurgico nello snocciolare con precisione usi, costumi, curiosità di un mondo in 'rivoluzione copernicana', e la perizia descrittiva che si delinea lascia impronte nitide e profonde nell'immaginario del lettore, nonostante la complessità dell'arco temporale e delle dinamiche socio-politiche trattate.
Un Passato fatto di spie e martiri britannici, di sicari francesi, di viziosi diplomatici spagnoli e di ingarbugliate discendenze scozzesi vi attende. Senza dimenticare il sanguinario Pieter Titelmans e la fragranza inebriante del rum dei Caraibi.
Fate Buon viaggio.
"E così, se avessi saputo allora quello che so ora, avrei fatto lo stesso?
Al diavolo, sì."
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'I pilastri della terra' e 'Mondo senza fine',
tutti dello stesso autore.
E PER SFONDO LA CATTEDRALE DI KINGSBRIDE
Un giorno passeggiando passai davanti a una libreria vicino a dove abito e lessi il titolo: "La Colonna di Fuoco: il nuovo romanzo di Ken Follet".
Inutile dire che per un'amante della saga di Kingsbride come me, fu un tuffo al cuore.
Da allora è passato un po di tempo oramai, ma finalmente sono riuscita a leggerlo e che dire? eccezionale.
Anche stavolta Follet ha dato il meglio di se, anche se non avevo dubbi a tal proposito.
Rispetto ai due precedenti della stessa saga, lo metterei al secondo posto dopo "Mondo Senza Fine" che ho amato di più anche se non nascondo che più volte ho pianto leggendo questo romanzo.
Come negli altri ci sono tantissimi personaggi, molti davvero esistiti, e l'autore ci mette nelle prime pagine un elenco dei personaggi per facilitarci con la lettura perché se non si legge proprio tutto d'un fiato è facile dimenticarsi qualche nome.
La storia si svolge tra il 1558 e il 1620 ed ha come protagonista Ned, un ragazzo di cui pian piano ci si innamora per la sua intelligenza e il suo carattere e tutta la sua vita è condizionata dagli avvenimenti storici di questa epoca nel suo paese ed in particolare la lotta tra cattolici e protestanti.
Come negli altri romanzi, tutto gira intorno alla religione e a causa di questo, la gente è pronta a tutto ma proprio tutto pur di difendere la propria credenza.
Naturalmente consiglio a chi volesse leggerlo di prendere in mano prima "I Pilastri della Terra" e poi "Mondo Senza Fine" in quanto, anche se sono storie di per se separate, sono innanzitutto in ordine di tempo e tutte collegate dalla cattedrale di Kingsbrige che ne fa da sfondo.
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Guerre di religione in Europa
L'ultimo romanzo di Ken Follett, pubblicato in Italia nel settembre 2017, ci narra il terzo capitolo della saga ambientata a Kingsbridge ed iniziata con “I pilastri della terra”.
Gli eventi raccontati si aprono in Inghilterra, nel 1558: il protagonista, Ned Willard, è appena tornato nel paese natale dopo aver passato un anno a Calais, presso dei parenti mercanti, per imparare il mestiere a cui è destinato. Ned progetta di sposare la ragazza di cui è innamorato, Margery Fitzgerald e lavorare nella prospera attività commerciale di famiglia. Non immagina che il destino abbia in serbo per lui ben altri programmi... Contrasti religiosi e sociali gli impediranno di unirsi in matrimonio con Margery e rivali in affari senza scrupoli costringeranno sua madre a porre fine alla sua ricca attività.
Il giovane però, intelligente, generoso, brillante, nobilissimo d'animo molto più che per nascita, diventerà uno dei più fidati consiglieri della regina Elisabetta, braccio destro prima di sir William Cecil e dopo di sir Francis Walsingham.
Siamo nel periodo delle guerre di religione, subito dopo la Riforma. L'Europa ha perso l'unitarietà della confessione cristiana: cattolici e protestanti si combattono in modo aspro, violento. Si accendono roghi contro i cristiani di una parte e dell'altra, si tramano stragi, uccisioni, invasioni... Il nemico peggiore per gli estremisti non è la persona che ha abbracciato una diversa confessione religiosa ma la tolleranza. Sono poche le persone sagge ed equilibrate che tendono al nobilissimo ideale della tolleranza nell'Europa della fine del Cinquecento: uno fra questi è Ned, il nostro protagonista, un'altra è la regina Elisabetta, che, però, nel corso del suo lungo regno non potrà tenere fede come avrebbe voluto all'iniziale ideologia per questioni politiche.
Il romanzo di Follett ha un ampio respiro, ormai Kingsbridge, con la sua cattedrale, è solo un piccolo punto di partenza. Gli eventi storici sono narrati in modo puntuale ed accurato, sicuramente il nostro autore è un maestro del romanzo storico contemporaneo.
Forse, per chi già conosce abbastanza bene la storia di quel periodo c'è un pochino il rischio di annoiarsi nella lettura, perché sono ripercorsi tutti i maggiori eventi che si svolgono in Inghilterra, Francia, Paesi Bassi e Spagna ed hanno come principale oggetto i contrasti tra cattolici e protestanti. Forse è stato dato troppo risalto alla storia “ufficiale” e troppo poco alla storia della vita quotidiana di uomini e donne del Cinquecento. Avrei preferito che Follett si soffermasse di meno su regine, re, potenti, intrighi di corte – possiamo trovare nel testo dalla minuziosa descrizione della vita e della morte di Maria Stuarda, alla strage di san Bartolomeo, dalla rievocazione dell'attacco dell'Invincibile Armata alla Congiura della polveri, fino ad arrivare alla partenza della Mayflower per l'America e mille altri riferimenti storici- e di più sull'introspezione dei personaggi. Ma è solo un mio parere personale.
Nel complesso un grande romanzo, grande davvero in molti sensi.
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Mondo senza fine
La Storia, prima di tutto
La prima considerazione è che questo terzo capitolo della trilogia di Kingsbridge è di fatto un romanzo autonomo e che può essere apprezzato pienamente anche da chi non abbia letto né I pilastri della terra, né Mondo senza fine. Tom il costruttore, il priore Philip, Caris o Merthin sono antenati lontani il cui nome riecheggia sporadicamente, qua e là in qualche pagina, mentre il racconto ci trasporta spesso lontano dalla immaginaria Kingsbridge e dalla sua mitica cattedrale, nelle città e nelle corti d'Europa che nel XVI secolo giocano un ruolo chiave nel tragico conflitto tra protestanti e cattolici.
Il periodo storico è interessantissimo, e infatti è proprio la Storia qui a essere la vera protagonista, dentro la quale sono intrecciate le vicende di tutti i personaggi, sia quelli reali, sia quelli di fantasia. La potenza narrativa di Ken Follett ci può far trovare al fianco di Ned per rivivere la travagliata ascesa al trono di Elisabetta I, oppure con Barney nel pieno della incredibile battaglia navale della Invincibile Armata. E poi, il grande tema della tolleranza religiosa, che forse è destinata a rimanere per sempre un ideale irrealizzabile.
Un unico elemento ho apprezzato meno: ho avvertito una insolita freddezza nello stile, un generale distacco dell'autore dai suoi personaggi. In alcuni momenti chiave mi sarei aspettato una tensione emotiva maggiore. Forse proprio perché qui la cronaca storica, rispetto ai due libri precedenti, non è solo uno scenario sullo sfondo, ma il binario principale del romanzo. Comunque una lettura avvincente che mi ha tenuto incollato per tutte le 900 pagine.
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