La città senza tempo
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Un uomo senza tempo per una città senza tempo
Questa è la storia di una città nei secoli vista attraverso gli occhi di un "immortale", un vampiro. La sua vita legata a doppio nodo a una città, la sua nascita, la sua quasi morte, l' Inquisizione, l' Altro (non vi dirò chi sia perchè non l'ho capito nemmeno io). E' un libro in cui non si capisce molto di bene e male, c'è azione, ma è tutto molto filosofico. Sembra che su di lui gravi una maledizione, quella di non potersi allontanare dalla città anche a costo di autodistruggersi per restarvi, una città che che vive, pulsa, respira e muta.
Per tutti quelli che amano Barcellona. Per tutti quelli che grazie a questo libro l' ameranno per sempre
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bello
Il libro all'inizio mi pareva un romanzo posto tra il triller e il romanzo gotico.Misbagliavo, è la vita di Barcellona, dalla nascita di questo essere del male, che ci narra la sua storia e la storia di un avvocato e una donna che cercano spiegazioni, l'uno per risolvere un omicidio pressapoco assurdo e l'altra per trovare tracce sulle sue antenate. Il tutto con una generosa critica verso la chiesa, i re, le istituzioni che hanno cercato di opprimere il popolo. è un vero e proprio tuffo nella storia (molto riassunta altrimenti chissà che libro sarebbe uscito!). praticamente una storia in una storia, la storia di Barcellona vista da questa creatura che a sua volta ha una storia, e poi c'è l'altra storia insomma un bell'approccio che rende la lettura piacevole, ma non forsennata, con scene che da suspence al punto giusto e delle bellissime descrizioni della città. Ma dove si era nascosto questo scrittore??
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La Città senza tempo
Sono nuovo a recensire e tra l' altro non credo neanche di avere capacità di scrittura tali da dare un giudizio perlomeno che si avvicini all' obiettività, ma in queste poche righe proverò a spiegare ciò che è stato per me questo libro...Innanzitutto considero la trama come molto ben articolata, sopratutto lo sviluppo della storia in 2 parti(SolanaMarta vives e figlio del Male)permette un phatos che altimenti non sarebbe uguale...Ma la parte focale di questo libro, quello che ne determina, a mio parere, un ottimo voto sono le elucubrazioni e le riflessioni filosofiche sulla religione, sulla dicotomia DioDiavolo, BeneMale: pochi libri permettono al lettore di riuscire a smuovere quei meccanismi fin troppo augginiti da troppa televisione e questo libro è uno dei pochi...Non molto spesso ho trovato libri così: i presupposti filosofici sono molti, a mio parere ma sopratutto è l' impostazione del metodo approccio che merita risalto, il lettore scoprirà così la visione dell' autore spigata punto per punto e con disarmante semplicità...Da non tralasciare le moltissime nozioni storiche e sociali dalla Barcellona quattrocentesca fino a quella moderna, spaccati di vita che Moriel descrive con puntualità eccezionale, facendo "vivere" al lettore quello che i 2 protagonisti sentono e provano in tutti i punti del libro...Da leggere assolutamente!