L'ufficiale e la spia
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Il vostro dovere
L’esercito è un organismo compatto che si nutre armi, di gerarchie e soprattutto di regole, scritte e non scritte. Come tutti i gruppi umani, l’esercito conferisce appartenenza. Spesso viene descritto come una grande famiglia, rigida nei ruoli e solenne nei simboli, legata dal sangue, dall’onore, e, come molti gruppi umani, dalla solidarietà. La solidarietà è un legame sano e salvifico, ma ha un difetto: può degenerare, trasformandosi in omertà.
L’omertà è uno dei temi centrali di questo romanzo, emozionante perché narra una storia vera, drammatica e coinvolgente: l’affaire Dreyfus. Una storia torbida, in cui una colossale contraffazione giudiziaria si conclude, dopo anni di lotte, falsità e morti sospette, in una clamorosa riabilitazione. Una storia di spie e soldati, di ministri e intellettuali, di nazionalismo e antisemitismo. Una storia con l’intero tragicomico repertorio di bassezze umane, interrotto da qualche perla di eroica, rara, cocciuta, splendida onestà.
Accanto e oltre l’esercito, brillano le istituzioni francesi dell’epoca: il governo, il parlamento, la magistratura. Non manca il quarto potere, la stampa, che soffre di corruzione come gli altri. E il popolo? C’è, eccome. Descritto con crudezza mentre manifesta l’atavico bisogno di un capro espiatorio da caricare di tutti i mali, che in genere si profila accanto a un eroe da acclamare. In questa storia, questi due ruoli sono incredibilmente intercambiabili.
Un affresco storico incalzante, che vi coinvolgerà con il suo verismo e i violenti chiaro-scuri della trama. La conclusione è memorabile, con un magnifico dialogo dal retrogusto amaro.