L'ultimo orizzonte
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Libro da ombrellone in inverno
Un romanzo che si fa leggere senza problemi, in velocità, ma senza avere la sensazione di sprecare tempo.
Attenzione però: non bisogna aspettarsi nulla di particolare, ma partire già con l'idea di trascorrere delle ore in leggerezza, in compagnia di una famiglia allargata e molto alternativa, tenuto conto che tutto si svolge nella seconda metà dell'Ottocento.
I personaggi sono quasi tutti ben delineati, la trama offre molteplici sviluppi, i riferimenti storici sono precisi e inseriti con regolarità, senza risultare eccessivi o didascalici, e forniscono al romanzo quella corposità utile per dargli una marcia in più rispetto ai romanzi d'amore tradizionali.
Due appunti sui protagonisti (relativamente numerosi): sono QUASI tutti caratterizzati bene, tranne quello di Elisabeth, che nelle intenzioni dell'autrice deve essere sfuggevole, misteriosa e chiusa in se stessa.
Invece va a finire che risulta non-descritta e, nel suo insieme, trascurato come personaggio: non è sufficiente dire che una donna è misteriosa, per renderne il mistero.
E allora ho pensato che la soluzione potesse stare nel fatto la scrittrice la trovasse così antipatica da decidere di lasciarla nel suo brodo e non andare troppo a fondo con lei!
Altra considerazione: il personaggio di Alexander, del quale per 500 pagine ci fornisce un preciso carattere, e poi gli fa prendere una decisione completamente in contrasto con il suo modo di essere. Mah....
Ovviamente non dirò di quale decisione si tratti, nel caso in cui qualcuno decidesse di leggere un libro da ombrellone durante il peggiore degli inverni degli ultimi 50 anni!