La collezionista di lettere
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Il Ken Follett spagnolo
La I guerra mondiale sta devastando l'Europa, ormai quasi tutti i paesi si sono schierati o da una parte o dall'altra, ma re Alfonso XIII ha preso la sua decisione, la sua Spagna resterà neutrale.
La guerra prosegue il suo corso e la Spagna il suo, finché personalmente al re spagnolo arriva la richiesta di una bambina francese che gli chiede di aiutarla ad avere notizie del fratello fatto prigioniero dai tedeschi. Quella richiesta così inaspettata colpirà molto il re.
Dopo quella richiesta, infatti, Alfonso XIII capisce che non può più restare a guardare ma che deve intervenire; il suo sarà soprattutto un intervento diplomatico. Dopo aver accettato di aiutare la bambina francese, il palazzo verrà sommerso da richieste provenienti da tutta Europa.
Il re creerà (realmente esistito) un ufficio prigionieri con l'intento di aiutare le famiglie ad avere notizie dei propri cari. L'ufficio non farà distinzioni fra le richieste, tutte avranno risposta, sia che sia un francese, sia che sia un tedesco o un russo...
Fra i collaboratori del re spiccano diversi personaggi fra cui la marchesina Blanca, l'anarchico Manuel, l'amico fidato Alvaro Giner e il giornalista Gonzalo.
Lo stile è molto simile a quello di Ken Follett. Diaz ci racconta la storia ma ce la "condisce" anche con intrighi, amori e ingiustizie.
Una sola anomalia rispetto a Follett; l'inglese ha l'abitudine di far partire i suoi personaggi dai luoghi d'origine e poi successivamente li fa incontrare ed interagire fra loro in contesti e modi diversi.
Lo spagnolo Diaz, invece, fa la cosa al contrario. Fa partire tutti i suoi protagonisti dalla Spagna (dove si trovano sia un francese che un tedesco) per poi dirottarli verso le loro terre d'origine.
"La collezionista di lettere" è stata proprio una piacevole sorpresa. Diaz ci racconta il conflitto, ce ne descrive le atrocità ma con delicatezza, senza andare fino in fondo.
Lo consiglio.
Buona lettura!